«Aiuto, non respiro.» Fay si lamentò mentre una delle domestiche stringeva senza pietà i lacci del corsetto dell'impalcatura che era stata costretta a indossare per la festa di Capodanno.
«Resista signorina, è solo l'impatto iniziale. Vedrà che migliorerà e ne varrà la pena.» le rispose la ragazza, continuando a strizzarla. Era solo una sua impressione, o la stava guardando con un pizzico di pietà negli occhi?
«Non so se arriverò alla fine della serata conciata così.» insistette Fay, ma evitò di esprimere ad alta voce il suo pensiero successivo: se quella serata avesse rispecchiato la settimana appena trascorsa, magari sarebbe stato Theodore a toglierle di dosso quell'abito prima che la festa finisse. Doveva solo resistere. Per riuscirci, si concentrò nel ricordare l'espressione estasiata apparsa sul volto di Theo quando le aveva rivelato il costume che aveva fatto realizzare appositamente per lei da indossare durante la festa in maschera. Non era esattamente quello che avrebbe scelto da sola, ma doveva ammettere che era un vero capolavoro di alta sartoria. Priestly si era veramente superato quella volta: a Fay sembrava di indossare una di quelle vetrate colorate che si vedono all'interno delle chiese gotiche. Al di sotto del bustino aderente e senza spalline che la stava soffocando si apriva una gonna immensa, di una stoffa assurdamente rigida e di un colore perlaceo, su cui spiccava un'elaboratissima decorazione floreale: era in rilievo, con filamenti di un tessuto robusto ancora più di quello della gonna. I colori erano incredibili, metallizzati e scintillanti, che da una delicata sfumatura di blu-turchese arrivavano a trasformarsi, sul petto, in un magenta vibrante. Fay provò a muoversi, e si rese conto con sorpresa che il tessuto era anche olografico: ogni volta che catturava la luce, assumeva una tonalità leggermente diversa, dando l'impressione che fiori e foglie fossero reali.
«Con il vestito abbiamo finito signorina, ora il tocco finale.» Così dicendo la domestica prese la collana che Theodore le aveva donato e con movimenti attenti la posizionò sul suo collo nudo, lasciato scoperto dai capelli raccolti proprio per far risaltare quel gioiello incredibile. Adesso era il perfetto ritratto della regina delle fate.
Fay aggiunse l'ultimo accessorio, quello fondamentale per la serata: anche la maschera era un capolavoro, color madreperla proprio come la stoffa del vestito, per metà richiamava le ali di una farfalla, decorata con intricati ghirigori argentei.
«Il signor Rollins la sta aspettando.»
Fay guardò il valletto che non aveva notato nemmeno fosse entrato, tanto era presa dai preparativi, annuì e, dopo un ultimo sguardo allo specchio, fu pronta a raggiungere il suo principe. Theodore era davanti alla scalinata che la aspettava: le dava le spalle, così Fay ebbe modo di ammirare la lavorazione della blusa che indossava e rimanere di stucco. Il colore della casacca era perfettamente abbinato al suo vestito, un delicato madreperla tra il bianco e il rosato, al centro completamente trasparente e decorato con una cascata di fiori che andavano dal blu-turchese al magenta vibrante, esattamente la stessa combinazione scelta per il suo abito. Era sensazionale, ma come se non fosse già abbastanza, il completo venne impreziosito da un mantello ampio e assurdamente lungo che il valletto posò sulle spalle del padrone di casa. Theo si voltò, e Fay venne sorpresa ancora una volta: la maschera del ragazzo era perfettamente speculare alla sua, con la stessa ala di farfalla che però era orientata dal lato opposto, due facce di una stessa medaglia.
«Ero certo che questo vestito sarebbe stato perfetto su di te, ma tu ancora una volta hai superato le aspettative.» Theodore la salutò con il suo galante baciamano a cui Fay rispose con il solito sorriso imbarazzato ma felice.
«Anche tu stai molto bene, non pensavo che saremmo stati così...abbinati.»
«Io non lascio niente al caso, mai. E poi, tutti devono sapere che sei mia.»
STAI LEGGENDO
La Fiera degli Inganni e delle Vanità
FanficLa Fiera degli Inganni e delle Vanità nasce come fanfiction della saga di ACOTAR scritta da Sarah J. Maas e al grido di "NIENTE È MAI TOO MUCH!". Partendo dalla base del primo romanzo, Una Corte di Rose e Spine, viene raccontata la storia di Fay Ad...