Fay controllò la sua immagine nello specchio della camera dove aveva trascorso gli ultimi mesi della sua vita e cercò di usare un occhio critico per decidere se avrebbe soddisfatto le aspettative di Leo. Che poi, cosa si aspettava esattamente, che andasse a cercare i dispersi con un abito da sera? Aveva scelto le cose più comode che teneva nell'armadio, e anche più calde, visto la temperatura esterna: in realtà, tutto quanto nel suo guardaroba era estremamente comodo, innaturalmente comodo e caldo e adatto a ogni sua più assurda esigenza, e ora che aveva scoperto la verità su quei vestiti, sapeva anche perché.
Comunque Leonard avrebbe dovuto farsi andare bene dei semplici leggings e un maglione ampio, non aveva intenzione di sacrificare la praticità per la vanità.
Si stava infilando il cappotto, quando sentì bussare alla porta. Senza aspettare risposta, Leonard si affacciò nella stanza.
«Posso?»
«Utile chiederlo dopo che sei già entrato.»
Leonard fece un sorriso neanche troppo divertito e si chiuse la porta alle spalle. Sembrava teso, ma Fay non diede troppo peso a quello stato d'animo, anzi, sarebbe stato strano se non lo fosse stato, vista la situazione in cui si trovavano.
«Io sono pronta, andiamo a trovare la balia delle piante?» Fay cercò di alleggerire la tensione abbozzando un sorriso, ma era chiaro che non era per niente felice di andare a fare quello che dovevano fare, per non parlare del fatto di dover ritrovare sette maghi miliardari scomparsi nel nulla.
Leonard non rispose alla battuta come avrebbe fatto di solito, ma la squadrò con aria pensierosa.
«Tutto bene, Leo? Non mi dire che ci stai ripensando» domandò Fay insospettita da quell'atteggiamento.
«Vorrei averci ripensato ma no, non sono rinsavito fino a quel punto. C'è un'altra cosa che ho bisogno di dirti... anzi, di darti.»
Fay rimase spiazzata: dopo tutto quello che aveva scoperto c'erano altre sorprese? Decise di smorzare la tensione che avvertiva con una battuta:
«Se si tratta di un'altra delle tue bibite speciali, te la puoi anche tenere, grazie tante.»
«Credimi, ti troverai a desiderare che sia quello, quando scoprirai di cosa si tratta.»
«Così mi spaventi, Leo. Che altro succede?»
Il ragazzo non rispose, ma infilò la mano nella tasca dei pantaloni e tirò fuori quello che sembrava un frammento di qualcosa di molto scintillante, ma anche molto rotto. Un ciondolo, forse? C'era una sorta di cordoncino assicurato a quell'oggetto, magari il giovane dai capelli infuocati le stava dando un amuleto protettivo per affrontare tutto quello che li aspettava - prima fra tutti Ivy. L'amico rimase qualche istante a fissare quel pezzo di metallo che a Fay non diceva assolutamente niente, poi senza guardarla in faccia disse:
«Non so se questa sia la decisione giusta da prendere, ma l'idea che noi ce ne andiamo e questo rimanga incustodito mi sembra molto peggiore. Solo, credo che sarebbe meglio se lo tenessi tu, perché...»
Era strano, Leonard non rimaneva mai a corto di parole, e invece in quel momento sembrava non riuscire a trovare quelle adatte per finire ciò che stava cercando di dirle. Fu quello ad accendere una scintilla nella mente di Fay. Ma certo, come aveva fatto a non capirlo subito.
«Quello è il frammento che custodisce Theo, vero?»
«Quello per cui è stato rapito, proprio così.»
«E lo vuoi dare a me perché...»
«Perché tra te e Theo c'è un legame... speciale, se così possiamo dire. Un legame che fa sì che la persona più adatta a tenere questo oggetto sia tu.»
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La Fiera degli Inganni e delle Vanità
Fiksi PenggemarLa Fiera degli Inganni e delle Vanità nasce come fanfiction della saga di ACOTAR scritta da Sarah J. Maas e al grido di "NIENTE È MAI TOO MUCH!". Partendo dalla base del primo romanzo, Una Corte di Rose e Spine, viene raccontata la storia di Fay Ad...