- IV capitolo

252 13 6
                                    

9 ottobre 1975

Una vocina continuava a parlare e a gironzolare per tutta la mente di James, per tutta la giornata. Sentiva questa vocina parlare e parlare, ancora e ancora la mattina successiva, ancora sentiva quella voce che ripeteva la stessa frase. <<Tu sei il sole, James>>. Sentiva solo questo. Non era riuscito a concentrarsi in nessuna lezione proprio per causa di queste poche parole, anche gli altri malandrini si erano chiesti cosa avesse in quei giorni. Secondo Peter era perché non riusciva a conquistare Lily Evans, secondo Sirius era perché era preoccupato per la prima partita di quidditch dell'anno o perché non si era allenato abbastanza. Invece Remus non disse niente a riguardo, semplicemente guardava James in un modo diverso dal solito.

Quest'ultimo non vedeva l'ora di rivedere Regulus Black. E infatti era ancora più gasato quando si rese conto che era martedì, ciò voleva dire che sarebbe iniziato l'allenamento con il serpeverde.

Quel pomeriggio James non aveva fatto niente di ché, lesse qualche pagina del libro (aveva finito il primo racconto da un bel po', era arrivato a metà dal nuovo racconto, 'Il corvo") e poi si esercitò con la bacchetta. Non poteva fare chissà che cosa, non aveva quasi voglia di fare niente. Addirittura non aveva parlato con Lily o fatto qualcosa e detto una qualsiasi cosa pur di attirare la sua attenzione. Semplicemente voleva che fossero già le 21:00, per potersi allenare con Regulus.

Ancora però rifletteva su quello che gli aveva detto due giorni prima, pensando a come lo aveva chiamato. James, era la prima volta che lo chiamava con il suo nome proprio e non con il cognome. Era per lui un gran passo avanti, potersi fare amico Regulus Black non era una brutta idea.
Dentro di sé però James pensava se fosse tutta una farsa per riavvicinarsi al fratello, non era una brutta cosa ovviamente ma avrebbe preferito che glielo dicesse veramente. Sperava che non fosse solo per quello, sperava che diventassero seriamente amici. Quella sera glielo avrebbe chiesto, anche per poterlo aiutare se seriamente voleva far ritornare i vecchi rapporti con Sirius.

James a cena aveva mangiato con molta cautela e calma, in modo da far passare il tempo. E quando si era fatta l'ora di prepararsi per andare al campo, James era già pronto e si stava già dirigendo al posto. Andò al campo venti minuti di anticipo per l'ansia e anche perché curioso di sapere cosa sarebbe successo se fosse arrivato in anticipo. Passarono prima dieci minuti, poi venti, poi trenta, poi tre quarti d'ora. Non c'era nessuna traccia di Regulus, ne un singolo rumore nelle circostanze, ma comunque James preferì rimanere in quello stesso punti del campo ad aspettare. Alla fine rimase per altri dieci minuti e poi se ne scappò via, a causa del gatto di Gazza che lo aveva visto e stava già andando ad avvertire il suo padrone. Era deluso e ribolliva di rabbia.

<<Perché non è venuto?>> Pensava James <<si sarà dimenticato dell'appuntamento?>> e pensava ancora e ancora  <<o forse non era serio quando aveva detto tutto? Forse sono io che credo a tutto troppo in fretta? Forse gli sto antipatico?>>.

La sua testa era strapiena di domande e ogniuna diventava sempre più divagante dell'altra. Al suo ritorno non ascoltò neanche i rimproveri di Remus e si buttò nel letto. Il libro era nel comodino, rimasto in quella stessa posizione da ormai quel pomeriggio. Sia Remus che Lily, vedendo un James disperato e arrabbiato che correva verso la sua stanza, erano diventati ancora più straniti e confusi. Sirius e Peter vedendo James stirato nel letto con le tende completamente chiuse, che non voleva parlare con nessuno, vollero cercare un modo per consolarlo e tirarlo su, ma l'unica cosa che ottennero fu il silenzio più totale. Tutti si fecero più calmi quando pensarono che James si fosse addormentato, e così anche loro decisero di addormentarsi sperando che il giorno dopo James si sarebbe ripreso e avrebbe riottenuto il suo solito umore felice. Poi - era quasi mezzanotte - Remus, che non aveva riuscito a chiudere occhio a causa con il pensiero di James, si avvicinò al letto di quest'ultimo e tirò di poco le tende, per cercare di vedere il suo viso.

Brother Of My Brother ~ JegulusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora