4. "non contarci troppo, codini"

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<padre..>
non gli rivolsi uno sguardo

<figliola..>
mi prese dal collo avvicinandomi al suo petto;
era la prima volta che mio padre osava toccarmi, abbracciarmi.

un piccolo sorriso si fece evidente sul mio volto per poi scomparire istanti dopo

<figlia!>
urlò lei

<madre..>

<preparati Grace, andiamo a quel concerto>

<ma madre.. non ho altri vestiti>
cercavo in tutti i modi di assecondarla, non mi piaceva vederla arrabbiata, per lo più con me.

<fa niente, ho scoperto che sono gente sbarazzina come te>

rabbia bruciava nel mio corpo, avrei voluto dire qualcosa, le mie labbra erano aperte ed i miei occhi puntati furiosi sui suoi.

mi calmai.

<si madre.. vado..>

*

forti luci blu illuminavano il palco mentre affascinanti strumenti venivano poggiati su esso.

<salve!>

salutai una donna sulla cinquantina, capelli ramati ed occhi penetranti, pesantemente truccati.

<salve>
ricambiò

<sa per caso il nome della band.. o.. dei componenti?>
la guardai, mi guardò.

<lei viene ad un concerto e non conosce i soggetti?>

<oh beh.. sono la figlia di Giselle Manson.. Grace, mi chiamo Grace, sempre se le può interessare..>

<bene Grace.. la band si chiama Tokio Hotel>

<interessante, particolare come nome>

<lo crede anche lei?>
la guardai stranita

<insomma.. quei ragazzi sono proprio strani, mi meraviglio come sua madre possa aver accettato di venirli a sentire>
rilassai il viso, la osservai in ogni singolo dettaglio.

<ho passato la mia intera vita piena di pregiudizi, se non sa nulla di loro non parli, come io non so nulla di lei e lei.. lei di me>
sorrise avvicinandosi al mio orecchio

<di te so più di quanto ti immagini, stracciona>
bisbigliò.

<Grace vieni qui!>

<si madre, eccomi>
la raggiunsi ancora con occhi puntati su quella donna

<per il concerto dobbiamo salire sul palco.. ecco.. non vorrei fare brutta figura..>
sbuffai

<si madre.. starò giù..>

*

quattro ragazzi, uno dopo l'altro salirono sul palco ridendo e scherzando ignorando completamente la mia presenza.

<vi rendete conto!>
esclamò il ragazzo più alto, capelli neri e stile particolare, truccato sugli occhi, con un sorriso da far invidia.

<cazzo si!>
disse un'altro, capelli lunghi mori ed occhi che a primo impatto parevano ambrati, in realtà verde tenue.

<mh, mh>
tossì per finta facendo girare tutti nella mia direzione.

<saresti?>
chiese uno scorbutico dalle treccine nere

<tu invece?>
incrociai le braccia

<Tom Kaulitz, se sei qui dovresti saperlo, carina>
<sai.. ora non è tempo per vedere dei fan, abbiamo le prove>
annunciò alle mie spalle.

come poteva un ragazzo essere così antipatico?

<sei scontroso>
lo etichettai

<e tu irritante>

questo bastava per farmi essere certa di un nuovo sentimento sbloccato,

l'odio.

<bene, treccine, ci si vede>

<non contarci troppo, codini>
disse osservando i miei capelli rossastri legati in due codini graziosi ed eleganti.

mi osservò scendere la piccola scalinata che divideva lo spazio della folla ancora assente dal palco osservando da cima a fondo i miei abiti, i miei lineamenti, i miei movimenti..

pareva inquietante.

<codini!>

Agire da attori - Tom Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora