<padre..>
non gli rivolsi uno sguardo<figliola..>
mi prese dal collo avvicinandomi al suo petto;
era la prima volta che mio padre osava toccarmi, abbracciarmi.un piccolo sorriso si fece evidente sul mio volto per poi scomparire istanti dopo
<figlia!>
urlò lei<madre..>
<preparati Grace, andiamo a quel concerto>
<ma madre.. non ho altri vestiti>
cercavo in tutti i modi di assecondarla, non mi piaceva vederla arrabbiata, per lo più con me.<fa niente, ho scoperto che sono gente sbarazzina come te>
rabbia bruciava nel mio corpo, avrei voluto dire qualcosa, le mie labbra erano aperte ed i miei occhi puntati furiosi sui suoi.
mi calmai.
<si madre.. vado..>
*
forti luci blu illuminavano il palco mentre affascinanti strumenti venivano poggiati su esso.
<salve!>
salutai una donna sulla cinquantina, capelli ramati ed occhi penetranti, pesantemente truccati.
<salve>
ricambiò<sa per caso il nome della band.. o.. dei componenti?>
la guardai, mi guardò.<lei viene ad un concerto e non conosce i soggetti?>
<oh beh.. sono la figlia di Giselle Manson.. Grace, mi chiamo Grace, sempre se le può interessare..>
<bene Grace.. la band si chiama Tokio Hotel>
<interessante, particolare come nome>
<lo crede anche lei?>
la guardai stranita<insomma.. quei ragazzi sono proprio strani, mi meraviglio come sua madre possa aver accettato di venirli a sentire>
rilassai il viso, la osservai in ogni singolo dettaglio.<ho passato la mia intera vita piena di pregiudizi, se non sa nulla di loro non parli, come io non so nulla di lei e lei.. lei di me>
sorrise avvicinandosi al mio orecchio<di te so più di quanto ti immagini, stracciona>
bisbigliò.<Grace vieni qui!>
<si madre, eccomi>
la raggiunsi ancora con occhi puntati su quella donna<per il concerto dobbiamo salire sul palco.. ecco.. non vorrei fare brutta figura..>
sbuffai<si madre.. starò giù..>
*
quattro ragazzi, uno dopo l'altro salirono sul palco ridendo e scherzando ignorando completamente la mia presenza.
<vi rendete conto!>
esclamò il ragazzo più alto, capelli neri e stile particolare, truccato sugli occhi, con un sorriso da far invidia.<cazzo si!>
disse un'altro, capelli lunghi mori ed occhi che a primo impatto parevano ambrati, in realtà verde tenue.<mh, mh>
tossì per finta facendo girare tutti nella mia direzione.<saresti?>
chiese uno scorbutico dalle treccine nere<tu invece?>
incrociai le braccia<Tom Kaulitz, se sei qui dovresti saperlo, carina>
<sai.. ora non è tempo per vedere dei fan, abbiamo le prove>
annunciò alle mie spalle.come poteva un ragazzo essere così antipatico?
<sei scontroso>
lo etichettai<e tu irritante>
questo bastava per farmi essere certa di un nuovo sentimento sbloccato,
l'odio.
<bene, treccine, ci si vede>
<non contarci troppo, codini>
disse osservando i miei capelli rossastri legati in due codini graziosi ed eleganti.mi osservò scendere la piccola scalinata che divideva lo spazio della folla ancora assente dal palco osservando da cima a fondo i miei abiti, i miei lineamenti, i miei movimenti..
pareva inquietante.
<codini!>
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Agire da attori - Tom Kaulitz.
RomanceGrace Manson, ragazza di buona famiglia con una vita perfetta.. o forse no? .