Non riesco a vedere nulla.
Non riesco a sentire nulla.C'è solo un fischio assordante che mi penetra nelle orecchie e un'immensa oscurità che mi circonda e che mi impedisce di vedere cosa sta accadendo.
Sento un immenso vuoto intorno a me e non riesco a percepire ciò che mi circonda, l'unico contatto che ho con la realtà sono i continui strattoni da parte degli studenti che si stanno spostando come una mandria di tori imbizzarriti. Ma lo stesso non riesco a muovermi.
Mi sento paralizzata, bloccata, come se fossi in procinto di congelarmi dato il freddo che sento penetrarmi nelle ossa e quando finalmente riesco a riottenere un barlume di lucidità, a causa di uno spintone più violento rispetto a quelli precedenti, noto che ho tenuto lo sguardo fisso in quel punto per tutto questo tempo. Che poi effettivamente non so quanto tempo sia passato.
E mi maledico. Lo faccio perché la corazza della ragazza forte e che non si fa scalfire da niente e nessuno è stata di nuovo assalita da un ragazzo che mi fa ancora provare delle emozioni dopo dieci anni di lontananza; un ragazzo per il quale dovrei essere totalmente indifferente perché ciò che ha fatto è imperdonabile.
Invece, nel mio corpo non c'è spazio per l'indifferenza a causa di tutta la rabbia che mi porto dietro da anni.
Mi prudono le mani e la voglia di andarlo a cercare per chiedere spiegazioni, che merito di avere, è alta ma il mio orgoglio e le persone accanto a me, ossia le mie amiche, ignare di tutto me lo impediscono.
Dio, sono dannatamente furiosa con me stessa.
Alzo lo sguardo dopo il piccolo momento di paralisi appena superato e noto gli occhi tesi e preoccupati della mia migliore amica che saettano sollevati verso Josh non appena ci raggiunge di tutta fretta. Una patina di sudore imperla il suo viso e le sue mani ma ciò non lo impedisce di stringermi a sé e portarmi fuori, passando dalla porta di servizio, al fresco.
«Sole che cazzo ti è successo?» Josh, davanti a me, è pallido e preoccupato e il suo tono stona completamente con l'accortezza di qualche secondo fa. Ma non posso dargli torto, non mi è mai successo nulla di tutto ciò prima d'ora, se non stamattina, e la cosa preoccupa anche me in fin dei conti.
Al contrario di Betty, che mi guarda in modo consapevole come se avesse capito tutto, Josh non associa minimamente il mio malessere a Sebastian nonostante sappia bene quanto è stato importante per me il nostro rapporto dato che da piccoli eravamo inseparabili.
Odio mostrarmi debole e indifesa davanti agli altri –si, anche davanti al mio fidanzato e alle mie due migliori amiche- perché non voglio che nessuno riesca a capire così i miei punti deboli. Nessuno può più distruggermi, nessuno ne ha più il diritto e questa paralisi che mi ha tenuta incollata al pavimento non può più comandare il mio corpo, soprattutto dato che da ora sarò costretta a vedere lui ogni singolo giorno della settimana per altri nove mesi e non posso farmi travolgere dalle emozioni come un fiume in piena ogni volta che lo vedrò. Anche se per il momento non so neanche che aspetto abbia dato che c'erano così tante persone davanti a me che la mia visuale era oscurata.
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quindici minuti dopo la mezzanotte
RomanceNon c'è una data precisa che dà inizio alla suddivisione di Santa Monica in due territori. Tutti lo sanno: il North è dei ricchi, il South è dei poveri. Per questo, quando il sindaco della città tenta di riunire le due fazioni, donando dieci borse d...