capitolo 8.

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[nota autrice: siamo arrivati a 1K di visualizzazioni, mi fate bene al cuore✨]

«Strano che sia proprio tu a dirlo quando l'idea di distruggere il South è stata tua no, amore? Mi sa che ti sei persa l'articolo del giorno Sole, sei in prima pagina

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«Strano che sia proprio tu a dirlo quando l'idea di distruggere il South è stata tua no, amore? Mi sa che ti sei persa l'articolo del giorno Sole, sei in prima pagina.»  

Josh con un cenno del capo mi indica alcuni giornali che stanno circolando tra i vari studenti e, quando vedo che quelli del South mi guardano con odio misto a disgusto, mi dirigo verso il tavolo più vicino a me e ne sfilo una copia dalle mani da una ragazza che subito borbotta, ma non ci faccio caso.

Josh aveva ragione, sulla copertina del giornalino c'è un primo piano di una mia foto presa dal mio profilo Instagram con sopra una scritta a dir poco squallida, anche per me: 'reginetta vindice: Marisol Celine di Laurentiis contro il South; volevo vendicarmi del mio migliore amico.'

«È una palla.» decreto rigida mentre sfoglio il giornalino fino ad arrivare alla pagina che riguarda l'articolo incriminatorio. Do uno sguardo veloce a cosa c'è riportato e mentalmente faccio un applauso alla persona che l'ha scritto, deve proprio odiarmi dato che mi ha raffigurata più stronza di quanto io non sia già «sono tutte cazzate.»

«Eppure il giornalino non mente mai.» afferma Richard mentre gongola su sé stesso lanciandomi un sorrisino scaltro. Mi avvicino al suo tavolo e stringo tra le mani la bottiglietta in plastica di coca cola che era lì appoggiata facendo strabordare il liquido addosso a lui che, subito si alza inviperito «Sei impazzita!» esclama furibondo.

«Oh no, Richard. Semplicemente odio le bugie quindi dimmi chi cazzo ti ha dato queste informazioni.» ribatto apparentemente tranquilla mentre scandisco ogni singola parola. E se fuori mi mostro così dentro di me c'è un mix di nervosismo e acidità che mi sta ribollendo nel sangue.

«Top Secret, Marisol.» ridacchia sorpassandomi. Ma, fortunatamente essendo un ragazzo mingherlino e alto quanto me riesco ad agguantarlo per un polso senza troppa difficoltà. Dalla coda dell'occhio riesco a notare ogni ragazzo fare un filmato con il suo stupido telefono per riprendere questo teatrino che dio, è realmente ridicolo.

«Escimi il nome Richard, altrimenti sarai tu a pagarne le conseguenze. E questa non è una bugia.» sibilo mentre cerco di stringere ancora di più il suo polso. So che non è stato lui ad aver scritto di sua spontanea volontà questo articolo per due semplici motivi: il primo è che non conosce le vicende tra me e Sebastian e di conseguenza non ci avrebbe mai potuto scrivere un articolo con delle informazioni così riservate e secondo so che l'ha scritto al posto di qualcun altro con una sola promessa, diventare capo redattore. Per quanto lui possa odiarmi sa che in questa scuola siamo pochi ad avere il coltello dalla parte del manico, e lui non è uno di questi, perciò, solo uno di noi, dei piani alti, avrebbe potuto fare una promessa del genere.

«Mi fai male, vuoi che scriva un articolo anche su quanto tu sia aggressiva?» domanda retorico mentre mi guarda negli occhi, non più con la sicurezza di prima, e cerca di divincolarsi.

quindici minuti dopo la mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora