Capitolo 3 - Quanto è alto?!? -

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Josephine

- Quanto è alto?!? -

Una doccia.
Ho bisogno urgentemente di una doccia.
E dormire.
Anche di mangiare, ora che ci penso.
E tutto non necessariamente in quest'ordine.
Il jetlag mi sta uccidendo, non capisco più che giorno è, se è mattina o pomeriggio. Il sole è molto forte, il caldo asfissiante ma niente a cui non sono già abituata in fondo. Perth d'estate è molto peggio.
Certo, se penso che mi sono imbarcata sull'aereo con la felpa e i pantaloni lunghi pesanti e ora qua ci sono 40°, fa un po' ridere. Benedette stagioni invertite! Menomale ho pensato in anticipo di portarmi un cambio di vestiti, da usare poco prima di atterrare in aeroporto ad Atlanta.
Se fossi venuta fin qua vestita invernale, sarei già svenuta dal caldo!

Le porte scorrevoli automatiche dell'hotel si aprono appena mi avvicino.
La struttura è enorme e moderna, almeno dall'esterno. Gente va e viene come un fiume in piena. Sicuramente ci sono tantissime camere in questo hotel che è decisamente imponente e profuma di qualcosa di costoso. Molto costoso!
Nascondo uno sbadiglio trascinando la valigia più grande dietro di me. La valigia più piccola son riuscita a incastrarla in qualche modo sopra l'altra e spero che regga almeno finché non sarò arrivata in camera.
Dopo tante ore in giro, senza mai fermarsi, l'idea di aver un posto dove potermi riposare sembra quasi un miraggio.
Ho veramente bisogno di fermarmi un secondo prima di crollare per la stanchezza.

Dentro la hall i pavimenti di marmo chiaro sembrano scintillare sotto le luci dei lampadari elaborati e luccicosi.
Sì, è tutto decisamente tanto costoso.
Non sono abituata a tutto questo.
Io, che in vacanza in genere vado in campeggio, non sono proprio il tipo da hotel di lusso.
Non mi lamento di sicuro però, sarà un'esperienza diversa e comunque si tratta di lavoro, non sono in vacanza.

Tutto questo mi fa ricordare che devo ancora finire di leggere il copione e non ho molto tempo per farlo.
Sembra che ci sia un orologio sulla mia testa che scandisce un countdown inesorabile.
Una settimana.
Una settimana per studiare qualcosa che avrebbe avuto bisogno minimo di un mese.
Ce la farò sicuramente ma sarà tosta!
Mi piacciono le sfide.
Ma che dico: adoro le sfide!
Però è innegabile che la posta in ballo è veramente alta.

Adoro anche gli occhi di questo ragazzo che mi stanno osservando curiosi.
Non riesco a capire di che colore siano esattamente ma son veramente belli.
Ha uno sguardo dolce ed è sorridente.
Ma la cosa che mi stupisce è quanto sia alto!
Mi volto per vedere chi sta guardando. Dietro di me non c'è nessuno.
Sta guardando me?!?
Avrò qualcosa sulla faccia?
Oddio, ho sicuramente qualcosa sulla faccia!!!
Mi pulisco velocemente il viso passandoci una mano. Spero di aver risolto.
Lui intanto sta sorridendo come se mi conoscesse e mi sembra di essermi persa qualche dettaglio. Dovrei conoscerlo?
Sarà la stanchezza, ma non ho proprio idea di chi sia.

"Cia, io sono Hero!" Sorride radioso porgendomi la mano mentre ormai è a pochi passi da me. "Piacere di conoscerti"

Lo guardo interdetta.
Da vicino sembra ancora più alto!!!

"Sarò il tuo Hardin per le prossime settimane!" Continua.

Lo fisso attentamente osservando i suoi lineamenti.
Non riesco a togliergli gli occhi di dosso.
Ha un sorriso magnetico e due fossette ai lati della bocca che appaiono appena sorride.
Prendo un bel respiro.
Devo rispondergli e mi sento il cervello completamente vuoto.

E così è lui, il mio co-protagonista!
Finalmente svelato il mistero!
Non me lo immaginavo così, son sincera.
Certo, è alto e ha i capelli corti e scuri, però non vedo piercing o tatuaggi sul suo corpo.
Ha addosso una maglietta nera semplicissima a maniche corte e un paio di pantaloni scuri, scarpe da ginnastica bianche, esattamente come me.
Se non altro, siamo praticamente vestiti uguali!

🇮🇹 Once Upon A Time #Herophine 🇮🇹 (Versione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora