Non so cosa mi abbia detto il cervello quando ho accettato di aiutare Abel, anche se devo ammettere che quando qualcuno mi chiede aiuto sono sempre pronta ad offrirlo.
Non so nemmeno cosa mi ha detto il cervello quando poi ho continuato dicendogli che poteva raggiungermi lui a New York, è più comodo per me visto che mia madre, la mia carissima madre ha deciso di andare a casa mia per il mio ritorno. Si ha anche lei una copia delle chiavi.Sono sul jet privato con le altre ragazze pronta a tornare a New York e guardo fuori dal finestrino mentre continuo a pensare alla sera prima.
Dopo avergli dato quella risposta Abel ha accettato con piacere dicendomi che potevo mandare il mio indirizzo ad Amir, ha prima degli impegni da sbrigare quindi non so nemmeno con precisione quando verrà, poi mi ha ringraziato ed è uscito.Da un lato mi fa davvero piacere dargli una mano e sentire le sue idee perché già immagino che saranno geniali , da un altro lato sono sempre un po' restia.
Ho paura che il ritorno a casa possa essere traumatico, il fatto che mia madre venga a New York non mi aiuta, amo mia madre da morire per lei ma quando la guardo non faccio altro che pensare a tutto quello che ho passato da piccola.
So benissimo che dovrei prendere tutto più alla leggera ma mi riesce davvero difficile non preoccuparmi per ogni minima cosa.Atterriamo all'aeroporto Kennedy e dopo aver salutato le ragazze mi incammino per prendere un taxi per tornare a casa mia , ne fermo uno e ci salgo dando all'autista il mio indirizzo.
Appoggio la testa al vetro e guardo i grattacieli di New York scorrere veloci sotto i miei occhi, hanno il sapore di casa.
Per poco non mi addormento , fortunatamente l'autista mi dice che siamo arrivati, ho passato tutto il tempo a guardare fuori.
Pago la corsa e scendo prendendo la mia valigia , non vedo casa mia da mesi e vederla in questo momento mi fa sentire davvero bene, casa è sempre casa.Cerco le chiavi dappertutto ma non le trovo.
Ecco perché Michelle e mia madre ne hanno una copia.
Cazzo, afferro il telefono e chiamo Michelle che mi risponde dopo due squilli.
"Mi ti prego dimmi che sei nelle vicinanze, non trovo le chiavi"
"Cam, girati"
Mi giro e me la ritrovo davanti, corro subito verso di lei e appena siamo abbastanza vicine la stringo in un forte abbraccio.
"Mi sei mancata" le dico mentre anche lei mi stringe
"Anche tu amore" le lascio un bacio tra i capelli e mi allontano sorridendo.
"Come stai? Ti trovo ingrassata ehi!" Le dico prendendola in giro.
"Stupida, sto bene. Ma tu come stai? Com'è andata la prima parte dell'esperienza?" Chiede emozionata lei.
"Lo sai com'è andata Mi, ci siamo sentite ogni giorno" rido io.
"Beh allora come va invece l'innamoramento?" Mi prende in giro dandomi le chiavi.
"Spiritosa" le rispondo mentre apro il portone e le lascio spazio per farla entrare.
Saliamo su, apro la porta di casa e finalmente sono di nuovo qui.Mi fiondo subito sul mio amatissimo divano e mi ci butto sopra lasciando la valigia vicino all'ingresso.
"Vedrai che tra poco arriverà mia madre" dico a Michelle.
"Davvero? Perché non ne sapevo niente?" Mi sembra fin troppo emozionata.
"Perché me l'ha detto all'ultimo appena ha saputo che sarei dovuta tornare"
Proprio in quel momento suonano al campanello, Michelle va ad aprire e io mi alzo dal divano, aggiungerei di malavoglia.La porta si apre e dietro di essa sbuca mia madre con un gran sorriso, è dimagrita tanto, così tanto che il ricordo di lei quando io ero bambina mi sembra quasi surreale.
Vederla così mi fa male , ma lei si ostina a rimanere con mio padre e a vivere la sua vita da infelice.
"Ciao amore" mi saluta. "Ciao anche a te ragazza stupenda" accarezza il viso di Michelle che prontamente la abbraccia.
Mia madre e Michelle si adorano se non si fosse capito, mia madre la adora perché mi è sempre stata accanto in ogni momento della mia vita da quando ci conosciamo, Michelle invece la adora perché è impossibile non farlo.
Mia madre è una persona amorevole e simpatica, amica di tutti e sempre col sorriso.
Nessuno vede o conosce bene la sua lotta interiore, io si, non perché lei me ne abbia mai parlato apertamente ma perché l'ho sempre capita.
Ho sempre cercato di leggerla dentro anche se è complicato.
"Ciao mamma" le dico avvicinandomi e abbracciandola anch'io.
Nonostante mi riporti indietro con la mente, vederla mi fa sempre bene e mi rende felice."Come stai? Come sta andando il nuovo lavoro?" Mi sorride staccandosi e accarezzando il mio viso come poco prima ha fatto con Michelle.
"Sta andando tutto bene mamma, siediti che ti racconto, vuoi qualcosa? Un caffè, una bibita?" Le chiedo.
"Ringrazia me che non hai il frigo vuoto bella" dice Michelle, io e mia madre ridiamo mentre ci sediamo e iniziamo a parlare della mia esperienza con l'After Hours Til Down Tour.Dopo aver parlato un po' mia madre sistema le sue cose nella camera che ho per gli ospiti, Michelle rimarrà con noi e così mi metto a cucinare qualcosa di veloce e non troppo articolato.
Essere tornata per un po' alla mia vita normale non mi dispiace per niente.
Stare qui con Michelle e mia madre mi fa sentire bene e mi ero quasi dimenticata come ci si sentiva.
Il mio telefono appoggiato sul tavolo vibra, mi pulisco le mani sul grembiule da cucina e lo afferro, è Amir.
<<Ciao Camila, mandami l'indirizzo, domani arriveremo>>
Oh cazzo.
Già domani?
Michelle arriva di fianco a me e legge il messaggio.
"C'è qualcosa che non mi hai detto?" Mi chiede.
"Verrà Abel" dico.
"Cosa cavolo stai dicendo?!" Urla.
Le faccio segno col dito di abbassare la voce ma è troppo tardi, mia madre è davanti a noi e ci chiede cosa succede.
"Niente mamma" dico.
"Oh Amelia vieni qui che ti racconto" mi sovrasta Michelle.
Faccio roteare gli occhi e mi concentro a rispondere al messaggio mentre loro spettegolano su me e Abel.<<Ciao Amir, si te lo invio subito>> rispondo e poi gli mando il mio indirizzo, spengo il telefono e lo poso di nuovo sul tavolo, per poi tornare a cucinare.
"Si, e a Camila piace" sento dire da Michelle.
Mi giro con il mestolo tra le mani e quasi vorrei darglielo in testa.
"Non è vero mamma, non darle retta"
"Ecco vedi Amelia, non lo ammette ancora ma io lo so"
Mia madre ride e mi guarda amorevole.
"Magari potrebbe essere un bel inizio Cami, dopotutto non ti ho mai visto con nessuno"Già mamma, perché non sapevi di Noah.
Avrei voluto dirglielo."No, non mi piace. Si tratta solo di lavoro. Ora smettetela e mangiamo la stupenda pasta italiana che ho fatto"
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Fake Heartless~ The weeknd/ Abel Tesfaye~
FanfictionCamila Turner ha avuto momenti migliori nella sua vita, per colpa delle cose che le sono successe è diventata apatica alla vita, insegue un sogno da tutta la vita: ballare su un palco davanti a milioni di persone ed è proprio per questo che una dell...