Capitolo 19

73 5 0
                                    

Il giorno dopo il risveglio è devastante visto che non ho chiuso occhio la notte scorsa e in più sta notte mi sono addormentata piangendo.

Sento il suono di un messaggio sul telefono e lentamente lo prendo dal comodino.
<Ciao Camila, sono Abel, Amir mi ha dato il tuo numero. Volevo solo dirti che sono ancora a New York e alle 11:00AM ci sarà la prova del vestito>
Forse concentrarmi sul lavoro e su Abel potrebbe essere utile.
<mandami l'indirizzo> gli rispondo.
Non tarda ad arrivare la sua risposta.
<nessun ciao? Anche maleducata>
Sorrido perché ormai per Abel è di rito trovare ogni mio difetto e questa cosa un po' mi inizia a divertire.
<Ciao> gli scrivo solamente.
Attendo una sua risposta fissando lo schermo.
<sempre simpatica>
Sorrido ancora.
<ti sei fatto dare il numero da Amir per perdere un po' di tempo a prendermi in giro?>
<anche>
Poso il telefono e mi alzo dal letto per andare a fare colazione in cucina, Michelle è già sveglia, le avevo detto di andarsene ma è una testa dura la mia amica.

"Buongiorno" le dico sorridendole.
"Buongiorno fiorellino, siamo di buon umore?" Mi sorride anche lei.
"Mettendo da parte un po' di stanchezza, mi sento meglio"
Michelle mi fa un gran sorriso che mi riempie il cuore stringendo la sua tazza di tè tra le mani.
"Tra due ore ho appuntamento con Abel"
Michelle che stava bevendo sputa tutto di nuovo nella sua tazza e io non capisco perché abbia un espressione così sorpresa.
"Ma come scusa? Ma fino a ieri non piangevi? Ora esci con un altro? Camila non sto capendo un cazzo"
Scoppio a ridere capendo il malinteso.
"Appuntamento lavorativo Michelle"
Inizia a ridere anche lei mentre io preparo la mia colazione, mi sento davvero meglio di ieri.
Mi faccio forza e vado avanti come non ho mai fatto veramente dopo di lui, adesso è arrivato il momento, mi concentrerò sul lavoro e sulla mia vita privata.
Soprattutto su quella.

Faccio in fretta colazione chiacchierando con Michelle e poi corro subito a lavarmi e a vestirmi.
Faccio una doccia, mi sistemo i capelli , mi vesto e mi trucco e ormai sono le 10:20AM, esco di casa e vado verso la mia macchina, salgo, metto in moto mettendo il navigatore e vado.

Alzo il volume della radio dove, guarda caso, sta passando proprio una canzone di Abel che credo sia In Your Eyes, inizio a canticchiarla e a muovermi un po', sperando di non trovare troppo traffico.
Sono fatta così io, dopo un grande dolore c'è sempre il sole, mia nonna diceva sempre questa frase, avendo vissuto la guerra da piccola e avendo avuto sempre la speranza di sopravvivere, costantemente cercando di pensare positivo.
Io sto attraversando la mia guerra interiore, che continua da anni e che è sicuramente insignificante messa al confronto con quello che aveva vissuto mia nonna.
Ma è davvero difficile ritrovare sé stessi quando si è persi nel buio, è così difficile trovare sempre un motivo per non lasciarsi andare, è difficile affrontare la vita che ti prende a schiaffi in faccia, è difficile rinascere dalle ceneri anche per una fenice.

I don't deserve someone loyal to me
Don't you think I see?
And I don't want to be a prisoner to who I used to be
I swear I changed my ways for the better, the better
'Cause I wanna be with you forever, forever

Arrivo a destinazione perfettamente in orario, di fronte a me c'è un negozio di vestiti molto carino , ne ho sentito parlare, è uno di quelli più rinomati tra artisti, quasi tutti vengono qui per potersi fare abiti su misura.  Scendo dall'auto e vedo già parcheggiata la McLaren di Abel così entro subito.
"Salve" dico entrando.
"Cerco Abel Tesfaye" dico alla ragazza all'entrata.
"Chi?" Mi risponde lei.
Andiamo bene.
"The weeknd" provo.
"Ah, si certo venga con me" odio quando una ragazza della mia età si rivolge a me dandomi del lei, capisco che è lavoro ma non riesco a non infastidirmi,ma lascio perdere seguendola.
La ragazza mi accompagna e cammina velocemente, riesco a stento a stare al suo passo e questo posto non mi sembrava così grande visto da fuori.

"Ecco" indica dietro la tenda, la scosto e vedo Abel e Amir.
"Ciao ragazzi" saluto, Amir ricambia con un cenno del capo e facendomi un sorriso.
"Oh eccola è arrivata la ragazza più simpatica che abbia mai conosciuto"
Alzo gli occhi al cielo anche se sto trattenendo un sorriso.
"Con questa accoglienza faccio marcia indietro" gli rispondo.
"Nono assolutamente, come sto?" Solo ora mi accorgo che indossa già i vestiti, sono interamente bianchi, il tutto è composto da una maglia bianca, uno smanicato pieno di tasche, un cappotto e il pantalone.
Mi prendo qualche secondo in più per guardarlo, il colore della sua pelle si intona perfettamente col bianco, il suo viso, tutto in generale di lui, è praticamente perfetto.
"Mi piace" dico.
"Mi hai prima squadrato da testa a piedi per poterlo dire" sorride lui.

È così strano l'effetto che mi fa vederlo sorridere, non saprei spiegarlo ma è una sensazione che parte dal petto e finisce nel basso ventre.
"Calma calma, tu mi hai chiesto un parere, dovevo valutare bene" scrollo le spalle.
"Ha ragione" prende le mie parti Amir.
"Tu dovresti stare dalla mia parte" lo indica Abel e io rido.
Si gira a guardarsi allo specchio facendo delle mosse strane che mi fanno continuare a ridere, Abel non è così male dopotutto.
"Si okay abbiamo capito, stai bene, sei bellissimo, ora basta" dice Amir.
"Si, sei troppo vanitoso" aggiungo.
"Vi siete coalizzati" sbuffa lui.
"Okay è tutto perfetto"
"Vado a cambiarmi, e tu" mi indica.
"Non andartene, abbiamo delle prove in sospeso io e te" conclude sparendo dietro una seconda tenda per cambiarsi.
Sorrido e Amir mi guarda.
"Ti sta piacendo tutto questo vero?"
Annuisco perché è esattamente così, dopo anni la mia vita sembra stia prendendo una piega diversa e migliore.
E forse un po' è anche grazie ad Abel e anche a questa esperienza.

Fake Heartless~ The weeknd/ Abel Tesfaye~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora