Capitolo 1

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Pov Camila
Mi giro e mi rigiro nel letto senza riuscire mai ad addormentarmi, ormai è mattino presto.
I raggi del sole penetrano dalla finestra finendomi sulla faccia ma non ho voglia di alzarmi per aggiustare la tenda davanti.
Ieri ho provato fino all'una di notte ininterrottamente.

Afferro il telefono e leggo un messaggio della mia migliore amica che ieri non avevo visto.
<<devo dirti una cosa>>
<<camila cazzo sei a provare e non mi rispondi!>>
<<è una cosa molto importante>>

Decido di chiamarla, quando Michelle dice che è una cosa importante lo è davvero.
Ascolto i primi due squilli poi finalmente mi risponde.
"Dormivi?" Le domando.
"No bella, io sono una macchina da guerra sono sempre attiva" mi risponde con la voce impastata dal sonno.
"Sisi okay, in ogni caso, cosa devi dirmi?"
"Vengo da te e ti faccio vedere" mi dice e riattacca.

15 minuti dopo sento la porta di casa mia aprirsi, Michelle ha una copia delle chiavi perché io non sono una persona molto affidabile con i miei crolli emotivi e il dimenticarmi sempre tutto.
La vedo con il suo computer tra le mani, va verso il salotto e lo poggia sul tavolino di vetro aprendolo per accenderlo.
"Buongiorno anche a te amore" le dico prendendo posto accanto a lei.
"Non c'è tempo per il buongiorno, guarda"
Mi giro verso lo schermo e cerco di leggere.
"Non ci posso credere" dico.
"Cazzo anche io non potrei crederci! Sei stata accettata come ballerina per The Weeknd!" Mi dice lei entusista
"Sei stata tu?" Le chiedo quasi smorzando il suo entusiasmo.
"Si, volevo solo aiutarti puoi anche non andarci"
"Ma sei pazza?" Dico ridendo e poi mi fiondo su di lei abbracciandola e torturandola con il solletico.
"Sei fantastica Michelle" le stampo un bacio sulla guancia e mi alzo saltellando.
"La migliore amica migliore di sempre" le dico.

Questa frase la diciamo solo nelle occasioni molto importanti, lo decidemmo quando eravamo solo delle bambine e da allora ogni volta che c'è l'occasione lo diciamo.
Lo inventò Michelle, lei da bambina era molto più affettuosa di quanto invece ero io, allora visto che non le dicevo 'ti voglio bene' inventò questa cosa per sapere che era importante anche per me.

Mi sorride e corre di nuovo ad abbracciarmi, sono così contenta che penso quasi sia un sogno tutto questo.
Mi esibirò, milioni di persone mi vedranno, vedranno l'unica cosa che so fare.


Tre giorni dopo

Il mio aereo è appena atterrato a Los Angeles, oggi è il giorno di inizio, un nuovo inizio per la mia passione.
Corro a recuperare la mia valigia ed esco fuori.
È da molto che non vengo a Los Angeles, circa da quando io e Noah abbiamo rotto la nostra amicizia.
Noah è stato come un pilastro nella mia vita, mi ha aiutata nelle situazioni più difficili per me.
Non è andata a finire bene poi, per vari motivi.
Non ho più avuto il coraggio di mettere piede a Los Angeles e tanto meno farmi sentire da lui per riprovarci.

Fermo un taxi, salgo e dico l'indirizzo al signore.
Guardo fuori i grattacieli scorrere veloci sotto i miei occhi curiosi, ad ogni strada un ricordo.

Ero una ragazzina quando venivo qui, i miei non lo sapevano ed io lo facevo solo per stare con Noah, era un rapporto così stretto che i nostri amici dicevano che vivevamo in simbiosi.
Ed io ho lasciato andare via tutto con una tale facilità.

"Arrivati signorina" mi dice il tassista, pago la corsa ed esco dal taxi.
Davanti ai miei occhi c'è un enorme edificio bianco e grigio con ampi finestroni.
Avanzo verso l'edificio trascinando la mia valigia e guardandomi intorno, abbasso gli occhiali da sole per vedere meglio tutto.
Davanti ai miei occhi svolazza una farfalla bianca.
"Ciao amore" la saluto.
La farfalla bianca, un piccolo animaletto che sta a significare tanto per me e quando devo fare qualcosa di importante mi svolazza sempre attorno.

Arrivo alla porta e suono il campanello, mi sistemo i capelli e aspetto che qualcuno apra.
Dopo pochi secondi la porta si apre rivelando un uomo alto e robusto che mi accoglie con un sorriso gentile.
"Sei Camila giusto?"
"Si sono io signore"
"Chiamami Amir, vieni entra"
Mi fa spazio e avanzo.
"Sei agitata?" Mi domanda.
"No per nulla"
Sento il suono di una risata, ma Amir che è accanto a me non sta ridendo, solo dopo mi accorgo che dietro di lui c'è il famosissimo cantante The Weeknd.

Fake Heartless~ The weeknd/ Abel Tesfaye~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora