A pranzo, chiedo a Tina di poter stare da sola. Vado a sedermi al mio tavolo. Di solito mangio primo, secondo frutta e dolce. Oggi ho davanti solo una mela e il resto del vassoio vuoto. Guardo la mela, non ho per niente fame. Spingo il vassoio metto le braccia conserte e ci appoggio la testa. Di nuovo, le lacrime... Di nuovo, il mal di testa... Di nuovo la fitta allo stomaco. Mi sento debole, come se non mangiassi da una settimana. Presa dal nervosismo, mi alzo e attraverso i corridoi per tornare in classe. Durante il tragitto, qualcuno mi tira per il polso... É lui!
Mattia povs
Vedo Emma in lacrime...
-"Ohi, che é successo?"-
-"Niente, lasciami stare"-
Emma si gira e continua per la sua strada, ma io mi metto davanti a lei e la fermo.
-"No! Adesso tu ti fermi qui e mi dici cos'hai"-
-"Non ho niente, okay? Lasciami in pace!"-
-"Emma! Tu stai male! Stai piangendo, sei bianca come un cadavere e hai il viso scavato. É impossibile che tu non abbia niente"-
-"Nulla é impossibile okay?"-
Si gira e se ne va. Rimango lì a pensare cosa possa avere. Mentre penso la vedo che barcolla tutta.
-"EMMA!"-
Le corro dietro e la prendo appena in tempo, é svenuta!
-"Emma? Emma rispondimi!"-
Ha un ciuffo sul viso, lo sposto e la prendo per il viso. La schiaffeggio leggermente per farla riprendere, le butto un pò di acqua fresca in faccia, ma nulla! Non si riprende. Preso dal panico, la prendo in braccio tenendo con un braccio la schiena e con l'altro le gambe. Corro e la porto in presidenza per chiedere aiuto. Immediatamente la preside chiama il 118. In meno di cinque minuti, l'ambulanza é davanti a scuola. Me la tolgono dalle braccia e la mettono su una barella. Le corro dietro e, per fortuna riesco a salire sull'ambulanza.
Arrivati all'ospedale, la portano in una sala per fare degli esami. Purtroppo non mi fanno entrare. Comincio a innervosirmi e a tirare pugni alla macchinetta del caffé. Una volta calmo, esco dall'ospedale e mi siedo su un muretto lì vicino. Aspetto una mezz'oretta. Rientrando, vedo Emma, ancora su quella maledetta barella. La portano in una stanza. Chiedo cosa fosse successo e, fortunatamente, era stato solo un forte calo di zuccheri e di pressione. Era solo svenuta. Entro nella stanza, mi siedo vicino a lei. Ha ancora gli occhi chiusi. Le prendo la mano e le sposto il ciuffo ribelle per guardarle bene il viso. La accarezzo. É veramente bellissima. Faccio in modo che le sue dita si incrocino con le mie. La guardo per un altro istante. Poi l'infermiera mi dice di uscire. Torno davanti a scuola a piedi per prendere la moto e tornare a casa.La mattina dopo
Mattia povs
Oggi ho saltato la scuola. Vado da Emma in ospedale e le porto un regalo.
Arrivato all'ospedale, chiedo all'infermiera come aveva passato Emma la notte. Mi disse che erano arrivati i genitori e che verso le 3 di notte si era svegliata. Adesso stava dormendo. Vado in camera sua. Lascio il regalo e mi siedo di nuovo vicino a lei. Le prendo la mano e mi metto a parlare con lei, dicendo che mi ha fatto spaventare a morte! Rimango lì per dieci minuti, dopodiché mi metto a camminare avanti e dietro per la stanza. Dopo non più di cinque minuti, sento sbadigliare. Mi giro e vedo che si sta svegliando. Corro vicino a lei e le prendo la mano. Si gira verso di me.
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Come to me
FanfictionEmma: 17 anni, studentessa, bionda, bellissima. Mattia: 19 anni, ripetente da 2 anni, tatuato, superfigo. Due opposti destinati ad incontrarsi... E da quel giorno, nulla sarà come prima!