Capitolo 11

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Mattia povs

Dopo averla chiamata in quel modo, lei si mette a ridere di gusto.

-"Ah si? Mo te faccio ridere io"-

Mi avvicino a lei e comincio a farle il solletico. Si mette a ridere di nuovo, ma stavolta con le lacrime agli occhi! Lei mi implora di smetterla, ma io, ovviamente, non ho intenzione di finirla. Quando mi fermo, lei é ancora sulle mie ginocchia. Ci guardiamo intensamente, mi perdo in quei suoi occhi color nocciola, mi sembra di vederci il mare. Mattì, ma a che cacchio pensi? Sono il primo a rompere il contatto visivo e il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare dicendo:

-"Io ho fame. Te?"-

-"Molta"-

Emma povs

Mi rendo conto che sono ancora sulle sue gambe. Mi alzo all'improvviso e apro il mio zaino e afferro la brioche che non avevo mangiato quella mattina. Subito lui mi ferma e si mette a parlarmi con quel suo accento romano a dir poco irresistibile.

-"Che stai a fà co quella cacatina? Voi svenì pe' davvero?"-

-"Hai altro da mangiare?"-

-"Certo, er vecchio Mattia ha sempre l'idea"-

Apre lo zaino ed esce un enorme focaccia!

-"Mattì! Vuoi farmi morire? Non ce la faccio a mangiarla tutta!"-

-"E allora la dividiamo in due, ma tu adesso mangi qualcosa di sostanzioso. Non voglio che tu stia di nuovo male!"-

Mi sciolgo con quelle parole, ho bisogno di sfogarmi quindi...

-"Mattia, io vado a fare un ultimo bagno prima di mangiare, dopo non potrò più"-

-"Okay, inizia ad andare, io ti raggiungo tra un pò"-

Ho poco tempo, corro verso il mare e mi tuffo appena arrivo in acqua. Ritorno a galla. Comincio a tracciare cerchi nell'acqua. Dopo pochi minuti arriva Mattia, che mi prende dai fianchi solleticandomi la pancia. Dopo una risata, non resisto più! Adesso gli chiedo tutto.

-"Posso farti una domanda?"-

-"Certo, anche due"- *sorride ed io mi sciolgo*

-"Perché sei così?"-

-"In che senso così?"-

-"Nel senso che non ti mostri per quello che sei. Hai uno scudo protettivo che ti fa apparire un ribelle agli occhi degli altri quando invece, hai un animo dolce"-

Vedo il suo sguardo farsi cupo, abbassa la testa. Mi abbasso nel cercare un contatto visivo con lui. Quando lo trovo, gli metto le mani su entrambe le spalle.

-"É... Difficile da spiegare"-

-"Provaci, io ti ascolto"-

Mi metto al suo fianco e cominciamo a camminare verso la riva. Ci sediamo sul telo, ma lui rimane zitto.

-"Ehi, tranquillo, non ne farò parola con nessuno!"-

Lui tira un sospiro e comincia a parlare

-"Avevo sei anni, era maggio e si avvicinava il giorno della festa della mamma. A scuola stavamo preparando, come tutti gli anni, dei lavoretti e una poesia come regalo per la mamma. Due giorni prima di quella giornata, mia madre volo lassù, a causa di un incidente stradale. Ero piccolo e non capivo cosa stesse succedendo. Passavo le giornate davanti alla porta di casa, ad aspettarla. Tutti mi dicevano che era a lavoro e che sarebbe tornata presto. Cominciai ad essere prepotente ed arrogante con tutti i bambini. Fino ad arrivare ad oggi."-

-"E come mai con me hai un carattere diverso?"-

-"Sinceramente non lo so... Penso perché, hai qualcosa di lei. Anche lei era bionda e adorava disegnare."-

In quel momento si gira verso di me e noto le lacrime che gli rigano il viso, un pò come le mie. Ritorna a guardare il basso, comincia a singhiozzare e si mette una mano sugli occhi. Gli metto una mano sulla spalla dicendo

-"Ehy, io ci sono"-

Lui, in mezzo alle lacrime accenna un sorriso, mi guarda negli occhi e mi abbraccia. All'inizio mi irrigidisco, ma quando lo sento nuovamente piangere, ricambio il gesto.
Dopo poco, mi allontano e dico...

-"Ohé, se non mangio qualcosa adesso me magno a te!"-

Lui ride di gusto e mi taglia un trancio di focaccia

-"Ecco a lei signorina"-

Dopo pranzo

Mattia povs

Dopo aver mangiato la focaccia, Emma ha messo le cuffiette nelle orecchie, si é messa a prendere il sole e si é addormentata. La guardo dormire come un angelo, mi stendo di fianco a lei, é davvero bellissima. Le sposto dal viso un ciuffo di capelli che le copre gli occhi. Guardo l'orario e...

-"Cacchio!"-

Emma si sveglia e mi guarda con gli occhi semichiusi.

-"Che é successo?"-

-"Guarda che ore sono! Sono le 17!"-

-"E allora?"-

-"E allora? Avevo prenotato un pattino per le 16:30!"-

-"Dai, fa niente"-

-"Non sei arrabbiata?"-

-"No, per niente! Solo che..."-

-"Che..."-

-"Mi sta girando la testa, puoi accompagnarmi a casa?"-

-"Certo! Andiamo a cambiarci, vicino alle cabine ci sono delle docce"-

Mezz'ora dopo

Emma povs

Pronta! Lavata, profumata e vestita! Esco dalla cabina afferrando lo zaino.
Appoggiato alla cabina affianco, Mattia.

-"Andiamo?"-

-"Certo!"-

Saliamo in moto e via!

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