Capitolo 19

255 7 33
                                    

1 novembre 2023

Mi sveglio, il telefono suona all'impazzata, ho un mal di testa che faccio fatica ad alzarmi, mi giro attorno con lo sguardo per capire dove possa essere, per fortuna a casa mia, Taylor dorme profondamente affianco a me.
Guardo lo schermo delle telefono che squilla, leggo "Ellie".
"Perché mi sta chiamando Ellie a quest'ora?".
Prendo il telefono e rispondo, la mia voce sembra quella di Vincent Price nel video di Thriller.
«Hey....» con tutta la flemma del mondo.
«Cazzo Nicholas finalmente!! È da due ore che ti sto chiamando!!» esordisce lei urlando, io sono costretto ad allontanare un po' il telefono se no mi spacca i timpani.
«Ellie piano non urlare... ho un gran mal di testa... ma che succede?»
«Vai su Twitter! C'è una vostra foto che gira!»
"Cosa?!"
«Una nostra foto? Stai scherzando?» mi attivo subito andando sull'app di X, e la prima cosa che i miei occhi vedono la mattina è una foto di me e Taylor intenti a limonare sul divanetto la sera prima al party di Halloween. Non riesco ad esprimermi a parole, solo a parolacce.
«Porca puttana!! Porca troia! Cazzo ma come è possibile??» col mio urlare sveglio la meraviglia che mi sta accanto.
«Hey perché stai urlando?...» si stiracchia beatamente Taylor guardandomi con gli occhi ancora socchiusi.
«Taylor... siamo nella merda...» gli dico chiaro e tondo facendogli vedere la foto da mio telefono.
Taylor sgrana gli occhi prendendo il telefono per vedere meglio la foto, lui non dice niente, la studia, la zoomma, fa qualsiasi cosa ma non dice una parola.
«Ciao Taylor...» esordisce la voce robotica di Ellie dal mio cellulare. «Mi dispiace tanto ragazzi, se posso fare qualcosa ditemelo subito.»
«Si andare alla polizia postale questo soggetto si becca una bella denuncia!!» mi alzo di scatto tenendomi al muro per i postumi nella sbornia, mi sento male all'improvviso, un turbine di emozioni mi assale, corro in bagno e rimetto anche l'anima.
«Nick hey! Scusa Ellie ci sentiamo dopo... Nick non sta bene» saluta Ellie chiudendo la chiamata e mi raggiunge aiutandomi.
«Hey tesoro piano...» Tay mi sostiene mentre vede stare male fisicamente il suo fidanzato, molto romantica come scena.
«Sto bene... sto meglio...» mi sciacquo la bocca e mi accascio per terra appoggiandomi al muro, riprendendo il fiato.
«Adesso ti preparano un tè che dici?» mi accarezza il viso, io lo guardo asciugandomi le lacrime dallo sforzo e annuisco.
Un bel tè è la scelta migliore ora.

Taylor mi appoggia il tè digestivo e qualche biscotto affianco, si siede affianco a me, io bevo il mio tè silenzioso pensando a sulla foto.
"Siamo fottuti."
«Adesso cosa facciamo? Che cosa dovremmo dire? Quella foto si sarà diffusa ovunque! Magari saremo anche sui giornali!» continuo a parlare senza sosta facendomi prendere dal panico, Taylor mi prende a sé inglobandomi nel suo abbraccio protettivo, parlano i suoi gesti.
«Amore non agitarti possiamo sistemare la cosa, okay?»
«Taylor non riesco a respirare...» sento che sto per scoppiare.
«Okay vieni fuori prendiamo un po' d'aria.» Taylor senza pensarci due volte mi prende per mano uscendo dal retro della casa sbucando nel giardinetto, cerco di respirare ma non riesco, mi sta venendo un attacco di panico.
«Okay ora sdraiati sul prato» mi ordina con dolcezza Tay, io faccio come mi dice lui.
«Chiudi gli occhi, inspira ed espira... piano» con la sua voce ferma e calda mi fa tranquillizzare, sento gli uccellini che cinguettano e finalmente mi passa.
"Lui riesce a farmi stare meglio."
Sento Taylor che si stende accanto a me e respira insieme a me, ma l'immagine di quella foto è sempre lì.
«Va meglio?» mi chiede Tay, io gli prendo la mano, lui alza il braccio baciandomela, lo guardo girando la testa, vedo il suo bellissimo viso illuminato dal sole e dei fili d'erba che gli incorniciano il viso.
«Per ora si... Grazie»
«Baby non ringraziarmi, io voglio cercare di farti stare bene, non male come ora...» guarda le nostre mani intrecciate.
"Crede che sia colpa sua..."
Mi avvicino verso di lui abbracciandolo all'addome e poggiando la testa sul suo pettorale.
«Non è colpa tua, non devi mai pensare ad una cosa del genere, okay? La colpa è stata di quella persona che ha scattato quella foto, invadendo la nostra privacy»
«Si ma tu volevi proteggere la nostra privacy e io ho rovinato tutto per l'alcol, mi dispiace ti prego perdonami» mi stringe a sé, rimaniamo abbracciati così per qualche minuto, stare con lui mi fa sentire meglio fisicamente e mentalmente, non vorrei nessun'altro.

"Dear Bambi"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora