"Dear Bambi"

Capitolo 29

Los Angeles, 12 dicembre 2023
Taylor's pov

Torno a casa dopo una mattinata passata a comprare i regali per Natale, c'è subito Lana che mi fa le feste appena varco la soglia della porta.
«Ciao amore di papà» mi chino verso di lei appoggiando i sacchetti per terra coccolandola. «Dov'è papà?» domando ad una cagnolina dove si potrà mai trovare il mio fidanzato, lo chiamo in giro per casa.
Niente.
Sento dei rumori provenire dalla palestra che ho in casa, apro la porta e mi ritrovo questa visione celestiale.
Nicholas che fa palestra tirando su i pesi, vedo da dietro i suoi bicipiti contrarsi e il suo bellissimo culo abbassarsi e alzarsi mentre fa gli squat.
"Il mio amico si è svegliato."
Mi accorgo di rimanere a bocca aperta da un po' di tempo, sto addirittura sbavando, mi avvicino di soppiatto a lui mentre posa il peso al suo posto, noto le AirPods.
"Ecco perché non mi sentiva."
Lo abbraccio da dietro, sento il suo profumo e i capelli leggermente bagnati da sudore.
«Ciao baby» gli sussurro all'orecchio togliendoli l'AirPod.
Nicholas si gira e mi illumina la giornata col suo sorriso.
«Ciao a te schianto» mi prende dal mento avvicinandomi a lui e mi bacia per salutarmi.
«Oggi ti alleni?» gli domando, perdendomi nella bellezza che quest'uomo possiede anche quando è sudato.
«Oggi si mi sentivo in forma e ho fatto un po' di allenamento, tu invece?» mi avvicina a lui prendendomi dalla cintura dei pantaloni e tirandomi a sé.
"Dio trattienimi."
«Ho fatto-ho fatto i regali di Natale» balbetto mente guardo la sua mano sulla mia cintura, d'istinto metto una mano sul suo fianco.
«Ah ma che bravo! Io li ho già fatti» struscia il suo naso al mio, le nostre labbra sono ad un millimetro di distanza ma lui non mi bacia.
"Mi sta seducendo?"
"Che tortura"
«Lo sai che a me ne devi fare due vero?» gli rammento, sapendo che il giorno prima sarà il mio compleanno.
«Beh, io te ne farò tre» avvicinandosi all'orecchio e sussurrandomelo lentamente e con sensualità.
Mi sto rincoglionendo.
«Che cosa stai facendo, Galitzine?» quando lo chiamo per cognome è come se stessimo facendo un gioco di ruolo per sedurci a vicenda.
«Spero che tu non abbia fatto la doccia, perché vorrei farla con te ora» mi guarda, sapendo che io sono un tappetino in queste cose e mi chiude la bocca alzandomi il mento, esce dalla stanza togliendosi la canottiera nera dirigendosi verso la doccia, ovviamente io accetto la proposta e lo seguo.

Dopo pranzo decidiamo di uscire prendendo anche Lana con noi, andando verso Venice Beach.

Oltre alla spiaggia e agli skate park molto famosi, ci sono attrazioni, bancarelle e giochi di tutti i tipi, persino una ruota panoramica. Nick vuole a tutti costi salire sull'attrazione.

Appena la giostra parte sento tutta l'emozione e l'eccitazione di Nicholas, fa foto e video che manda alla sua famiglia, inquadrando anche me, io sorrido come al solito e faccio il segno della vittoria con le mani con Lana in braccio. Non mancano i selfie di noi due che ci baciamo.

«È meglio il London Eye o questa giostra qua?» gli domando dopo essere scesi illesi dalla giostra.
«Ah, decisamente il London Eye!» mi guarda con suo fare altezzoso, come se Henry Fox fosse ancora intrappolato dentro di lui.
«Posso mandarti a cagare?» dico ridendo mentre gli do una spintarella sul braccio di lato. «Andiamo! Ammettilo che ti sei divertito! Hai urlato tutto il tempo!».
«Quelle urla erano finte, quelle che senti mentre sono con te a letto... ah, quelle sono vere tesoro» mi guarda di traverso con un accenno di sorriso.
Lo guardo pensando "non posso credere che l'abbia detto davvero!".
«Nick, oggi hai gli ormoni a palla?» lo guardo ridendo mentre ci fermiamo davanti ad un carretto dove ci prepara lo zucchero filato.
«La cosa ti dispiace?» paga il venditore mentre assaporiamo le nostre nuvole di zucchero, lui rosa e io blu, gliene stacco un pezzo e me lo mangio.
«Chi l'ha detto che mi dispiace?» mastico mentre lo guardo e gli faccio l'occhiolino in segno d'intesa. Nick mi guarda ridendo, mentre scegliamo un gioco a premi da fare tra le bancarelle.