Capitolo 22

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10 novembre 2023
Taylor's POV

Sono uscito presto questa mattina, porto con me Lana per fare una passeggiata e delle commissioni da sbrigare, incontro anche Matthew per un caffè mentre discutiamo di cose che ancora non posso dire (purtroppo).
Questo strike sta durando veramente tanto e non vedo l'ora che finisca tutto sinceramente, abbiamo tante cose da fare e dire.

Torno a casa e metto le buste della spesa sulla cucina per mettere a posto, Nicholas non c'è.
Prendo il telefono e leggo un suo messaggio.

"Amore sono andato a prendere un mio amico all'aeroporto di LAX, potremmo ospitarlo per pranzo? Thank u"
"Ma chi è sto amico?"

Mentre do i croccantini a Lana sento la porta di casa aprirsi, sento Nicholas ridere con qualcuno.
Mi giro vedendo Nick insieme ad un ragazzo, li guardo finché non si accorgono di me.

«Hey Taylor, voglio presentarti una persona: lui è Austin, il mio migliore amico» indica Austin mentre me lo presenta.
«Che piacere conoscerti» mi stringe la mano, io faccio un sorrisetto giusto per essere gentile ma non troppo. Sei pur sempre a casa mia e per me sei uno sconosciuto.
«Anche per me» dico qualcosa se no sembrerà strano che io non parli.
«È tua la casa Nick? È veramente bella!...» dice Austin guardandosi attorno e ammirando casa mia... cioè nostra.
«No in realtà è di Taylor» mi guarda Nick, ed ho a sensazione che non gli abbia ancora detto di noi. Lo percepisco dal suo sguardo.
«Si, è casa mia» gli dò corda per non farlo sentire a disagio, capisco che deve avere i suoi tempi per dire una cosa del genere.
«La casa è tua Taylor? Oh è davvero bella complimenti! Ma come mai non hai una casa tutta tua Nicky sarebbe l'ideale per te qui a LA» ci scherza su, quando vorrei dirglielo che mi scopo il suo migliore amico, faccio una smorfia immaginando la faccia che potrebbe fare.

Pranziamo assieme e Nick ride sempre alle battute - squallide - che fa questo Austin, a me sinceramente non sta molto simpatico, forse perché non abbiamo lo stesso senso dell'umorismo. Può essere.
Cerco di non essere troppo prevenuto, gli do una possibilità.
«Allora, Austin... come vi siete conosciuti tu e Nick?» gli domando.
«Oh beh a scuola! Eravamo alle medie no Nick?» chiede a lui, nemmeno questo si ricorda. Partiamo male.
«Si alle medie, eravamo nella stessa classe, primo giorno di scuola della prima media e lui si avvicinò a me chiedendomi testuali parole: "hai per caso una penna da prestarmi?"» Nick guarda prima me e poi Austin ridendo al ricordo, così fa anche Austin.
Io faccio una risata molto sforzata.
«Beh ti avevo chiesto un favore» aggiunge ridendo Austin.
«Beh però è strano che uno studente non porti il materiale già il primo giorno di scuola non credi?» lo incalzo io, mangiando e sorridendo allo stesso tempo guardando Austin.
«Beh capita, mi ero svegliato tardi quella mattina e mi ero dimenticato l'astuccio a casa...» si difende lui. Sento un leggero imbarazzo nell'aria.
«Ah ma certo che capitano queste cose..» alzo le sopracciglia divertito e guardo Nick, lo vedo leggermente a disagio.
«Già... poi vabbè siamo diventati migliori amici da lì in poi, abbiamo fatto le stesse scuole» continua Nicholas.
«Ah reciti anche tu?» guarda Austin con finto interesse ed un leggero sarcasmo nella mia voce.
«Oh no io non so recitare, sono più uno da sport» dice Austin.
«Ah e che sport pratichi?» continuo a fissarlo.
«Mi piacerebbe diventare un giocare di baseball professionista» mi guarda Austin annuendo, Nick ride.
«Perché ridi Nicky?»
"Nicky?"
«Perché non sai giocare a baseball!» Nick continua a ridere guardando Austin e lui ride di conseguenza, questi due hanno una strana chimica.
"Oh no."

Dopo pranzo mentre lavo le pentole li sento sghignazzare dal salotto, stanno guardando una partita di non so cosa ma poco mi interessa, vado ad origliare.
«Non penso di piacere al tuo amico» dice Austin.
«Nah, si che gli piaci, deve solo conoscerti meglio... sei una brava persona e io questo lo so»
Dallo specchio vedo che Nick toglie un pelucchio dalla spalla di quello lì e si guardano in maniera strana.
È un gesto talmente intimo che sto per sbroccare.
Entro in salotto all'improvviso e mi butto sul divano vicino a Nicholas mettendogli un braccio dietro allo schienale.
«Ah allora che si guarda ragazzi? Football woow bello!»
Devo marcare il territorio.
«Ciao Taylor... sei un tifoso? Segui il calcio?» mi domanda Austin.
"Mamma mia ma quante domande fa questo"
«Nah in realtà non seguo gli sport, mi piace di più vedere un film o leggere... tipo Harry Potter»
«Ah bello! A Nicholas invece piace il Signore degli Anelli non so quante volte l'abbia letto e visto i film»
«Dai Austin smettila» vedi Nick diventare rosso.
«Ah ma io non lo sapevo... che altro mi nascondi tesoro?»
Appena dico tesoro Nick mi fulmina con lo sguardo, Austin ci guarda.
«Sei un cretino.» mi guarda male Nick, poi si gira verso Austin.
«Austin sai perché io sto a casa di Taylor?» gli domanda Nick.
Austin scuote la testa confuso.
«Perché noi due stiamo insieme. Ecco qua l'ho detto, così almeno la verità l'hai sentita dire da me e non da altra gente.»
«Ohw... wow, Nick io non avevo idea che...» Austin viene interrotto.
«Non ne avevi idea perché volevo parlartene di persona, volevo prima farvi conoscere.» Nick si alza e va in cucina.
Rimaniamo soli io ed Austin.
«Allora sei fidanzato tu? Sposato?» cerco di conversare con lui.
«Si, fidanzato. Con una donna.» mi guarda come se gli avessi fatto un torto, ma ha iniziato lui provandoci con Nick sotto forma di migliore amico.
«Oh bello, congratulazioni mi fa piacere»
«Hai qualche problema con me Taylor? Perché l'ho notato che facevi lo stronzo a pranzo.» mi domanda di punto in bianco Austin guardandomi storto.
«Assolutamente no» rispondo subito.
"Balla stratosferica"
«A me sembra di sì, ora Nick si è imbarazzato per il tuo comportamento.»
«Mi vieni a fare la predica a me? Tu sei entrato in casa mia perché l'ho permesso per amore di Nick sapendo che tu sei il suo migliore amico, poi quella scena di prima così intima, sì caro l'ho vista, sinceramente non mi è andata giù. Quindi se tu hai qualcosa da dire riguardo a Nick dillo davanti a me.» lo asfalto.
«Ti stai lamentando di una bella amicizia tra me e Nicholas? Sicuramente vale più del vostro "amore", credimi per lui sei solo un passatempo, Nicholas è etero non andrebbe mai con uno come te»
«Esci subito da casa mia!» mi alzo di scatto urlando leggermente, sento Nicholas piombare in salotto.
«Ma che sta succedendo?» interviene Nick.
«Oh me ne vado eccome. Nicholas io spero che tu apra gli occhi, non sei così.» Austin mi guarda con sfrontatezza prima di recarsi fuori da casa mia sbattendo la porta.
«Sbatti pure la porta bravo! Se me la rompi la paghi!» ho i nervi a fior di pelle.
«Mi spieghi che cazzo è successo?» Sento Nick molto arrabbiato, mi giro guardandolo e faccio un respiro profondo per calmarmi.
«Ha detto cose orribili su di noi e non glielo permetterò se non accetta chi sei davvero, questi non sono amici Nick» vado verso di lui ma si tira indietro.
«Ti avevo chiesto una cazzo di cosa Taylor! Essere gentile col mio migliore amico! Tu hai fatto lo stronzo e hai marcato il territorio, dimmi sei geloso anche di lui?»
Faccio una smorfia.
«Non ci credo... davvero? Di chi altro sarai geloso? Della mia famiglia? Di mia sorella? Dimmelo Taylor devo isolarmi e stare sempre con te??» inizia ad alzare la voce Nicholas, vedo che va verso la porta.
«Hey dove stai andando?» lo seguo, sento il cielo lampare, sta per venire a piovere.
«Vado a prendere un po' d'aria, fin quando la smetti di comportarti così come un pazzo geloso... e se questo è un problema per te, allora questa storia può anche finire Taylor, non voglio essere ingabbiato da nessuno.» Nick mi guarda con le lacrime agli occhi uscendo di casa, col temporale in arrivo. Iniziano a cadere delle gocce.
Esco seguendolo con l'ombrello in mano, non voglio che si bagni.
«Nick fermati! Prendi l'ombrello!»
Nick non mi ascolta, continua a camminare accelerando il passo.
Sparisce nella vietta alla mia sinistra, scomparendo dalla mia visuale.
Mi sento male.
Torno in casa bagnato dalla pioggia, mi faccio una doccia per togliermi l'odore e non riesco a pensare alle parole di Austin e di Nicholas..
"Mi vuole lasciare?"
Un dolore nel ventre si fa strada, mi gira la testa e sento che sto per vomitare.
Esco dalla doccia e mi vesto.
Prendo l'ombrello e porto Lana con me, così passeggia mentre cerchiamo il suo papà.

Dopo essermi fatto le miglia per cercarlo ovunque lui fosse, lo vedo dalla parte opposta della strada seduto a bere un caffè da Starbucks. Entro ordinando qualcosa. Mi siedo di fronte a lui. Non mi guarda neanche, rivolge lo sguardo verso la finestra.
«Davvero le pensavi quelle cose che hai detto? Mi lasceresti davvero?...» sono troppo dispiaciuto della cosa, prendo la sua mano ma lui la ritrae subito.
Guardo la scena e non riesco a reagire.
«Taylor la tua gelosia è esagerata a volte, io almeno cerco di controllarmi, come è successo con Sabrina, io mi fido di te. Ma tu? Fai sempre questi show, reagisci anche in modo esagerato come è successo alla mostra di mia sorella, l'hai pure incolpata di cose, potranno essere vere o meno ma non devi trattare mai più male le persone che amo, questo non sei tu Taylor. Quindi io stasera torno a Londra perché devo riprende le riprese della miniserie, e intanto ci prendiamo una pausa, fin quando non rifletterai e capirai che le azioni hanno delle conseguenze.» quando finisce di parlare Nicholas mi guarda, e ha uno sguardo che non ho mai visto, e la causa è la mia.
Mi si spezza il cuore a guardarlo così.
«Come vuoi...» annuisco, perché non posso ribattere alle sue necessità. «Almeno torniamo a casa assieme?»
Nicholas annuisce guardando altrove e si alza, io lo seguo, appena usciamo gli apro l'ombrello e torniamo a casa. Nessuno dice una parola.

Nessuno dei due mangia per cena, abbiamo gli stomaci chiusi, Nicholas sta preparando la sua valigia e lo guardo con occhi lucidi.
«Ti prego non partire... mi dispiace....» mi avvicino, ma lui si gira evitandomi con la valigia in mano.
«Dovevi pensarci prima Taylor.» cammina veloce percorrendo il salotto e la lobby della casa, si china a salutare Lana.
«Fai la brava amore okay? Stai con papà»
Li guardo ma non riesco a reagire, provo di nuovo ad avere un contatto con lui. Mi guarda la mano avvicinarsi alla sua, poi alza lo sguardo su di me, freddo e impassibile.
«Ciao Taylor.» si gira e velocemente sparisce dalla mi vista, prende il taxi e svanisce. Io lo guardo fino alla fine, con lo sguardo appannato dalle lacrime che mi scendono, perché l'amore della mia vita mi ha appena lasciato.

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