8-Animae duae, animus unus

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-Due vite, un'anima sola.

(Sidonio Apollinare)-

Magnolia

Cinque anni fa

Reclino il capo per facilitare a Michael i movimenti, mentre lascia dei baci umidi lungo il mio collo.

Amo il modo in cui la sua lingua sfiora la mia pelle, provocandomi un senso di solletico che mi fa sorridere.

Amo il modo in cui i suoi occhi sono fissi su di me, mentre la sua bocca compie movimenti sicuri su di me.

Amo il modo in cui i nostri corpi aderiscono l'uno all'altro, facendomi andare in visibilio. Siamo vicini, tremendamente vicini, e per la prima volta non ho paura.

Amo lui. Oltre ogni limite e contro ogni regola.

Non esiste barriera che possa impedirmi di amarlo. Sentire che lui ricambia i miei sentimenti è tutta un'altra storia.

Mi protendo verso di lui, sentendolo sempre più duro e pronto per me.

Si irrigidisce, ma non smette di passare le mani lungo i miei fianchi, facendomi amare la loro rotondezza per qualche secondo.

Getto il capo all'indietro quando le sue labbra si spostano nel punto in mezzo ai miei seni.

"Guardami mentre ti faccio impazzire, piccoletta." soffia sul mio petto, costringendomi a guardarlo negli occhi.

Un calore mai provato si espande in tutto il mio corpo, soprattutto nel basso ventre.

Non riconosco il luogo in cui ci troviamo, so solo che ho bisogno di sentirmi così per sempre. Mi sento desiderata e amata mentre Michael osserva i miei seni, in parte coperti dal cardigan, ormai aperto fino al terzo bottone.

Le piccole punte dei miei seni si inturgidiscono, puntandosi direttamente sul volto del ragazzo che mi venera al pari di una dea.

Sorride soddisfatto, conscio di essere lui a farmi questo effetto.

Tutto questo è sbagliato, ma non mi importa.

Sto finalmente avendo tutto ciò che ho sempre desiderato. Me, Michael, i nostri corpi e le nostre anime che si uniscono.

Lui è completamente vestito; eppure, in questo momento, è più nudo che mai ai miei occhi.

Le sue iridi scure emanano una luce che fino ad ora non avevo mai notato, o cercavo di non vederla: trasuda desiderio.

Spingo sempre più il mio corpo verso di lui, bisognosa di averne di più. Questo contatto che lenisce e mi ferisce al contempo è molto più di quanto la mia mente abbia mai partorito.

"Mi vuoi, Lia?" Domanda, soffiando sulla mia pancia mentre lascia su essa dei baci languidi.

Non riesco a ribattere, ho il cuore il gola e tutti i miei sensi sono stati anestetizzati.

"Rispondi, piccoletta." mi ordina, dandomi un pizzico leggero sul fianco, sorridendo.

"Sì, ti voglio." sussurro col fiato corto.

Michael, però, invece di darmi soddisfazione nel punto in cui sento di averne maggiormente bisogno, risale verso la mia bocca.

Il suo viso non è più sotto di me, non è più inginocchiato ai miei piedi a godersi una vista della quale solo lui potrà mai usufruire.

Qualcosa di grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora