17-La teoria dell'amore secondo il dottor. Valentine

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*✿❀ ❀✿*

-Ti annoierai
Un giorno proprio quando meno te lo aspetti
Come se togliessi la maschera
E tu t'accorgessi
Che a stare vicino vediamo meglio i difetti
E mi dimenticherò e tu ti dimenticherai
Come se tutto tra noi non fosse successo mai
Poi ci penseremo ogni tanto
Io insieme ad un'altra
Tu insieme ad un altro
Dio, che fastidio
[.]
Noi siamo Superclassico
E riempirei di mazzate quel tuo nuovo ragazzo
Che è un coglione galattico
E c'è una parte di te che è una parte di me
Che non andrà via in un attimo

Superclassico, Ernia.-

Magnolia

Presente

È una verità universalmente riconosciuta che gli uomini, molte volte, sono delle grandissime teste di cazzo.

Ah, non era questo l'incipit di Orgoglio e Pregiudizio? Be', allora temo di averlo appena riscritto io.

Mi basta guardare Mitchell, per capire che si è offeso a seguito di quello che è successo tra noi poche sere fa. Vaffanculo, ho già abbastanza problemi, non mi serve anche un uomo permaloso.

Eppure, pensare che adesso il mio capo non riesce a guardarmi in faccia, non è la cosa migliore che potesse capitarmi.

Per la prima volta, da quando ho iniziato a lavorare in questa libreria, non vedo l'ora che la giornata giunga al termine.

Forse ho bisogno di rifugiarmi nella scrittura, per calmarmi. Niente mi va per il verso giusto.

Prima mi cadono dalle braccia degli oggetti di cancelleria che avrei dovuto risistemare al più presto, poi inserisco una pila di romance nella categoria thriller e sono costretta a rimetterli al loro posto nel minor tempo possibile.

In questo caso, però, sono giustificata. Insomma, chi cazzo ha scelto un teschio come copertina di un romance!?

Sapeva molto di thriller e, per una volta che mi sono affidata all'istinto, ho completamente sbagliato rotta.

Letteralmente.

"Magnolia." mi richiama una voce ferma.

Che sia davanti o dietro di me non riesco a vederlo, perché l'enorme pila che porto tra le braccia mi ostruisce la vista.

"Sì?" Domando titubante.

"Ti serve un aiuto?"

Solo adesso, che la persona parla più chiaramente, riesco a capire che è Mitchell. Tiro un sospiro di sollievo.

"Sì, ti prego." sospiro.

All'istante, lui prende più della metà dei libri, anche se sarebbe meglio dire tomi, e li ripone dove gli indico.

"Grazie mille." dico grata, tirando un enorme sospiro non appena riesco a mettere in ordine tutto.

Mi verrà un'ernia, di questo passo!

"Posso fare qualcos'altro per te?"

Reprimo l'istinto di aggrottare le sopracciglia, mascherando la mia evidente confusione. È tornato il solito Mitchell, come se niente fosse?

Perché il mondo sembra girare al contrario, ultimamente!?

"No, grazie. Torno alla cassa." lo informo, indicando il punto in cui, al momento, la mia collega se la sta cavando benissimo.

Eppure, stare in cassa, è la prospettiva migliore che mi viene in mente, oggi.

Faccio per andarmene, finché Mitchell mi richiama. Mi volto lentamente, ritrovandomi di fronte a lui.

Qualcosa di grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora