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Pov: Hoseok

Sono passati 2 anni.

In questi 2 anni sono cambiate molte cose...
Io e Jackson ci siamo fidanzati, abbiamo chiuso il nostro clan mafioso e siamo spariti per molto tempo.
Ci siamo trasferiti in una parte poco abitata appena fuori dalla città di Seoul.

Nonostante ci siano stati questi cambiamenti molto drastici, tutti i giorni, non faccio altro che guardare la pistola nel cassetto della mia scrivania.

Abbiamo provato a ricominciare da capo, lui ci è riuscito, io ancora no.
Per colpa di tutti quei ricordi e sensi di colpa che mi girano per la testa non riesco a voltare pagina.
Ma ormai è troppo tardi.

Sono passati 2 anni anche da quel giorno...
Quel giorno quando feci l'errore più grosso di tutta la mia vita.

Sono passati 2 anni da quando Jimin è sparito, girano voci che sia andato in manicomio siccome continuava a dire che Yoongi era vivo.

Non riesco a credere che sono stato io a ridurlo in quello stato...la mia voglia di vendetta ha rovinato tutto.
Quando guardo la pistola nel mio cassetto molte volte mi è passato per la testa di prenderla e premere il grilletto sulla mia fronte.

Però mi sono trattenuto, l'ho fatto solamente per Jackson...adesso che ho potuto vedere come ci si sente a perdere la persona che si ama non voglio che capiti pure a lui.

Taehyung e Jungkook sono andati via.
Non riuscendo a sopportare il dolore e tutti i ricordi di questo posto hanno deciso di trasferirsi e andare a vivere in Inghilterra.

Già...2 anni da quella orribile giornata autunnale che non sarebbe mai dovuta esistere.
Ho sempre pensato che la Mafia fosse una cosa bruttissima, e per colpa dei nostri genitori e i loro affari siamo stati costretti a vivere così pure noi.

Mi alzo dal letto dopo aver passato 10 minuti pieni a pensare a tutto questo, come tutte le mattine, per poi vestirmi e avviarmi verso la macchina.

Voglio sistemare questo grande casino. Voglio mettere un punto a questa storia, voglio capire che cosa è successo in passato tra i nostri antenati per far si che si odino così tanto.

Guido fino all'edificio bruciato...
Non è cambiato di una virgola.
È rimastto esattamente come quel giorno...il tempo lì sembra essersi fermato.

Parcheggio e scendo dall'auto avviandomi all'interno con passo tremante.

Ogni centimetro che percorro mi ritornano in mente le immagini di quel giorno.
Il sangue, gli uomini a terra, gli spari...

Sento il fumo delle fiamme percorrermi i polmoni come quel giorno, e non appena arrivo nell'esatto punto di 2 anni fa, l'immagine del suo corpo steso a terra riappare.

È lì, mentre guarda Jimin con aria tranquilla e occhi intrisi di lacrime, oltre che di amore.
Quell'amore vero che ti può migliorare la vita, come togliere il fiato.

Mentre Jimin gridava e piangeva come un disperato, il petto di Yoongi di alzava e si abbassava con una forza che neanche lui sapeva di avere, in modo da poter donare anche i suoi ultimi respiri al ragazzo che amava.

Ho sempre pensato che Yoongi non avesse mai provato amore, aveva ucciso i miei genitori con una disinvoltura disumane.
Invece ho capito troppo tardi che lui sapeva cosa significava la parola 'amore'.
Lui amava i suoi genitori, e ora che aveva trovato qualcun'altro da amare io gliel'ho portato via.

Percorro il pavimento cosparso di cenere e mi sposto in un altra angolazione, per poter guardare meglio la scena.

Ora la mia testa mi fa immaginare uno spettacolo molto più terrificante visto da qua.
Yoongi cosparso di sangue, mentre le fiamme circondano il suo corpo.
Jimin che viene strattonato da Taehyung, in fin di vita.
E io che me ne stavo lì in piedi, pensando di aver fatto la cosa giusta.

Cammino per tutta la stanza, non curante che qualche trave potrebbe cadere da un momento all'altro.

Nonostante non ci sia il fuoco che arde in questo momento, il ricordo di quel giorno è così vivido nella mia mente, che riesco a sentire il calore sulla mia pelle e la puzza del fumo nelle narici.

Un telefono che squilla spezza quel silenzio che c'è stato troppo tempo, e mi rendo conto che si tratta della mia suoneria.

"Pronto?" Rispondo in un sussurro, come a non voler risvegliare gli spiriti di quel posto.

"Hobi ma dove sei?" La voce di Jackson riesce a farmi sorridere pure in posto del genere, è incredibile quanto io lo ami.

"Torno a casa fra poco."
Lo saluto e chiudo la telefonata, avviandomi verso l'uscita di questo posto.

"Questo è un addio.." sossurro più a me stesso che al posto a cui vorrei dire questa frase.

È un addio. Ormai ho chiuso la porta di questo capitolo della mia vita e devo imparare a lasciare i ricordi al passato.

Prendo la mia pistola e la lancio al centro della stanza.
La guardo un ultima volta, prima di voltare le spalle a tutto questo e tornare a casa.

"Hoseok ma dove sei stato?"
Non appena varco la soglia di casa Jackson mi abbraccia e mi guarda preoccupato.

"Va tutto bene, sono solo andato a fare un giro."

"Mhh...se lo dici tu."
Mi lascia un bacio sulla guancia per poi avviarsi in cucina mentre io ritorno nel mio studio.

Frugo tra i documenti, li tiro fuori tutti.
Non so di preciso cosa voglio farne, forse li brucerò...ma sento l'estremo bisogno di tirarli fuori e guardarli un ultima volta.

Mentre lancio i fogli in giro per la stanza mi soffermo a una piccola cartellina verde sbiadito.

'Park'

Passo le dita sopra quel nome.

Cosa centra Park adesso?

Apro la cartellina e comincio a sfogliare i moduli al suo interno.
Ci sono solo foto di un neonato e indirizzi di alcune case.
In fondo a tutto questo miscuglio di fogli, una lettera.

Una lettera molto rovinata, sembra anche che qualcuno ci abbia pianto sopra, e per chiuderla ci sta un bollino con una 'J' impressa sopra.

La apro cercando di fare attenzione, e mi metto a leggere il suo contenuto.

"Caro signor Park, non avremmo mai voluto fare questa lettera, ma purtroppo da quando lei ha arrestato un nostro importante informatore non ci ha lasciato altra scelta.
Siamo i Jung e vogliamo che lei ci faccia da spia per il clan dei Min.
I Min hanno rapito nostro figlio e noi vorremmo che lei andasse ad ucciderli, lasciando il ragazzo in vita.
Se non vorrà farlo noi saremo costretti a uccidere suo figlio. Lei non vuole questo vero? Non vuole sapere come ci si sente a perdere un figlio no?
Allora accetti il contratto e noi lo lasceremo in vita.
Grazie del suo aiuto sig. Park"

Rimasi a dir poco sconvolto, non potevo credere che i miei genitori avessero ordinato a Park di uccidere i Min.

È terribile...

Chiudo la busta e la metto in un angolo della scrivania, per poi cercare l'indirizzo di casa di Jimin.

Dopo averlo trovato chiamo un mio vecchio dipendente, per consegnargli una lettera anonima con il contratto dei Jung, in modo che possa consegnarla a Jimin.

Spero solo che Jimin legga la lettera e capisca più cose, magari anche provando a guardarmi con occhi diversi...
O almeno lo spero.

𝑩𝒖𝒓𝒏 𝒊𝒕 || yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora