Trentasette - CN.

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Hawke.
6:38.



Beth non voleva ancora dirmi cosa stessimo aspettando. Mi teneva per mano, mentre ci incamminavamo verso l'entrata della torre. All'ingresso, indaffarato in cose di cui ne eravamo ignari, c'era un uomo sulla trentina che sollevò gli occhi stanchi. Prima che potesse anche solo fiatare, Beth sorrise nella sua direzione.
«Ciao, Joey! Come stai?»
Il suo sguardo si fece rassegnato.
«Bene, Betty, e tu? Come stai?»
Si piegò su un lato e infilò la mano sotto il bancone.
«Benissimo! Senti, non è che...»
Lui sorrise con un solo angolo della bocca, passandole qualcosa che aveva già preparato precedentemente. «Se qualcuno vi chiede qualcosa, siete autorizzati.»
«Sei davvero il migliore, ti voglio bene!»
Salutai Joey con la mano, prima di sparire dentro un ascensore con Beth.
«Beth, mi spieghi che cosa stiamo facendo?»
«Non preoccuparti, lo faccio anche da sola ogni tanto.»
Mi fece guardare in alto, dove, attraverso i vetri della torre, il cielo era di una tonalità più chiara di quando eravamo entrati qui dentro.
Mi stava portando a guardare l'alba.
Mi stava portando a guardare l'alba sulla CN Tower.
Stavo per esplodere dentro, oppure stavo per sciogliermi. Non lo sapevo. Sapevo solo che stavo benissimo, nonostante l'alcol ancora in circolo.

Beth era ancora più bella, illuminata dal sole nascente. I colori caldi le donavano, le stavano una meraviglia addosso.
In cielo c'era ancora qualche stella.
Mi avvicinai ancora di più a lei, avvolgendole la vita con il mio braccio per tenerla stretta e imprimere ancora di più il suo profumo sui miei vestiti e nella mia memoria.
«Spero che ti abbia aiutato, anche solo un pochino» mormorò, senza staccare gli occhi smeraldo dal punto in cui il sole saliva.
«Tu mi aiuti sempre, Beth. Anche se non lo sai.»
Spostò la testa per guardare me. «Adesso lo so, e ne sono felice.»
«Dio mio, Elizabeth. Le stelle non sono neanche lontanamente belle quanto lo sei tu.»
Si mosse velocemente.
Prima aveva la testa all'indietro per osservarmi dal basso, l'attimo dopo mi stava baciando in modo totalmente diverso dalle altre volte.
E io ne assaporavo ogni angolo, ogni momento. Non ne avevo mai abbastanza.
«Sono davvero innamorato di te, Elizabeth.»
Sorrise, con la felicità negli occhi «e io lo sono di te, Hawke.»

Grunge, karma, angel. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora