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«Mi eviterai per il resto dei tuoi giorni, ora?»

Il ragazzo sostava in quella posizione ormai da un'ora. Quando era giunto davanti alla porta della camera di Athena aveva avuto l'intenzione di entrare senza tanti convenevoli per... per cosa, esattamente, non lo sapeva nemmeno lui.

Ma l'aveva sentita piangere. E gli era caduto il mondo addosso.

Si sentiva terribilmente in colpa, ma sostanzialmente, non ne aveva nemmeno motivo.

Dall'altra parte della porta, Athena soffocò i singhiozzi nel cuscino. Chiedeva solo di poter stare sola per il resto del pomeriggio, poi sarebbe tornata quella di sempre e, in un modo o nell'altro, avrebbe buttato di nuovo nel cassonetto tutto ciò che provava per Tom. L'aveva fatto una volta, non poteva essere così difficile, no? E invece lui sostava lì, con la sua presenza impossibile da ignorare.

«Athe...»

Non poteva... Non poteva appostarsi lì e pretendere che ne uscisse con un sorriso per dirgli che andava tutto bene! Non poteva pronunciare il suo nome in quel modo e pretendere che lei si dimenticasse tutto.

Era umana, cazzo! E lui infieriva.

«Athe, ti prego...»

E lui la uccideva.

Tom non ricevette risposta, e portò le mani tra i capelli.

Aveva lo stomaco attorcigliato su se stesso, in una morsa così dolorosa da prendergli la testa, che aveva cominciato a pulsare.

E stava tremando. Stava tremando come un bambino che si è perso in un grande centro commerciale e non ritrova più i suoi genitori. E aveva una fottuta paura.

«Athe...» supplicò di nuovo.

«Smettila!» urlò dall'altra parte la ragazza.

Tom spalancò gli occhi.

«Smettila... Smettila... Smettila!» ripeté la ragazza più volte, tra le lacrime. «L-lasciami qualche ora, ti prego» lo supplicò.

Il ragazzo si voltò verso la porta e si attaccò al legno, spaventato tanto quanto lei.

«Non lasciarmi fuori» sussurrò, improvvisamente a corto di fiato. «Non lasciarmi fuori.»

Cosa sarebbe dovuto essere? E cosa mai avrebbe dovuto significare "Non lasciarmi fuori"?!

Continua a soffrire, ma rimani con me? Non lasciarmi solo perché ho bisogno di qualcuno? Mi sei rimasta solo tu e non ti puoi permettere di abbandonarmi dall'altra parte del muro? Cosa cazzo voleva dire "Non lasciarmi fuori"?!

La rabbia ribollì in Athena come la lava in un vulcano. E la ragazza esplose.

Si alzò dal suo letto senza nemmeno accorgersene, e andò ad aprire la porta. Il suo sguardo era nero come la pece, e Tom rabbrividì sotto il peso delle sue lacrime.

«Immagino sia stato solo un caso, eh? Avrei potuto essere un'altra, e per te avrebbe fatto lo stesso» la sua voce era così calma da incutere timore.

«M-ma cosa...?»

E poi le lacrime ripresero a schiantarsi al suolo, come tante schegge di cristallo.

«Ci ho provato in tutti i modi» Ho fatto del mio meglio, e non è bastato. «Ma non è cambiato niente. Sto piangendo come quel fottuto giorno nel bagno della nostra scuola, mentre tu andavi in giro a ricevere i cioccolatini di tutte. E i miei nel cassonetto. Non è cambiato niente...»

«Athe, io non capi-»

«Ci rinuncio» pianse infine.

Perché se continuerò ad amarti così non cambierà mai niente, Tom.

𝘌 𝘴𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘣𝘢𝘤𝘪𝘰? -Tom Kaulitz-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora