Il ragazzo si svegliò infastidito dalla luce del sole che filtrava dalle tapparelle.Possibile che nessuno dei due si ricordasse mai di abbassarle come si deve?
Sbuffò, girandosi dal lato opposto alle finestre, e con una mano cercò Athena, per chiederle - come ormai faceva tutte le mattine - di alzarsi e far fronte al problema.
Ma non trovò nessuno.
Fece vagare per un po' il braccio, come se la ragazza potesse essere diventata improvvisamente della grandezza di Kratzer e potesse essersi nascosta da qualche parte tra le coperte, ma non ci fu verso, non trovò nessuno: nel letto era davvero solo.
Si sforzò di aprire gli occhi, già convinto di essersi svegliato male.
Odiava che Athena non fosse accanto a lui quando apriva gli occhi. Odiava non potersi lamentare con lei delle tapparelle e odiava ancora di più non poterla vedere alzarsi mezza addormentata, in biancheria, borbottando quanto fosse pigro e opportunista.
Si guardò intorno, confermando i suoi sospetti, e riuscì a collegare le sinapsi per domandarsi anche che fine avesse fatto la ragazza.
In genere, se doveva uscire la mattina, Athena lo svegliava con un bacio - che Tom si preoccupava sempre di approfondire - e gli diceva di tornare a dormire; ma quel giorno non ricordava affatto che quella routine fosse stata rispettata, e la cosa lo insospettiva alquanto.
Decise di alzarsi dal letto, senza preoccuparsi minimamente di mettersi qualcosa addosso, eccetto i boxer che già indossava, e uscì dalla stanza, stropicciandosi gli occhi con una mano.
Di fronte alla porta trovò Scotty e Kratzer.
Soffiò una risata.
Scotty se ne stava rannicchiato a ciambella attorno al Bobtail, che dormiva nella stessa posizione, completamente protetto dal corpo dell'altro.
Altro che odiarsi! Scotty e Kratzer erano diventati uno la parte mancante dell'altro! Se non fossero stati due specie diverse, Tom avrebbe creduto si stessero preparando per l'accoppiamento, o qualcosa del genere. Dopo i primi giorni di sospetto reciproco, i due animali non si erano più staccati, quasi fossero stati gemelli siamesi.
«Ehi, voi due» borbottò con la voce impastata, cercando di richiamare la loro attenzione. «Vi dispiacerebbe fare i piccioncini da un'altra parte? Dovrei passare»
Ma i due non si mossero di un millimetro. Scotty si limitò a scuotere le orecchie, infastidito dalla voce del padrone, e a stringersi ancora di più attorno a Krazter.
«Pazzesco...» esclamò sconvolto Tom, roteando gli occhi.
Sapeva comunque che non sarebbe servito a niente rimproverarli ulteriormente: non si sarebbero spostati nemmeno se li avesse presi entrambi per le zampe e trascinati sul pavimento.
E poi doveva ammettere che quella visione era davvero dolce e forse non aveva voglia di rovinare quel quadro...
Sospirò sconsolato, sentendo di essere diventato estremamente patetico, ma poi sulle sue labbra si aprì un sorriso, e decise quindi di impegnarsi a scavalcarli, riuscendo quindi ad uscire definitivamente dalla sua stanza.
Ora, l'obbiettivo era trovare Athena.
Non la trovò né in camera sua - anche se definirla "sua" era troppo forse, dato che ormai condividevano la stessa camera - né nel bagno, per cui si trovò a scendere le scale per giungere al piano terra.
Fu proprio scendendole che si rese conto che nell'aria aleggiava un profumino dolce. Qualcosa come... cioccolato?
Aggrottò le sopracciglia, chiedendosi cosa diamine stesse combinando Athe col cioccolato, e si avvicinò direttamente alla porta della cucina, socchiudendola silenziosamente, per poter spiare.
STAI LEGGENDO
𝘌 𝘴𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘣𝘢𝘤𝘪𝘰? -Tom Kaulitz-
FanfictionAthena e Tom sono legati da un'amicizia profonda fin dall'infanzia, un legame che ha resistito alle tempeste della vita e li ha uniti a tal punto da fuggire insieme appena compiuti i diciotto anni. Ma la loro fuga da una realtà difficile è solo l'in...