La casa era buia. Non le sembrava mai stata così vuota, prima di allora.Erano tre settimane che Jörg non si faceva vivo. Possibile che avesse capito?
Simone portò una mano sul suo ventre e lasciò che l'ennesimo singhiozzo le sfuggisse tra le labbra. Davanti a lei un test di gravidanza usato.
Negativo.
Represse un'ondata di lacrime.
Negativo.
Negativo.
Negativo.
Nessun bambino.
Non era servito a niente. Non era servito a niente perderlo. Lui non c'era più, non sapeva se sarebbe tornato e lei non portava nulla in grembo. Nulla. Solo tanto dolore da morire.
Perché il Signore le faceva questo? Perché? Perché le aveva fatto incontrare Jörg, se questi non la voleva? Perché le mentiva? Davvero si meritava tutto quel dolore? Perché non poteva amarlo e avere una famiglia, come aveva sempre desiderato?
Aveva fatto qualcosa di male? Dio, aveva fatto qualcosa di sbagliato?!
Simone pianse, e spazzò via con un braccio l'ennesimo test di gravidanza, rannicchiandosi addosso al muro e piangendo lacrime che tratteneva da troppo tempo.
Jörg amava Laila. Lo sapeva. Ne era sicura. Jörg voleva solo Laila. Solo lei. Solo lei.
«Vaffanculo» singhiozzò. «Vaffanculo, vaffanculo! Ti odio! Ti odio, Jörg! Ti odio con tutta me stessa!»
Desiderava poterglielo urlare addosso. Desiderava picchiarlo con tutta la forza che aveva in corpo, fino a fargli chiedere pietà. Per fargli provare quello che stava provando lei in quel momento. Anche se non sarebbe mai stato abbastanza.
Stette due giorni, immobile, appoggiata a quel muro. Una bottiglia di Whisky come unica compagna. Non si spostò nemmeno quando sentì voglia di vomitare.
Non vomitò. Rimase ad aspettare che tornasse. Anche se non voleva più vedere la sua faccia. Anche se sapeva che non l'amava e non l'avrebbe amata mai. Anche se non aveva nemmeno quel figlio che l'avrebbe fatto suo per sempre.
Ricordava la faccia di Mason, quando la trovò in quelle condizioni. Ricordava perfettamente quanto diventò pallido. Ricordava ancora meglio come i suoi occhi si fossero sgranati, quando, delirando per l'alcol e piangendo sangue, gli aveva domandato di amarla.
Una volta sola. Amarla come amava Laila.
Mason non l'avrebbe mai fatto, se avesse potuto avere scelta. Mason amava solo Laila e viveva di Laila. Mason era capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato, e di fronte a quella Simone in rovina, dilaniata e dissanguata, non era riuscito a dire niente.
Erano amici, loro due. Si volevano bene. Mason, forse, aveva sperato che volerle bene bastasse come giustificazione. Mason aveva fatto l'errore più grande della sua vita, quel giorno: aveva dato il seme.
Chiamatela sfiga, chiamatela tiro del Destino. Quel seme si attaccò a Simone come un parassita. Le succhiò tutto e crebbe.
Mason le diede quello che voleva, quella notte, senza che Simone se ne ricordasse il giorno successivo. Quando Jörg tornò, quando le confessò del suo tradimento con Laila, Simone desiderò ucciderli entrambi. Urlare loro addosso quanto disgusto le provocassero.
Invece sorrise. Un sorriso che a Jörg fece paura.
«Sono incinta.»
Lo disse con una soddisfazione nella voce che Jörg non avrebbe mai dimenticato.
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𝘌 𝘴𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘣𝘢𝘤𝘪𝘰? -Tom Kaulitz-
FanfictionAthena e Tom sono legati da un'amicizia profonda fin dall'infanzia, un legame che ha resistito alle tempeste della vita e li ha uniti a tal punto da fuggire insieme appena compiuti i diciotto anni. Ma la loro fuga da una realtà difficile è solo l'in...