11. Would you like to play with me? (Milly)

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🎧
Wildest Dream, Taylor Swift

Ciao piccole IQ, e buon 2024 ❄️🩵
Ricominciamo l'anno con un bel capitolo di LV come promesso!
Ps. Vi avviso che il flashback sarà un po' più lungo degli altri! Spero che apprezzerete ❄️
Ci stiamo avvicinando al giorno della festa... quindi buona fortuna.

Grazie per avermi aspettata!
Scatenatevi nei commenti.

Marcus 14 Mildred 13

"Oggi si va in gita! ^^"

Scrivo sulla pagina in "lettering" con una delle mie penne calligraphy. Una volta che ho terminato, ci attacco poi con estrema precisione degli stickers tutti intorno: dei fiocchetti rosa, una macchina fotografica, un gattino con l'occhio strabico, dei lecca lecca che mi fanno venire una fame solo a guardarli e un fiocco di neve.

L'agenda che ho adibito in una sorta di bullet journal me l'ha regalato mia mamma a Natale (assieme ad un armamentario infinito di penne colorate) e da allora la uso per annotare di tutto: i miei voti scolastici, i club che frequento a scuola, le mie formule matematiche preferite, e soprattutto le serie tv e le anime che guardo, i videogiochi con tutti i trick che riesco a scovare e la lista infinita di libri che leggo con la recensione e la valutazione a fianco (da 1 a 5 🌟).

Capita che ci scriva anche dei miei pensieri e faccia impiastricciare anche Anise e Freeman. Nonostante la mia precisione da vergine perfettina, vorrei che questo diario sia "vissuto", e che rimanga un impronta anche dei miei due migliori amici quando sarò morta e defunta (mamma dice che sono inquietante quando parlo così visto che ho solo tredici anni).

Do una gomitata ad Anise, seduta nel pullman accanto a me.
«Vuoi scrivere qualcosa?»

Ma Anise tiene gli occhi chiusi;  sta masticando una di quelle gomme contro il vomito mentre mi fa un cenno di no con il dito.
Soffre da sempre il bus.

Freeman invece lontano da noi, si trova accanto al prof di musica, e credo stiano parlando di violini e chissà cos'altro.

Io volto pagina, disegno un paesaggio innevato stile villaggio di Babbo Natale. Sopra il lago ghiacciato al centro ci scrivo: "Canada arriviamo".

È prima volta che metto piede fuori dagli Stati Uniti ed è il mio primo vero ed unico campo scuola.

Credevo che alla notizia della gita, papà si sarebbe fatto prendere da uno dei suoi momenti di "iper maniacalità".
È ipocondriaco e paranoico ai massimi livelli, invece, stranamente, dopo avermi riempito lo zaino di medicine - che ora somiglia più ad un kit del pronto soccorso- e avermi dato tutta una serie di numeri di emergenza, mi era sembrato piuttosto entusiasta all'idea, e aveva aggiunto che sarebbe stata senz'altro una bella esperienza.

In verità, ho tenuto in considerazione fino all'ultimo l'idea di non andare. Sapevo che i miei compagni di classe non mi avrebbero dato pace; le gite scolastiche diventano spesso più un inferno che non un piacere per me, ma a parte passare del tempo con Anise e Freeman, era soltanto uno, il motivo per il quale non potevo rinunciare...

Dai posti dietro, sento che arrivano schiamazzi, e risate divertite.
Mi volto per la trecentesima volta da quando siamo partiti da Jonseville all' incirca due ore fa e - sempre per la trecentesima volta- ho un sussulto nel vedere Marcus e i suoi ricci biondi che sbucano dall'ultima fila.
Peccato che Janice sia accanto a lui.
O meglio: ha la testa sulla sua spalla imponente. Lui le fa le coccole, arrotolando delle ciocche dei suoi capelli tra le dita.

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