Crema

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Tw: cagatina sulla s2
contiene spoiler














«Gli amici di Ernesto oggi non so' venuti a scuola, la voce che gira è che stanno davanti al giudice.»

Simone, all'udire quella frase, abbassa il capo e strizza leggermente gli occhi, mentre Manuel, che gli cammina al fianco, tiene lo sguardo fisso su di lui.

Sono spalla contro spalla quando Simone ribatte a quella nuova informazione fornita dal compagno. «Gli avranno detto tutto.» e la voce gli si incrina leggermente, stanco e spaventato.

«Tutto che? Mica sanno niente, eh!»

«Sanno che abbiamo litigato, però.»

Manuel scuote il capo e si agita vistosamente, frattanto che lo afferra velocemente per un braccio e lo porta lontano dal corridoio scolastico, in modo che nessuno possa sentirli. La verità è che non si tratta di un banale litigio, lo sa Manuel e lo sa, soprattutto, Simone. «Sanno che te stavano a corca' de botte e non penso che lo vadano a dì al giudice.» e quasi si detesta per non essere rimasto con lui quel maledetto pomeriggio. «E poi, Simò, fino a prova contraria te non hai fatto niente, ha fatto tutto quel Napoli del cazzo!»

«E non lo chiama' così, eh!» Simone risponde senza neanche pensarci, ché conosce Mimmo da pochi giorni e non prova per lui alcun sentimento, se non semplice attrazione fisica. Ma si sente in colpa per averlo trascinato in quella situazione e sente l'obbligo di doverlo tenere fuori.

E Manuel questo lo sa bene, lo ha capito già dalla sera precedente, quando nella loro camera Simone gli aveva confessato tutti i suoi timori riguardo la faccenda da poco accaduta, e forse è proprio questo che lo infastidisce più di tutto: ché se Simone l'anno prima era finito nei guai era soltanto perché aveva preso a cuore la sua causa come fosse propria, e non può accettare che una simile circostanza possa ripetersi, non se l'amico ha un livello di empatia fuori dal normale che non riesce mai a gestire.

Ed è anche per questo che Manuel, a quella risposta decisa e brusca, s'indispettisce parecchio, tanto da sgranare leggermente gli occhi e allargare le narici, come gli succede sempre quando qualcosa lo preoccupa e lo innervosisce nel medesimo istante. «Pe' carità, guai a chi t'o tocca.»

«M'ha salvato.» gli fa presente Simone, rimarcando maggiormente l'idea che, se Manuel fosse stato presente, l'intervento di Mimmo non si sarebbe reso necessario e Simone non sarebbe in procinto di affrontare altri guai, di nuovo. «E non voglio che si sappia che è stato lui a picchiare Ernesto.»

«A picchia'?»

«Sì!»

«'N artro po' lo ammazzava. A picchia'?»

Simone scuote piano il capo e a malapena sente le parole dell'amico, giacché la propria attenzione viene catturata dalla figura di Mimmo che proprio in quel momento attraversa il corridoio della scuola. Sente lo sguardo di Manuel sulla propria pelle e capisce di essere stato beccato a fissare l'altro ragazzo quando vede Manuel girare il capo e fissare anch'egli il nuovo arrivato.

Passano pochi secondi prima che Manuel torni a concentrarsi su di lui, con il respiro leggermente affannato e la fronte corrucciata.

Lo guarda con espressione preoccupata e Simone si sente un po' morire dentro, ché mai pensava di vederlo preoccupato per una cosa che non lo tocca personalmente. Eppure Manuel è lì e lo guarda come fa sempre nell'ultimo periodo, come se volesse dire tutto senza dire neanche una parola.

Per ogni tocco di lancetta - Simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora