↝CAPITOLO 1.

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1. Halloween.

Skyline's Point Of View:

«Allora ti passo a prendere alle 18:00, e non accetto un no come risposta. A stasera Sky!» Disse Megan dall'altro capo del telefono.

31 Ottobre.
Halloween.

Mi metteva ansia quella festa.

Quell'anno, come tutti gli altri del resto, la festa era stata organizzata da Vincent: capitano della squadra di Basket e, di conseguenza, il ragazzo più popolare della scuola.

Megan mi aveva quasi costretta ad andarci, dato che, doveva trovare un modo per 'accaparrarsi' -come diceva lei- Matthew, compagno di squadra di Vincent ed altrettanto popolare.

Era fottutamente innamorata di quel ragazzo da all'incirca tre anni.

Io invece, non avevo mai provato sulla pelle l'amore.
Non sapevo cosa volesse dire avere le farfalle nello stomaco, e provare tutte quelle sensazioni di cui gli innamorati parlano.

A dire il vero, non avevo mai nemmeno provato ad innamorarmi.

L'amore rende ciechi, deboli, ti toglie le forze, ti sfinisce.
Il giorno prima sorridi per un complimento, una carezza, un bacio, anche uno rubato, uno dato al volo, mentre il giorno dopo lo passi buttata sul letto, con la faccia nel cuscino, a bagnarlo delle tue lacrime, per via della stessa persona che, fino a poco tempo prima, ti aveva resa felice e alla quale avevi donato anima e cuore.

Meg invece, era tutto il contrario di me.
Lei adorava tutto ciò che riguardava l'amore e, in un certo senso la invidiavo.

Era la mia migliore amica fin dai tempi dell'asilo. Condividevamo tutto, nel bene e nel male.
Lo avevamo sempre fatto.
Ricordo ancora la prima volta che parlammo.
La maestra mi disse di mettere in ordine mentre tutti gli altri andarono in giardino a giocare.
Ma Meg non lo fece; anzi, mi aiutò a mettere a posto i giochi, quando tutti mi lasciarono sola.

Da lì diventammo inseparabili.
--
Guardai l'ora sul display del mio cellulare: 17:35.
Avevo solo venticinque minuti per rendermi presentabile.

Mi vestii in modo scuro, ovvero un leggins ed una felpa entrambi neri e ai piedi, le mie amatissime Vans del medesimo colore.
Applicai un filo di matita lungo il contorno dell'occhio ed un velo di mascara.
Per finire, raccolsi i capelli in una coda.

Il campanello suonò, segno che Megan era arrivata.

«Tesoro, Meg è qui!» Urlò mia mamma dal piano di sotto.

«Eccomi, sono pronta.» Dissi scendendo dall'ultimo scalino.

«Andiamo ragazze?» Chiese mio fratello.

Annuimmo e ci dirigemmo verso la sua Range Rover nera.
Il tragitto fu piuttosto silenzioso, a parte qualche raccomandazione di Daniel.

Arrivammo a destinazione dopo un quarto d'ora all'incirca.
Di fronte a noi s'innalzava una maestosa villa con delle pareti bianche.

Varcammo la soglia del cancello e quello che vedemmo dopo fu fantastico.
C'erano persone ovunque e travestite nei modi più assurdi.
C'era cibo, alcool, cocktail.. Di tutto e di più.

Appena entrammo in casa, un forte misto di odori inondò le mie narici, facendomi venire per qualche istante i capogiri.

Qualcuno poi ci venne incontro, e non ci misi molto a riconoscere la figura di Vincent.

Era davvero un bel ragazzo: alto, muscoloso, capelli neri ed occhi azzurri.

«Brò!» Batté il pugno a mio fratello.

Bad Soul ▸ Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora