↝CAPITOLO 21.

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21. Rehabilitation.

Justin's Point Of View:

Erano passati due mesi da quando mi ero risvegliato:
Non appena pronunciai quella frase Sky mi si buttò addosso e corse per tutto l'ospedale in cerca di qualcuno da informare del mio risveglio.
Harry si era ripreso alla grande, mentre io continuavo la riabilitazione giorno dopo giorno con l'aiuto della mia ragazza.

«Justin, oggi dobbiamo andare in ospedale a fare riabilitazione, l'ultima volta.» Disse Sky saltellando a destra e sinistra più felice che mai.

Non vedevo l'ora di finire quella dannatissima cosa, non ce la facevo più.
Più dicevo che stavo bene, più loro mi davano appuntamenti su appuntamenti dicendo ogni volta "ci vediamo la settimana prossima".

«Menomale!» Borbottai alzando gli occhi al cielo.

In quei due mesi, ero stato più a riposo che mai, fortunatamente non avevamo dovuto svolgere grandi lavori; solo qualche scambio di droga.
Cercavo di mentire il meno possibile a Sky, anche se, qualche volta, qualche piccola bugia ci scappava.
Non erano importanti, e di sicuro non erano catastrofiche come quella di due mesi prima.
Se devo essere sincero, mi sentivo bene a non mentirle.
Mi faceva sentire più libero: lei non meritava le mie menzogne e se qualche volta ero tentato a mentirle, mi bastava ricordare le sue parole dette in ospedale.

«Allora? Sei pronto?» Disse poi interrompendo i miei pensieri.

«Sì, -le sorrisi- sono pronto.»

Prese la mia mano e scendemmo; quando arrivammo in salotto vedemmo Chaz intento a bere una birra ed Harry che litigava con il telecomando del televisore.
Alzai gli occhi per la scena a cui stavo assistendo mentre la mora al mio fianco ridacchiò.

«Ci dispiace interrompere ciò che state facendo, vediamo che ci mettete molto impegno; volevamo solo informarvi che noi stiamo andando in ospedale, ci vediamo più tardi.»

Senza aspettare la loro risposta, uscimmo.

In macchina cantammo ogni canzone che passava alla radio come facevamo di solito ed i minuti passarono così.
Arrivammo dopo circa mezz'ora e, siccome nel parcheggio dell'ospedale non c'era posto, andammo a parcheggiare in una stradina poco più lontana.

«Oggi è l'ultima.» Disse Sky.

«Già, -intrecciai la sua mano alla mia- penso che mi mancherà Sasha.»

Sasha era l'anziana signora della reception.
Avevamo fatto amicizia, era molto simpatica.
Forse all'apparenza sembrava un po' -tanto- scontrosa, ma in fin dei conti era dolce e gentile, bastava solo saperla prendere: e chi meglio di me lo sapeva fare? Di certo non era colpa mia se facevo un certo effetto su donne di ogni età!

«Ciao Sasha.» Dissi una volta dentro la struttura.

«Ciao ragazzi!»

«Oggi è l'ultima riabilitazione sai? Dopo prima di andare via farò un salto qui e ti verrò a salutare.»

«Va bene ragazzo, fai il bravo.» Le feci l'occhiolino e me ne andai.

«Non sei felice se non metti in imbarazzo qualcuno, vero Bieber?» Disse Skyline ridendo.

«Dai, ormai mi conosce, mi vuole bene.» Risi con lei.

Scosse la testa e bussò alla porta della dottoressa Jackson.

«Buongiorno dottoressa.» Sky salutò la donna di mezza età che se ne stava beatamente seduta dietro la sua scrivania in legno.

«Oh ragazzi, prego entrate.» Parlò.

Bad Soul ▸ Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora