↝CAPITOLO 4.

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4. Dream Or Nightmare?

Justin's Point Of View:

"Non mi prendi."

"Cosa? Aspettami che arrivo, non mi sfuggi." Dissi alla meravigliosa ragazza che correva davanti a me.

Eravamo in un prato, una collina penso, tutto circondato da alberi e fiori di ogni colore, una cosa paradisiaca.

Lei correva e i suoi lunghi capelli castani danzavano seguendo il ritmo del leggero venticello che sfiorava le nostre pelli.

Aveva una coroncina di fiori rosa sulla testa che metteva in risalto i suoi splendidi occhi verdi come lo smeraldo.

Il vestito era bianco, senza spalline, stretto sopra e man mano che scendeva si allargava, mettendo in risalto tutte le sue forme.

"Presa!" Le dissi una volta raggiunta.

Avvicinò i nostri visi, ma quando stavamo per dare vita ad un dolce bacio, tutto cambiò.

Sembrava che stavamo fluttuando in un infinito nero ed io la tenevo stretta a me, l'amavo troppo per perderla.

D'improvviso del sangue iniziò a fuoriuscire dal suo petto, all'altezza del cuore ed un buco cominciò ad allargarsi.

Era come se si stesse disintegrando pian piano.

"Che succede?" Urlai in preda al panico.

"Ciao amore mio." Disse lei portandomi una mano alla guancia per poi accarezzarla dolcemente.

"No. No piccola vieni qui non lasciarmi." Le lacrime diventarono difficili da trattenere.

"Ti amo Justin, ma tu, non amare me, tu amala."

"Cosa? Amarla? Amare chi?"

"L-"

«Justin! Justin svegliati!»

Mi alzai di scatto trovandomi davanti Chaz che mi guardava con aria preoccupata.

Respiravo a fatica, i polmoni stavano per scoppiare.

«Hey brò, sei tutto sudato e sembri un cadavere! Che succede?» Chiese poi.

«Niente.» Mi alzai e mi diressi in bagno per farmi una doccia.

Ero sotto la doccia da più di mezz'ora.

L'avevo vista, di nuovo.
Sogni del genere mi torturavano ogni notte, facendomi ricordare quanto l'amavo.

Honey era la mia vita.

Mi sciacquai lasciando scorrere le gocce d'acqua che, scendendo, tracciavano le linee dei miei addominali scolpiti.

Era un tocco rilassante, forse l'unica cosa che riusciva a sciogliermi i muscoli in caso di tensione.

Uscii dalla doccia ed indossai una semplice tuta per casa.

Mi diressi verso le scale, ma nel momento in cui passai davanti la camera di Ryan,-la cui porta era aperta- e sgranai gli occhi per quello che vidi.

Skyline's Point Of View:

Aprii pian piano gli occhi per abituarmi ai primi raggi solari mattutini.

Ma un attimo..

I raggi solari?
Nella mia 'camera', se così si poteva chiamare uno scantinato grigio e freddo, non c'erano luci e finestre.

Bad Soul ▸ Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora