23. Call.
Justin's Point Of View:
«Quindi chi mi cercava?» Chiesi a Chaz che, poco prima, disse che qualcuno mi voleva al telefono.
«Non lo so, era una voce adulta comunque.» Informò.
«E.. Ti ha detto se devo richiamare?»
«No, mi ha semplicemente detto 'okay' dopo che ho detto che non potevi venire a telefono: dopodiché ha chiuso la chiamata.» Alzò le spalle.
«Bene, vorrà dire che non era niente di così importante.» Imitai il suo gesto.
Scendemmo in cucina dove Harry e Sky erano intenti in un.. Litigio?
«Ancora? Ti ho detto di no Harry, che diamine!» Piagnucolò la mia piccola.
«Brutta testa di cazzo non infastidire la mia ragazza.» Dissi in un certo senso scherzando e, di conseguenza, prendendo le difese di Skyline.
Vidi la mora fargli la linguaccia e la rimproverai.
«Bimba, non fare la linguaccia ad Harry.»
«Mh.. Scusa paparino.» Fece gli occhi dolci e le sorrisi avvicinandomi.
La baciai intensamente quando una voce ci bloccò:
«Ew ragazzi, per certe cose esistono le camere!» Esclamarono Chaz ed Harry.
«Zitti idioti.» Parlai nel bacio.
Quando ci staccammo, io e il moro ci andammo a sedere, mentre aspettavamo Sky ed il riccio -idiota aggiungerei- per la colazione.
«Questi pancakes, li ho fatti io.» Disse Harry.
«Cosa? -per poco non soffocava- Tu? Sì, infatti se non era per te, ora eravamo tutti in ospedale per un'intossicazione alimentare dato che stavi per mettere il sale al posto dello zucchero!» Gesticolò la mia ragazza.
Io e Chaz assistevamo alla scena ridendo.
«Quelli sono dettagli piccola.» Harold le fece l'occhiolino ed io bloccai le risate di colpo.
«Hey amico, uno, non chiamarla piccola e due... Non le fare l'occhiolino.» Fissai il riccio negli occhi mentre una voce alla mia sinistra giunse nelle mie orecchie.
«Qualcuno è geloso.» Canzonò Chaz.
Stavo ancora guardando Harry ma risposi al moro alla mia destra.
«Chaz ti informo che ti stanno per saltare i denti.»
Skyline scoppiò a ridere, così come tutti gli altri.
«Scusate, -disse con le lacrime agli occhi- ma siete troppo divertenti.. Poi J..Justin.. Le tue minacce rivolte a Chaz mentre guardi Harry.. -si bloccò per via delle troppe risate- S..sembri strabico.»
Risi anch'io con loro:
Era quello che mi piaceva; ci minacciavamo per poi scoppiare a ridere tutti insieme come quattro migliori amici.
Ceh, due erano fidanzati.. Ma dettagli.
Lo squillo di un telefono interruppe il tutto.«È il mio.» Dissi alzandomi da tavola.
Salii sopra nello studio dove il mio telefono giaceva sulla scrivania e lo presi fissando per qualche secondo lo schermo:
Numero Sconosciuto.
Premetti il tasto verde e risposi:
«Pronto?» Nessuna risposta.
«Pronto?» Dissi ancora ma, come prima, nessuno rispose dall'altro capo.
Mi stavo infastidendo così, decisi di chiudere la chiamata: ma quando stavo per chiudere una voce parlò.
Ma no, non era una voce, era quella voce.
Quella voce che non scorderò mai, quella che rimbombava nella mia testa da quattro fottuti anni; quella che quattro anni prima mi aveva strappato tutto, mi aveva strappato dalla mia vita, mi aveva mostrato la mia vita che mi scivolava via dalle mani, mentre il mondo, il mio mondo, mi cadeva tutto sulle spalle sommergendomi.
Quella che sparì e che dopo quel giorno non sentii più, quella che si dissolse nel nulla.
L'ultima voce che avrei voluto sentire era lì dall'altro capo del telefono che stava parlando:
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Bad Soul ▸ Justin Bieber
FanficUn'anima cattiva. Un'anima venduta al diavolo. Nel Sud del Bronx, si nasconde colui che governa tutto il territorio. Colui che, a soli diciannove anni, è temuto da tutti. Colui che, non mostra la sua identità a nessuno. Lui. Damned. I crediti della...