7. Private Property.
Justin's Point Of View:
Aprii pian piano gli occhi, per abituarmi alla fioca luce che entrava dalle finestre.
Sbattei più volte le palpebre e mi girai verso il comodino, il quale era posto al lato del mio letto.
Presi il telefono da sopra il mobile in legno e guardai l'ora: le 14:30.
Sgranai gli occhi a quella vista; la sera prima, ero andato a dormire alle 05:00 per via di un affare in sospeso con uno dei nostri trafficanti di merce.
Mi alzai dal letto e mi diressi in bagno per una doccia.
Una volta tolto tutti i vestiti entrai e, mi rilassai sotto il getto d'acqua che accarezzava dolcemente la mia pelle e rilassava i muscoli ormai più che tesi.Uscii dopo qualche manciata di minuti e, dopo aver avvolto il mio corpo in un asciugamano, mi diressi verso la cassettiera in legno contenete l'intimo ed i vestiti per casa.
Indossai una tuta con una maglia a maniche corte e mi avviai verso le scale.
Passai davanti alla camera da letto di Skyline e, siccome era socchiusa, ne approfittai per guardare all'interno di essa.
Era avvolta nel piumone rosso carminio, non era per niente una di quelle ragazze o per meglio dire, galline schizzinose che vestivano solo di rosa anzi, al contrario, lei era una di quelle che si adattavano.
Aveva gli occhi chiusi, le labbra leggermente carnose socchiuse e il viso rilassato.
Era bella, forse troppo, ma dovevo farle del male, se volevo raggiungere il mio obiettivo.
«Cosa sei diventato.» Dissi tra me e me.
Quelle erano le parole che la mia mente ripeteva di continuo e la cosa peggiore, era che, io mi rendevo conto che la mia coscienza aveva ragione, ma la ignoravo.
Non mi sentivo altro che un verme, un mostro a trattarla così e me lo ripetevo io da solo di smetterla ma, c'era qualcosa, nel profondo, forse la rabbia, la vendetta, o magari anche solo l'orgoglio, che mi spingevano ad essere sempre più cattivo.
Scossi la testa allontanando ogni tipo di pensiero e attraversai il corridoio.
Un vocio proveniente dalla stanza di Ryan, catturò la mia attenzione.
«E che.. Io.. Non posso Chaz.» Disse quella che riconobbi essere la voce del biondo.
«Ma perché no?» Ribatté il moro.
«Perché.. Perché no e basta, Justin mi ucciderebbe se scoprisse che sono innamorato di Skyline.»
A quelle parole, fui più che sicuro che i miei occhi arrivarono a terra e la mascella altrettanto.
Una morsa si fece spazio nel mio stomaco e il sangue prese a bollirmi nelle vene.Spalancai la porta con tutta la forza che avevo, facendo sobbalzare i due che mi guardarono con occhi sgranati.
«Per quale assurdo motivo io dovrei ucciderti Ryan Butler?» Tuonai con voce dura.
Feci finta di non aver sentito nulla, volevo vedere fino a che punto sarebbe arrivato quel bastardo.
«Buongiorno Justin, senti gli uccellini che cantano e l'odore dei fiori che sboc..»
«Uno, siamo in pieno inverno, ritardato.
Due, non cambiare discorso e dimmi cosa cazzo devo sapere.»Assottigliai gli occhi guardandolo con aria furiosa.
Chaz intanto, stava in un angolo della stanza ad assistere alla scena ma senza proferire parola.
«Meglio per lui.» Pensai.
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Bad Soul ▸ Justin Bieber
FanfictionUn'anima cattiva. Un'anima venduta al diavolo. Nel Sud del Bronx, si nasconde colui che governa tutto il territorio. Colui che, a soli diciannove anni, è temuto da tutti. Colui che, non mostra la sua identità a nessuno. Lui. Damned. I crediti della...