4.University.
Skyline's Point Of View:
«Allora vado!» Urlai, invano, capendo che Megan non aveva capito un parola di quel che avevo detto e, senza aspettare una risposta che tra l'altro non sarebbe mai arrivata, uscii.
Misi le cuffiette nelle orecchie come piaceva a me: stavamo andando incontro all'autunno e per me non c'era cosa più bella che camminare per strada, con la mia playlist e in sottofondo lo scricchiolìo delle foglie secche che cominciavano a cadere dagli alberi. Amavo quei colori rosso, giallo, arancione di quel periodo dell'anno che mi riportavano alle castagne appena sfornate, il camino acceso.
Amavo quel periodo dell'anno. Tanto da non accorgermi che ero arrivata al supermercato.
Entrai all'interno e cominciai a girare per le corsie cercando di trovare ciò che avevamo scritto sul post-it.
«Sky?» Sento dire improvvisamente.
Girandomi trovo la figura di Chaz che mi guardava con uno sguardo sorpreso.
Il cuore cominciò a battermi all'impazzata; era inevitabile, ogni cosa mi riportava a lui. Ogni cosa era collegata a LUI. Purtroppo non potevo farne a meno e quel nodo alla gola, quella tempesta nello stomaco, quella sensazione di non sentire più la terra sotto i piedi erano lì in agguato quando si trattava di Justin. Non sarei mai potuta scappare da quelle maledette sensazioni.
«Sky?» La voce e la mano di Chaz che sventolava davanti la mia faccia mi riportarono con i piedi a terra.
«Chaz!» Esclamai per poi abbracciarlo.
«Mi ero persa tra i miei pensieri.» Dissi con voce malinconica, forse un po' troppo, perché il ragazzo di fronte a me se ne accorse.
«Lui non è qui, tranquilla.» Disse solo.
Forse era un bene, o forse no. Forse avevo ancora voglia di rivederlo.
Annuii e forzai un sorriso. Lui non disse nulla e rimanemmo in silenzio l'uno di fronte all'altra per qualche minuto.
«Beh, io qui ho finito-» Disse poi spezzando il silenzio imbarazzante, «A quanto pare ci vedremo spesso a scuola!» Concluse poi con il suo enorme sorriso.
«Si, a quanto pare è così!» Esclamai felice, davvero.
Ero seriamente contenta di avere Chaz di nuovo intorno e magari quell'anno non sarebbe stato così tanto male.
Justin's Point Of View:
«Sono tornato!» Urlò il mio migliore amico dal piano di sotto.
«Ringraziamo il cielo!» Esclamai in preda al panico. «Devi aiutarmi, non ci sto capendo un tubo di tutta questa merda!» Mi lamentai chiudendo il libro di matematica sulla scrivania.
Non ci avevo mai capito nulla, assolutamente nulla: anche perché.. Chi ci era mai stato a scuola? Certo, non ero fiero della vita vita che avevo condotto fino a tre anni prima, ma non essere andato a scuola non era una delle cose principali nella mia lista delle cose di cui mi ero pentito.
Di conseguenza, avrei sfruttato al meglio Chaz per svolgere quei dannati esercizi per l'esame di ammissione che, secondo il mio parere, non servivano a nulla. Ebbene si, avremmo dovuto farli per via della nostra mancanza di basi, se così si può dire.
«Prego, lascio tutto nelle tue mani, io non voglio saperne più nulla!» Affermai aspettando una risposta dal moro, che non arrivò. Stranamente. Anzi, si sedette e cominciò a fare ciò che avevo detto.
No, non era da lui.
«Chaz?» Lo chiamai chiudendo nuovamente il libro, stavolta davanti a lui.
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Bad Soul ▸ Justin Bieber
FanfictionUn'anima cattiva. Un'anima venduta al diavolo. Nel Sud del Bronx, si nasconde colui che governa tutto il territorio. Colui che, a soli diciannove anni, è temuto da tutti. Colui che, non mostra la sua identità a nessuno. Lui. Damned. I crediti della...