Come ogni mattina il rumore della sveglia mi fece sobbalzare dal letto. Ero davvero stanca, cosa non nuova per una tipa pigra come me, ma stavolta alla mia solita pigrizia si aggiunse anche la stanchezza della sera precedente. I miei compagni mi avevano organizzato una festa d'addio, avrei lasciato la mia città, Toronto, poiché a mio padre era stato assegnato un nuovo posto di lavoro... a Londra.
Non so spiegare come mi sentissi, provavo due emozioni forti ma contrastanti, infatti se da una parte ero strafelice di lasciare Toronto, dall'altra ero davvero triste, soprattutto perché non avrei più rivisto Alex, il mio migliore amico e vicino di casa da quando avevo cinque anni. C'eravamo esattamente conosciuti nel mio giardino, dopo quella sua domanda, "Posso giocare con te?". Non avevo resistito alla dolcezza di quei grandi occhi azzurri, nè tantomeno a quel sorriso spuntato subito dopo aver pronunciato quelle parole, eravamo diventati inseparabili in pochissimo tempo a tal punto da non riuscire a fare mai nulla senza l'altro. Alex è stata la persona sulla quale ho potuto contare in ogni momento, una sorta di fratello maggiore che cercava di raccomandarti il meglio.
L'unica cosa positiva del nostro definitivo trasferimento a Londra é l'Accademia delle Arti.
Fin da piccola sognavo di poterla frequentare, disegnare é stata da sempre la mia più grande passione, riesco ad entrare in un mondo tutto mio fatto di colori, ombre, sfumature, in cui riesco a far trasparire i miei veri stati d'animo.
Le urla di mia madre mi distolsero dai miei pensieri.
-Helen, scendi la colazione é pronta!-.
Mi vestii velocemente e scesi in cucina.
-Buon giorno principessa!- mi guardò allegro mio padre.
-Buon giorno papà, non pensi sia un po' cresciuta per essere ancora chiamata così?- gli chiesi con un mezzo sorriso.
-Non importa l'età, sarai sempre la mia principessa.- mi sorrise.
Agitai la testa prima di lasciargli un bacio sulla guancia e sedermi accanto a lui.-Sbrigati Helen l'aereo partirà fra meno di un'ora!- urlò mia madre già in macchina.
Mi voltai un'ultima volta e guardai quella casa ormai priva di mobili, mi sarebbe mancata da morire la mia vita qui.
Uscii e chiusi la porta alle mie spalle.
Stavo per salire in macchina quando una voce chiamò il mio nome.
Mi voltai vedendo l'unica persona che in quel momento avrei voluto stringere, Alex. Ero sicura che non mi avrebbe lasciata andare senza prima avermi salutata un'ultima volta. Mi fermai a guardarlo in piedi per alcuni secondi, sentivo che stavo per scoppiare. Corsi verso di lui e lo abbracciai forte.
-Fatti sentire ok?- mi guardò una volta staccatosi da quel lungo abbraccio per poi asciugarmi la lacrima che adesso rigava il mio viso.
-Ok.- sibilai solo con voce tremolante.
Improvvisamente prese il mio polso e allacciò ad esso un piccolo bracciale d'argento con delle lettere che componevano la frase "andrà tutto bene". Alex sapeva sorprendermi anche nei momenti più tristi. Lo guardai cercando di sorridere per quel suo gesto.
-Non dimenticarti di me.- ironizzò con un mezzo sorriso stampato sulle labbra.
Era sorprendente quel ragazzo, riusciva a farmi sorridere anche in momenti come questo.
Abbassai lo sguardo con ancora il sorriso sulle labbra.
-E come potrei?- risposi poi alzando i miei occhi verso di lui e allungando gli angoli della bocca.
Mi abbracciò subito dopo per l'ultima volta prima che potessi salire in macchina. Continuai a guardarlo anche quando questa partì, lasciando alle spalle Alex, lasciando alle spalle quella che fin'ora era stata la mia vita.#spazioautrice
Ciaoo! Questo é il primo capitolo di questa nuova (e prima) fanfiction che ho deciso di scrivere. Ho scelto Zayn come personaggio principale perché lo preferisco agli altri, nonostante i recenti avvenimenti.
Sono alle prime armi quindi mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia e sopratutto cosa posso migliorare.
A presto, Chiara.♡
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Rivali | Zayn Malik
FanfictionAccademia delle Arti a Londra, questo é il sogno di Helen, che fin da piccola nutre una grande passione per il disegno. Un imprevisto porterà lei e la sua famiglia a trasferirsi proprio nella grande città. Abituata ad essere la prima della classe, t...