Capitolo 2

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Arrivati in aeroporto non ci restava che aspettare la chiamata del nostro volo.
- Amore come ti senti per questo nostro trasferimento?- disse con tono allegro mia madre.
- So che sei molto triste per i tuoi amici ma vedrai lì All'accademia ne conoscerai tanti altri.- continuò cercando di sembrare convincente.
-Si certo mamma, ne sono sicura anche io..- dissi sospirando e come risposta ricevetti un'occhiataccia da parte di mio padre.
-L'aereo diretto a Londra partirà fra 5 minuti.- la voce metallica proveniente dall'altoparlante interruppe l'improvviso silenzio creatosi all'interno dell'aeroporto. Presi la mia valigia e preceduta dai miei genitori mi diressi verso l'aereo.

Il viaggio durò circa 7 ore, per la maggior parte del tempo dormii e ammirai le nuvole cambiare forma.

Una volta arrivati la prima cosa che notai fu la fitta nebbia che avvolgeva Londra, il caos era tanto, ma dopo aver vissuto a Toronto questo sembrava niente. Mio padre chiamò un taxi che non tardò a posizionarsi accanto a noi, salimmo e in mezz'ora ci ritrovammo davanti a quella che sarebbe stata la nostra nuova casa. Aveva un ampio giardino con dei tulipani gialli, la casa era bianca con il tetto spiovente e aveva molte vetrate. Una volta entrati notai subito i colori tenui delle pareti, era a due piani e molto spaziosa.
-Mamma salgo a dare un'occhiata!- urlai per farmi sentire.
-Si ma non tardare a scendere, devi aiutarci a sistemare i mobili che saranno qui a breve!- la risposta di mia madre non tardò ad arrivare.
Quando finii le scale notai un lungo corridoio, entrai nella prima stanza che vidi. Era molto grande e le pareti erano color indaco. Ok, quella sarebbe diventata la mia camera. La casa, il posto, il quartiere, era tutto perfetto, l'unica cosa che mancava erano i miei amici, sopratutto Alex.
L'idea che avrei frequentato l'Accademia mi distolse dai miei pensieri tristi. Cavolo era da sempre stato il mio sogno e adesso avevo l'opportunità di avverarlo. Quasi non riuscii a crederci.
Improvvisamente sentii mia madre urlare al piano di sotto.
-Helen scendi! É arrivato il furgone con i mobili!-.
Scesi in fretta e una volta portati tutti i mobili fuori dal furgone non ci restava che sistemarli in casa.
Il pomeriggio volò e la sera ci addormentammo prima del solito.

La mattina seguente mi svegliai con due profonde occhiaie, voce roca e bocca impastata. Sebbene non fossi in splendida forma decisi di chiamare Alex, dovevo sentire la sua voce.
-Pronto Helen?- una voce assonnata rispose al telefono.
- Hei Alex, oddio avevo completamente dimenticato il fuso orario! Scusami tanto ma volevo proprio sentirti! Siamo arrivati qui ieri alle 7.-
-Non preoccuparti piccola, hai fatto nuove conoscenze lì?- disse con estrema dolcezza.
-No.. o meglio non ancora.- sibilai.
Ero convinta che nessuno avrebbe notato la ragazza nuova e poi non avevo un carattere facile, sopratutto nelle relazioni con gli altri.
-Hei.. non fare così Hele, sono sicuro che troverai qualcuno lì.- disse sicuro.
-E dimmi, com'è la nuova casa?- continuò.
-Oh quella é stupenda! Molto meglio di quella a Toronto! L'adoro! Quando sono arrivata la prima cosa é stata decidere la mia futura camera, non c'è voluto molto!- sorrisi.
Alex scoppiò a ridere, mi conosceva abbastanza bene, tanto da sapere che se una cosa mi piaceva a primo impatto mi sarebbe piaciuta per sempre.
-E con l'Accademia? Ti sei già iscritta?- esclamò continuando a parlare.
- Si, avevo inviato l'iscrizione al sito dell'Accademia ed era stata accettata, fra poco dovrò andare a scuola per incontrare la direttrice.- dissi contenta.
-Lì la mia mancanza si sente?- dissi con tono malinconico.
-Eccome Hele, mi manchi tantissimo. La tua compagna di banco ripete incontinuazione quanto le manchi, si perché ora é capitata con quell'oca di Rosie.- disse ridendo
Scoppiai a ridere.
-Oh mio dio. Lauren odia Rosie.- dissi immaginandole insieme nel banco.
-Mi mancate tanto anche voi.. Alex.. Grazie del bracciale.. è davvero un punto di forza.- continuai.
-Figurati piccola, ti servirà nei momenti in cui penserai di non farcela.. purtroppo non ci sarò più io a dirti quanto vali, ho cercato così di "sostituirmi".-
-Tu sei insostituibile.- sorrisi anche se lui non poteva vedermi.
-Adesso vado, credo che mio padre mi stia aspettando per andare all'Accademia. Buona notte Alex. Ci sentiamo presto.- continuai.
-Grazie piccola, a presto.- disse.
Mi preparai velocemente, scesi le scale e come immaginavo mio padre era lì ad aspettarmi.
-Tesoro non fai colazione?- chiese improvvisamente mia madre.
-No, stamattina non mi va.- risposi secca.
-Sai questa mattina sono venuti a trovarci i nostri vicini di casa, abitano proprio di fronte a noi, sono stati così gentili e ci hanno detto di avere due figli, potresti conoscerli tesoro! Sono sicura che fareste subito amicizia!- rispose allegra.
-Mamma so badare a me stessa e so cercarmi gli amici da sola.- dissi acida.
-Andiamo papà.- continuai uscendo fuori.
Salii svelta in macchina. Ero abbastanza nervosa, non mi piaceva affatto cambiare paese ricostruire una vita con nuovi amici e bla bla bla.
Cercai di non pensarci più, dovevo concentrarmi solo sull'Accademia.
La macchina partì e mentre ammiravo il nostro splendido quartiere scorsi in lontananza un ragazzo moro, alto, molto affascinante e attraente che camminava a passo svelto sul marciapiede.

Arrivati all'Accademia io e mio padre salimmo frettolosamente le scale fino ad arrivare all'ufficio della direttrice. Bussai e una voce femminile ci accolse inviandoci ad entrare.
-Buon giorno signora direttrice.- disse con enfasi mio padre.
-Buon giorno, accomodatevi.- sorrise la direttrice. Era una donna giovane ed elegante.
-Tu devi essere Helen Smith.- mi chiese.
-Si, sono io.- affermai.
-Bene, sono così lieta di averti qui nella nostra Accademia. Ricevere nuovi alunni é sempre un piacere.- sorrise per poi continuare.
-Ho visto alcuni dei tuoi disegni, però! Brava sono molto belli Helen e ho avuto modo di vedere il tuo rendimento scolastico. Sono molto felice che una ragazza così brava abbia scelto quest'Accademia. Ti do il benvenuto Helen, ti troverai benissimo. Le lezioni iniziano domattina alle 9 in punto. Potrai scegliere 4 corsi tra questi.- mi porse il foglio dove vi erano scritti tutti i corsi, le sezioni e gli orari per ogni disciplina.
-Sceglierai i corsi con calma a casa.-
-Grazie mille direttrice!- affermai soddisfatta.
-Grazie direttrice e buona giornata!- concluse mio padre.
Lasciammo l'ufficio della direttrice e mentre scendevamo le scale riconobbi in un aula il ragazzo moro visto prima sul marciapiede. Stava parlando animatamente con una bionda ossigenata direi.
-Cazzo Bethany! Non rompere, lasciami in pace. Non é mai iniziata una storia con te e mai inizierà!- disse con tono aspro.
-Sabato non la pensavi così però!- rispose lei alzando la voce.
-Ero fottutamente ubriaco. E ora non rompere il cazzo.- affermò secco.
-Va bene Zayn, te ne pentirai!- urlò mentre andava via.
Il ragazzo scoppiò a ridere. Continuai a scendere le scale certa che non avrei trovato degli amici qui.

#spazioautrice
Ecco qui il secondo capitolo! Secondo voi Helen riuscirà a farsi degli amici? E con chi farà amicizia?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
A presto, Chiara.♡

Rivali | Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora