Capitolo 11

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-Helen sei pronta?-
Mugulai e aprii leggermente gli occhi strofinandomeli. Ma che ore sono?
Mi girai e guardai l'orario sulla sveglia.
Le otto e mezza!
Sobbalzai e scesi immediatamente dal letto.
Cazzo cazzo cazzo!
Aprii l'armadio svelta e presi un paio di jeans e una maglia che infila subito.
Cazzo avevo dimenticato completamente di puntare la sveglia, ma come ho fatto a non pensarci? Helen sei una sbadata ecco cosa!
Per fortuna le urla di mia madre mi avevano svegliata.
In un attimo prepararai la mia tracolla, infilai le mie converse e mi truccai mettendo un po' di mascara.
Cinque minuti, tempo record per una pigra come me.
Scesi le scale ancora leggermente assonnata.
-Eccomi!- affermai allegra.
-Buon giorno signorina.- disse mia madre rivolgendomi un'occhiata.
La colazione era sul tavolo, notai una tazza vuota, probabilmente papà era corso, subito dopo aver finito, a lavoro.
Mi sedetti e cominciai a sorseggiare il thè ancora caldo, mangiando alcuni biscotti.
Ripensavo ancora alla conversazione con Harry.. Non credevo potesse nascondere un lato dolce e sensibile, a primo impatto non si noterebbe, sembrerebbe un ragazzo introverso e non molto socievole, un ragazzo che se ne sta sulle sue.
Ricordavo ancora il suo sguardo perso nel vuoto, smarrito.. Amava Safaa.
Se solo avesse parlato con lei subito... Se solo Safaa l'avesse ascoltato...
Sospirai.
Finii l'ultimo sorso di the e posai la mia tazza e quella di papà nel lavello della cucina.
Si prospettava un giovedì abbastanza pesante.
Ieri mattina avevo deciso di non andare a scuola, sentivo la mia testa un frullatore, in più il pomeriggio avevo completato il disegno che il professor Brown ci aveva assegnato, avevo optato per un astratto, speravo davvero sarebbe piaciuto a Brown, dato che questo lavoro mi avrebbe conferito metà voto finale. Finite le lezioni Safaa si era precipitata a casa mia, dopo che aveva saputo del mio malessere nell'sms che le avevo scritto. Avevo passato l'intero pomeriggio in sua compagnia, mangiando biscotti al cioccolato preparati da mia madre, guardando la TV e ascoltandola raccontare tutto ciò che era successo a scuola. Potevo desiderare migliore amica di lei?
Risi.
Afferrai la mia tracolla e salutai mia madre prima di uscire.
Chiusi la porta alle mie spalle aspettandomi di vedere una Safaa spazientita davanti casa mia, ma quello che i miei occhi videro non fu di certo la mia migliore amica, ma lo stronzo del fratello. Ah bene, e adesso che ci faceva lui qui?
Stava appostato accanto al marciapiede di casa mia appoggiato alla sua BMW blu con in mano una sigaretta.
Lo guardai con aria interrogativa mentre lui si limitò a scrutarmi da capo a piedi.
Non volevo dargli di certo la soddisfazione di parlare per prima, così decisi di scendere i quattro scalini di casa mia ignorandolo, per poi svoltare a destra e dirigermi verso l'Accademia. All'improvviso però sentii una risata. Mi bloccai già abbastanza irritata dal suo modo di approcciarsi.
-Non vuoi neanche un passaggio?- disse mentre io mi girai verso di lui. Notai che aveva appena lanciato a terra la cicca di sigaretta, ormai finita, per poi schiacciarla con il piede.
-Ci hai messo tanto ad uscire.- affermò sornione.
Roteai gli occhi e sbuffai, prima di guardarlo e incrociare le braccia.
-Come mai hai deciso di darmi questo passaggio? Cos'è ti sei svegliato di buon umore?- chiesi mentre lo scrutavo, facendo una smorfia sul viso.
Ricambiò lo sguardo.
-In realtà non l'ho deciso..- affermò ghignando.
Tipico stronzo.
-Questa mattina mia sorella é andata via con quel coglione di Erin, Simon, Aaron o come cazzo si chiama. Mi ha detto lei di venire a prenderti dato che saresti rimasta da sola.- disse guardandomi e incrociando le braccia.
Ma come le era venuto in mente di far venire suo fratello a prendermi? Era per caso impazzita? Aah ma appena l'avrei vista le avrei fatto la festa.
Non sarei salita su quella macchina ne ora ne mai.
-Grazie, ma preferisco andare a piedi.- dissi, ma fu proprio quando stavo per girarmi e continuare a camminare che venni interrotta dalle sue parole.
-Vai in macchina con sconosciuti e rifiuti un passaggio da me, Smith?- disse guardandomi beffardo.
Capii subito a chi si riferiva.
-Matt non é uno sconosciuto.- affermai fulminandolo con lo sguardo.
-E chi sarebbe il tuo nuovo ragazzo?- chiese ghignando.
-Non sono affari tuoi Zayn!- dissi stanca di quella conversazione.
Lo sentii ghignare.
-Smith non ti mordo mica, é solo un passaggio.- affermò facendomi l'occhiolino.
Questi suoi repentini cambi di umore mi facevano venire la nausea. Guardai l'orologio, mancava un quarto d'ora all'inizio delle lezioni, non sarei arrivata in tempo se fossi andata a piedi.
Alzai gli occhi al cielo sconfitta mentre mi dirigevo verso la BMW. Vidi spuntare sul viso di Zayn un ghigno di soddisfazione.
Aprii la portiera e salii seguita da Zayn che mise in moto e partì.
Vidi il moro accendere la radio e sentii partire la canzone Radioactive.
-Ti piacciono gli Imagine Dragons?- affermai accennando un sorriso.
-Li adoro.- affermò sorridendo mentre continuava a guardare la strada davanti a sé.
-A gennaio per il mio compleanno sono andato ad un loro concerto. Dal vivo sono ancora meglio.- affermò a trentadue denti. Stranamente notai solo allora il suo sorriso, una fila di denti bianchi e perfetti da far invidia.
Annuii.
-Allora sabato uscirai con quel Matt?- continuò sorridendo beffardo.
Roteai gli occhi.
-Solo per fare un favore a Safaa e in ogni caso non mi dispiace, Matt é dolce e ci sa fare.- risposi sicura.
Scoppiò in una fragorosa risata.
-Smith i ragazzi vogliono solo una cosa.- affermò per poi continuare a ridere.
Sbuffai. Com'era materialista.
-Invece tu non hai questo intento dato come ti comporti con le ragazze.- affermai guardandolo e ridendo ironica.
Colpito e affondato.
Si girò immediatamente fuominandomi con lo sguardo.
-È il mio modo di fare e non lo cambio per nessuno, neanche per una ragazza.- affermò duro.
-Non sorprenderti allora se le ragazze ti evitano per i tuoi comportamenti da stronzo.- affermai alzando leggermente il tono della voce. Ok, forse avevo esagerato e speravo davvero non capisse che l'avessi presa sul personale. Non avevo ancora mandato giù le parole con il professor Brown.
Mi guardò serio per poi girarsi e continuare a guardare la strada di fronte a sé.
-Smith le ragazze non mi mancano di certo.- affermò ghignando.
Ah certo dimenticavo, con quante ragazze stupide che aveva ai suoi piedi, non gli importava di trattarle bene tanto loro gli sarebbero andate dietro comunque.
Sbuffai e decisi di non replicare, la conversazione sarebbe stata inutile.

Rivali | Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora