Capitolo 18

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P.O.V. SAFAA

-Fammi capire bene, quel pezzo di merda é andato via e ti ha lasciata sola al Dean Swift?- urlò furioso Zayn guardandomi negli occhi.
Eravamo a casa da circa mezz'ora e per tutto il tragitto avevo sperato che una volta arrivata sarei potuta salire dritta in camera mia senza dover affrontare quella animata conversazione.
Quando la macchina aveva accostato davanti il Dean ero rimasta parecchio stupita nel vedere Helen, ma non avevo fatto nessun tipo di domanda, non era il momento e sopratutto non mi sentivo dell'umore giusto.
Zayn era sceso furioso mentre lei era rimasta in macchina e sembrava avere uno sguardo preoccupato.
'Che è successo? Dov'è quel cazzone?' Aveva detto il moro in tono alto e duro.
Era adirato, furibondo, non so cosa gli passasse per la testa ma so per certo che se avesse visto Aaron gli avrebbe sferrato un pugno in pieno viso.
Avevo cercato di calmarlo con un 'Va tutto bene' 'non è successo nulla Zayn' detto in tono rassicurante, anche se in quel momento ero io quella che aveva bisogno di rassicurazioni.
Non era il luogo adatto per discutere, gli occhi di tutti i clienti del Dean erano su di noi e Zayn se ne era accorto.
'Sali' mi aveva detto con voce roca e con uno sguardo pieno di ira.
Subito dopo aver messo piede dentro casa, Zayn aveva congedato Helen che per tutto il tragitto era rimasta in silenzio e immobile così come me e il moro.
'Ci vediamo domani' le aveva detto in tono basso e fermo prima di iniziare a camminare per il salotto tirandosi leggermente i capelli indietro.
Aveva preso le sue cose lasciandomi da sola con lui.
Ricordavo ancora i suoi occhi preoccupati su di me prima di vederla uscire definitivamente, scrutavano i miei in cerca di una qualche risposta che non le avevo dato.
Mi ero limitata ad abbassare lo sguardo non accennando nessuna espressione nel viso, in quel momento l'unica cosa che volevo era isolarmi da tutto e da tutti. Non volevo dare spiegazioni né tanto meno essere oggetto di preoccupazione di nessuno.
-Ti vuoi decidere a rispondere?- mi sgridò il moro.
Tutta la rabbia che aveva trattenuto fino a quel momento la stava scaricando proprio adesso.
Alzai lo sguardo puntando i miei occhi nei suoi che in quel momento erano cupi e colmi di rabbia.
-Ho detto io ad Aaron di andare via.- parlai finalmente.
-Volevo ritornare a casa, dato che non stavo affatto bene, ma lui non voleva lasciarmi andare a piedi, così ho detto che avrei chiamato te.- mentii cercando allo stesso tempo di apparire decisa.
Rilassò leggermente il viso guardandomi serio negli occhi.
-Lui non poteva accompagnarti?- disse alzando un braccio in aria prima di vedere apparire sul suo viso una smorfia ovvia.
Distolsi il mio sguardo dal suo.
-Non volevo scomodarlo, insomma...- sospirai non sapendo cos'altro aggiungere.
Ero consapevole che quelle parole non sarebbero risultate attendibili.
Iniziò a ridere isterico.
-Non volevi scomodarlo?- ripeté con finto sarcasmo incredulo di ciò che avevo appena detto.
-Stai scherzando spero.- il suo tono si fece sempre più cupo così come la sua espressione.
-Mi stai dicendo che nonostante il tuo malessere avresti preferito tornare a casa a piedi piuttosto che farti accompagnare da quell'idiota, solo perché non volevi "scomodarlo"?- continuò cercando di apparire calmo anche se sapevo che non lo era.
I suoi occhi erano fissi sui miei e attendevano una risposta, ma non riuscii a pronunciare altro, non riuscii a muovermi di un millimetro, speravo solo che quella conversazione sarebbe finita il prima possibile.
Abbassai lo sguardo verso il basso prima di sentirlo ghignare.
-Forse avresti dovuto trovare una scusa più convincente...- disse in tono apparentemente calmo.
-Non è una scu...- ribattei mentendo ma non terminai la frase.
-Non è una scusa?- urlò con un pizzico di esasperazione sul suo volto.
-Cristo Safaa! Mi chiami alle 10 di sera per venirti a prendere, ti trovo completamente sola e dovrei credere a questa stronzata?- mi fulminò con i suoi occhi rabbiosi.
-Stai solamente sparando un mucchio di cazzate!- continuò con lo stesso tono di prima.
-Spiegami che cazzo ha fatto quel coglione!- si avvicinò a me mantenendo quel tono alto e furioso.
Pensava che quello ad aver fatto qualcosa in questa situazione era stato Aaron, ma si sbagliava, la colpa era tutta mia.
Mi guardava con la fronte aggrottata aspettando una mia risposta.
Quella giornata mi aveva stremata e le sue grida non facevano che peggiorare il mio già attuale mal di testa e aumentare la rabbia che avevo cercato di trattenere fino a quel momento.
Quel dannato viso. Quegli occhi. Quella labbra. Quelle sue parole.
Non riuscivo a cancellare dalla mia mente neanche il più piccolo e insignificante dettaglio di quella precedente conversazione, di lui, delle sue labbra sopra le mie.
Provavo solo rabbia.
Rabbia verso me stessa, verso lui, rabbia per quel fottuto bacio con quella traditrice in quel dannato giorno di dicembre.
Il controllo che avevo cercato di mantenere era improvvisamente sparito.
-Non c'è nulla da spiegare Zayn!- urlai dopo alcuni secondi esaperata.
-Ne ho abbastanza di questa conversazione, di queste tue urla!- gesticolai.
-Sto bene, sono a casa e non é successo nulla di cui preoccuparsi!-
-Sono stanca di doverti dare spiegazioni su cose che non ti riguardano!- mi lasciai scappare dalla bocca.
Lo guardai decisa negli occhi prima di abbassare lo sguardo.
Respirai profondamente cercando di calmarmi.
Stava per rispondere ma lo bloccai, non avrei sopportato un'altra delle sue polemiche.
-Non ho intenzione di continuare questa discussione.- dissi in tono pacato.
-Buona notte Zayn.-
Furono le mie ultime parole prima di salire velocemente le scale.
Non aveva pronunciato nessuna opposizione, il suo sguardo era rimasto pieno di ira, la sua fronte aggrottata, i suoi occhi fissi su ogni mio movimento e la sua mascella contratta. Trattenni le lacrime che premevano di uscire ormai da un po'.
Aprii la porta della mia stanza richiudendola velocemente subito dopo essere entrata, ed appoggiandomi ad essa mi lasciai scivolare giù mentre un cumulo di lacrime si fecero spazio nel mio viso.
Adesso non mi sarei più trattenuta.

Rivali | Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora