"please touch me..."

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pov federico

scesi dalla macchina.
andai davanti all'entrata e prima di entrare nicola mi tirò dal polso, chiuse la porta sbattendomi su di essa e avvicinandosi al mio viso

Federico: s-signore...
Nicola: ragazzino. devi fare quello che ti dico
Federico: scusi... ha ragione
Nicola: non riesco sei troppo...

si avvicinò alle mie labbra.
chiusi gli occhi aspettando quel momento che... non ci fu'?

Nicola: se solo non fossi così piccolo...

poggiò la sia testa sulla mia spalla.
sentivo il suo caldo respiro sul mio collo, che mi fece eccitare.

Federico: signore... mi guardi

alzò la testa guardandomi, aveva sempre le mani sul mio bacino.
presi il suo viso mettendo le mani sulle sue guance.
sapevo il rischio di farlo.
non sapevo se fossi innamorato di lui, ne se mi sarei mai innamorato di lui ma in quel momento avevo bisogno.
bisogno di lui, bisogno del suo respiro sul mio collo, sul mio busto e sulle mie cosce.
chiusi gli occhi e feci unire le nostre labbra, lui non fece niente e io mi attaccai al suo collo mettendo le mani dietro alla sua nuca.
feci toccare i nostri bacini.
mi chiese l'accesso picchettando sui denti con la lingua.
pur non avendolo mai fatto accettai e iniziammo a baciarci appassiona mente.
mise le mani sul mio culo palpandolo.
dopo poco mi staccai per l'aria e ci unì un filo di saliva.

Nicola: ragazzino ci sai fare

si leccò le labbra

Federico: signore... vogl-

suonò il campanello e mi girai controllando chi fosse.
toccò il mio culo ma non feci niente

Federico: signore è alessandro insieme ad anna
Nicola: prima un cosa
sussurrammo
Federico: un attimo!
urlai

si avvicinò a me unendo le nostre labbra per pochi secondi.

aprì e alessandro mi abbracciò e poi pure anna.

Nicola: perché qui?
Anna: volevamo rubare fede un po'
Nicola: no oggi no
Alessandro: daje fra non fare il padre
Nicola: ho detto oggi no
Alessandro: nicola, lascialo andare. è un ragazzino, potrebbe davvero essere tuo figlio
Nicola: appunto perché voglio che sia mio figlio lo tratto così
Alessandro: ma cosa vuol dire? ha 16 anni
Nicola: alessandro basta

strinse i pugni, per un attimo mi venne uno brivido per tutta la schiena.

Alessandro: no, qui in mezzo c'è la vita di un ragazzino
Nicola: ti ho detto finiscila. è mio e comando io su cosa può fare o meno.
Alessandro: serio?
Nicola: non ti dovevi innamorare di lui per davvero

disse sempre con voce calma ma con sguardo da killer

Alessandro: non mi sono innamorato di lui
Nicola: allora che te ne deve fregare?

alessandro gli si avvicinò di botto spingendolo.

Nicola: oh no..

andai vicino a nicola prendendo la sua mano per farlo alzare.
mi misi in punta di piedi avvicinandomi al suo orecchio

Federico: signore si calmi..

mi attaccai al suo collo per abbracciarlo, mise le sue braccia intorno al mio busto stringendomi.

Alessandro: federico lascialo stare, vieni con noi

nicola mi fece sedere sul divano e andò davanti ad alessandro.
mi alzai prendendo la sua mano, che di fronte alla differenza di grandezza non potevo fare tanto.

Nicola: non verrà con te caro
Alessandro: federico scegli bene
Anna: ragazzi sta arrivando ettore, calmatevi
Nicola: bene, ora ti conviene scappare
Alessandro: no, non me ne andrò senza il ragazzino.
Nicola: non farmi ridere
Alessandro: chiamo la polizia

nicola stava per tirarli un pugno ma mi guardò. ero spaventato

mi prese in braccio stringendomi forte a lui.

Nicola: piccolo non spaventarti
Alessandro: farai come l'altro no? lo userai per il sesso fino a che non sceglierai un'altro che sia più piccolo e bello?
Nicola: sono cambiato
Alessandro: si si
Anna: ragazzi basta, federico se vuole stare con nicola...
respirò
Anna: lo lasceremo con lui

sentimmo bussare la porta.
andai ad aprire ed ettore mi prese dal braccio spingendomi contro un altro uomo...
mi fece girare mettendo un braccio sul mio collo stringendo e successivamente mi mise una benda sugli occhi.
non sapevo cosa succedeva

Ettore: finitela o finirà così

sentì la porta sbattere dietro di me.

Nicola: lasciatelo
Ettore: fratello se ti calmi...
Nicola: niente fratello.

sentì qualcuno cadere per terra e urla...

Federico: n-non respiro...

quando parlai ci fu' silenzio

Alessandro: stringi di più
Federico: n-no ti prego...

sentì stringere di più, non respiravo più e iniziai a tossire e cercai di togliere il braccio grosso e muscoloso dal mio collo.

Nicola: se lo lasciate nessuno si farà male...

ci fu' silenzio, tranne le mie lamentele e i miei singhiozzi per il dolore.

Alessandro: str-
Ettore: lascialo
???: sicuro?
Ettore: si

mi lasciò e caddi per terra tossendo e singhiozzando.

Nicola: fuori casa tutti
Anna: perché...

sentì qualcuno abbracciarmi e un odore femminile, anna.
la strinsi forte e lei mi fece i grattini.

Ettore: anna lascialo
Anna: non lascio il mio migliore amico

che carina...

mi diede un bacino sulla guancia e mi aiutò ad alzarmi, mi asciugò le lacrime e mi portò da nicola, che mi prese dal polso mettendomi dietro di lui, lo abbracciai da dietro e lui mise le sue mani sopra le mie.

Nicola: visto? anna sta dalla parte mia
Ettore: non stiamo contro di te fratello
Alessandro: io si
Nicola: bastardo

squillò un telefono... quello di alessandro

Alessandro: pronto? ah ciao dimmi. dopo ne parliamo meglio. ciao ciao

mise il telefono in tasca e parlò

Alessandro: nicola. se lo lasci non chiamo la polizia.
Nicola: chiamare chi? se li chiami guardando il mio cognome t'arresteranno
Alessandro: cazzo
Ettore: ale esci, anna vai con federico sopra.
Anna: va bene
Alessandro: cerca di risolvere tu. sto stronzo.
Nicola: come scusa?
Alessandro: stronzo
Nicola: cazzo vuoi finire male con me? non ti conviene.
Alessandro: perché hai i soldi?
Nicola: no, perché ti stendo con lo sguardo
Ettore: raga basta

continua...

toxic love  -strecico-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora