pov federico
erano passati anni sa quando non vedevo più nicola, lo avevo del tutto dimenticato... o forse quasi.
ho smesso di tagliarmi e di bere!
quindi stavo meglio!
ora sono sul divano a leggere un libro, avevo messo gli occhiali visto che mi mancava 0.32 gradi.
mi tolgo li occhiali e li poggio sul tavolino davanti al divano, sospiro e vado in camera mia, avevo intenzione di uscire!
mi metto una maglia nera oversize, pantaloni cargo neri e bianchi, anelli e bracciali e scarpe nike bianche.
esco senza giubbotto, pensavo facesse caldo visto il sole.
vado al parco, mi siedo su una panchina e fisso le nuvole.prende dopo poco la mia attenzione una moto ducati rossa, era molto bella.
si fermò davanti al parcheggio delle moto, scese da sopra d'essa un ragazzo abbastanza muscoloso, appena si tolse il casco vidi il viso... sembrava quello di nicola.. come cazzo era possibile? avrò visto male.. spero.
il ragazzo si avvicina alla panchina mia, mi fissa per un po' e ridacchia, quando sentì la risata lo riconobbi.
era nicola.Nicola: sembra che la sorte ci voglia uniti, vero piccolo?
Federico: sei davvero tu?..
Nicola: ti sono mancato tesoro?io mi alzo per fissarlo meglio, lui si avvicina a me e poggia le mani sui miei fianchi.
Federico: non toccarmi. sono cambiato..
dissi col cuore in mano.. mi mancava il
suo tocco
Nicola: ti sono mancato?
Federico: no..
mormorai a sguardo basso.lui prende il mio mento e mi alza il viso, lo fisso nelle pupille.. mi stava facendo impazzire.
Nicola: ti sono mancato, piccolo?
quel "piccolo" lo dice con voce sensuale
Federico: io..
Nicola: dimmi la verità, non mentire
Federico: n, no..sento le mie labbra premere contro le sue labbra, io rimango immobile, sentivo il mio cuore impazzire, non sapevo che fare... quell'incontro improvviso con lui nel momento in cui stavo riuscendo a dimenticare..
dovevo respingerlo. dovevo farlo.
con tutta la mia forza mentale lo spinsi, lo guardai sbalordito e mi tremavano le mani.lui quasi cadde a terra, mi fissò con rabbia
Nicola: questo sei diventato, eh?
Federico: non sono più il tuo gioco..
Nicola: tu sarai sempre mio. ti troverò sempre.
mi faceva paura, stavo tremando ed il mio sguardo era puntato sul suolo.
Nicola: non ignorarmi
volevo morire, non avevo parole di quello che stava succedendo... ero stato il suo gioco per troppo tempo, ero cambiato. ero cresciuto. ero maturato. dovevo assolutamente scappare da lui...
ma, come?Nicola: tesoro, ci vediamo a casa mia sta sera. vedi di venire sennò ci sarà una punizione molto cara
non sapevo che fare, sentì i suoi passi allontanarsi, mi calmai.
cosa dovevo fare? andare a casa sua o no? era ovvio! no.
ma la punizione...
cazzo non riuscivo a decidere, c'era una parte di me innamorata pazza di quell'uomo, e una parte che lo odia, quale dovevo scegliere? non resistevo.torno a casa mia, mi siedo sul divano e inizio a piangere, mi chiudo con le gambe e poggio le braccia sulle ginocchia, i miei occhi erano rossastri dal pianto, il mio respiro forte e veloce, la mia mentalità andava a pezzo ogni secondo lo pensavo.
ma se vado e mi tortura? e se mi tiene bloccato per sempre? e se mi uccide? e se vorrebbe amarmi davvero? e se... basta pensare..
ma se non ci vado potrei stare tranquillo, non sa dove abito, non sa dove mi trovo, quindi posso starmene qui calmo e tranquillo, vero?
a bloccare la mia attenzione e i miei pensieri è il telefono, squilla vibrando e rimbombando nelle mie orecchio, mi pulisco col palmo della mano velocemente gli occhi e rispondo, "pronto?" dico io con voce normale, cercando di non piangere, sento una voce maschile rispondere "salve, lei è federico de lucis?" dice l'uomo, aveva una voce rauca, io dico "si, sono io. cosa cerca?" dico con voce fredda, la voce dell'uomo risponde "sarò il suo nuovo coinquilino, mi chiamo elia" dice l'uomo, la sua voce era radicalmente cambiata, da voce rauca e chiusa a una voce tranquilla... qualcosa mi puzzava.
io rispondo con un semplice "oh ok"successivamente chiudo e mi faccio pensieri su questo coinquilino, beh si, dovrebbe arrivare domani alle 11:20, e se io vado a casa di nicola e non riesco a tornare alle 11:20? un motivo in più per non andarci... bene.
mi rilasso con me stesso, prendo le cuffie rosa con le orecchie e me le metto, attivo il bluetooth e sento canzoni...
canzoni tristi per tutti ma per me quelle canzoni mi fanno sentire diverso, quindi mi facevano sentire bene.
poggio la testa sullo schienale e mi addormento in un sonno profondo.continua..
STAI LEGGENDO
toxic love -strecico-
Romancestrecatto un ragazzo che cercava lavoro un giorno incontro cico, un uomo ricco che è disposto a mantenerlo...