"i protect you forever"

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pov nicola

lo guardai negli occhi incrociando i nostri sguardi, non riuscivo a staccarmi.
misi le mie mani sul suo bacino e lui mise una mano dietro la nuca, l'altra attorno al mio collo, mi avvicinai di più unendo le nostre labbra.
quel sapore di fragola mi faceva impazzire.
si staccò guardandomi.

Federico: a-andiamo?
Nicola: certamente piccolo

incrociai la sua mano nella mia e andammo verso la macchina...

[...]

arrivammo sotto casa dei miei, lo presi per la mano e bussai.
aspettammo pochi secondi all'arrivo di mio padre, ci guardò e poi mi abbracciò.

Francesco: figlio.
Nicola: padre.

prese la mano del ragazzino.

Francesco: piacere francesco
Federico: federico

entrammo dentro e io e il ragazzino andammo verso mia madre che cucinava, ci abbracciammo.

Mariagrazia: il mio piccolo
Nicola: mamma

andò vicino a federico abbracciandolo.
dopo poco venne vicino a me e guardai i miei genitori.

Nicola: sono venuto per avvisarvi di un fatto
Francesco: hai bisogno di soldi?
Nicola: no?
Francesco: prima, chi è questo... ragazzino?
Nicola: era di questo che volevo parlarvi
Francesco: stai attento a quello che dici
Nicola: padre sono maggiorenne posso decidere per me stesso
Francesco: ok parla
Nicola: avevamo in mente
sospirai.
Nicola: di sposarci
Mariagrazia: oddio! che bello figliolo!
Francesco: con un ragazzo... e il figlio come lo fate?!

il ragazzino si mise in imbarazzo e si mise dietro il mio braccio.

Nicola: lo adotteremo? si trova sempre una soluzione padre
Francesco: no, deve essere come te! se non fai un figlio non puoi sposarti!
Nicola: padre basta.

mia madre si avvicinò al ragazzino abbracciandolo.

Mariagrazia: scusalo tanto federico
Federico: stia tranquilla
Mariagrazia: dammi pure del tu, sono pur sempre tua suocera ora?
Federico: oh si...
Francesco: se fai un figlio con una donna te lo lascio sposare
Nicola: cosa?! ugh. va bene

strattonai per la rabbia il ragazzino in bagno avvicinandomi al suo viso.

Federico: s-signore?
Nicola: cazzo sono incazzato nero.
Federico: l-le vado a fare una c-camomilla?
Nicola: no, mi basta il tuo tocco per calmarmi

divenne rosso, amavo metterlo in imbarazzo.
mi avvicinai al suo collo controllando se i segni ci fossero ancora e, li aveva coperti?

Federico: s-signore...
Nicola: non coprirti i miei segni
Federico: scusi...
Nicola: perché devo fotterti ovunque?

mi avvicinai alle sue labbra...

Federico: s-signore
Nicola: mh?

lo guardai negli occhi, gli squillò il telefono. lo sapeva già che gli stesse per squillare il telefono.
cazzo. gli dovrò togliere il telefono... potrebbe scappare con l'amante, o uccidermi con l'amante...
iniziai a farmi milioni di paranoie. insopportabile.
si allontanò poco per parlare, io mi avvicinai poco a lui per sentire.

Federico: ei, va bene tu?
Federico: sono contento
Federico: ancora no... devo prenderla lo so
Federico: eh si, chiamami dopo, ciao

chiuse e si mise il telefono in tasca, si girò e quasi si spaventò dalla nostra vicinanza.

Nicola: chi era?
Federico: uh, nessuno
Nicola: ok, seguimi
continuava a mentirmi. sarei impazzito prima o poi.

gli presi la mano e andammo dai miei, mia madre aveva apparecchiato e mio padre sicuramente sarà andato via. perfido bastardo.

Mariagrazia: oh in tempo! spero vi piaccia

ci sedemmo io e il ragazzino vicini e mia madre davanti.
osservai il ragazzino prendere qualcosa dalla tasca dei pantaloni, rimise dopo poco una plastica dentro i pantaloni e si avvicinò la mano al viso, vidi che mise tra le sue labbra una pastiglia? successivamente prese il bicchiere e bevve. mi puzzava tutto ciò.
iniziammo a mangiare tranne il ragazzino, che non lo so che gli prese, ma non toccò manco le posate

Mariagrazia: non ti piace? vuoi altro?
Federico: no no, sono pieno grazie

mise la mano sulla sua coscia, lo imitai posando la mia mano sopra la sua, ci guardammo negli occhi e lo capì dallo sguardo. era evidentemente stanco, respiro affannato, guance leggermente rosse, lo stava pensando. di nuovo.
entrò di botto in casa mio padre con una ragazza sulla ventina d'anni.

Francesco: eccola. ricca, bella, simpatica è perfetta!
Nicola: padre? ti ho detto che non ne ho bisogno in questo momento
Francesco: vuoi stare con quello?! prima fai un figlio con lei!

non mi trattenni, non mi importava se fosse mio padre, non doveva nominare il mio ragazzino "quello".
mi alzai sbattendo la sedia per terra e andai vicino a mio padre.

Nicola: quello a chi? ripeti.
Francesco: a quel ragazzino vicino a te

lo indicò, mi stava provocando troppo.

Francesco: non fare scenate per un ragazzino!

lo buttai per terra e mi misi sopra il suo stomaco, iniziai a tirarli pugni in faccia con tutta la mia forza, la puttana gridò e scappò, mia madre insieme al ragazzino mi vennero accanto per calmarmi, ma quando mi toccò il ragazzino mi calmai...

Federico: fermati ti prego...
Mariagrazia; nico calmati...

mi spostai da mio padre andando in ginocchio verso il ragazzino abbracciandolo, inginocchiato gli arrivavo al petto, sentivo il suo battito accelerato, lui strinse la mia testa sul suo petto.
mia madre soccorse mio padre.

Nicola: scusa...
Federico: ei è tutto ok... ci sono io

iniziai a cacciare quelle lacrime che non cacciavo da tempo, mi tormentavano da troppo tempo ormai.

Mariagrazia: nico, vai via devo chiamare l'ambulanza
Nicola: mamma...
Mariagrazia: ci sentiamo dopo... corri

il ragazzino mi aiutò ad alzarmi e andammo verso la macchina, la aprì e mi sedetti pronto a guidare, andammo qualche isolato lontano, spensi la macchina e guardai il ragazzino.
gli squillò il telefono, rimase in macchina e rispose

Federico: ei, dimmi veloce
Federico: no
Federico: non voglio
Federico: non riesco e non voglio
Federico: no

chiuse e mi guardò

Federico: papi, tutto ok?
Nicola: con te si

continua...

toxic love  -strecico-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora