"Sabrina..."
"Sì, è il nome mio. Allora? Nun risponni?"Mi sento il cervello in palla, l'alcol circola ovunque nel mio corpo, e non riesco a gestire le mie azioni.
E c'è lei davanti a me, in tutta la sua bellezza, con quegli occhi profondi come il mare che mi guarda in un modo che nemmeno tutte le farfalle del mondo allo stomaco potrebbero definire.Non sono abituata a bere, non ricordo nemmeno l'ultima volta in cui mi sono ritrovata in questo stato, e so che probabilmente mi sveglierò con mille sensi di colpa, ma in questo momento, complice la sfacciataggine che mi ha procurato il vino ed anche l'atmosfera della mia casa immersa in qualche luce soffusa e la notte fuori, mi lascio andare.
Le accarezzo il viso lentamente con la mano sinistra e osservo tutti i suoi lineamenti, scostando qualche ciocca scura dai suoi occhi.
Il mio sguardo si abbassa, contemporaneamente al suo. Fissiamo entrambe le labbra dell'altra e percepisco in lei la stessa forza nel volersi trattenere che ho anch'io.Una forza che viene sempre meno, quando Sabrina sfiora il mio collo e parte della mia scollatura.
Continuiamo a fissarci a pochi millimetri dal viso, come se non conoscessimo i tratti dell'altra, come a voler studiare ogni dettaglio.
Dagli occhi, al naso, alla bocca.Inaspettatamente, è lei a rompere quest'ultima distanza, fiondandosi sulle mie labbra. Vengo sommersa da emozioni inspiegabili. Lo stomaco è sottosopra, la pelle trema.
Erano anni che aspettavo questo momento, anni che lo sognavo, lo immaginavo, lo desideravo.
Mantengo il bacio, che ha il sapore di qualcosa di atteso, voluto, mentre le nostre lingue si intrecciano e per la prima volta sento il suo respiro così vicino al mio.Dalla foga iniziale continuiamo ad assaporarci più lentamente. Naso contro naso, le mani sul collo dell'altra.
"Portami di là"
Sussurra Sabrina con il respiro affannato schiudendo gli occhi.Sta succedendo davvero?
Sento delle vibrazioni in tutto il corpo, le gambe deboli, le mani tremanti. Tutte sensazioni che non provavo da anni, che mi fanno sentire di nuovo viva."Sei sicura?"
Rispondo con un filo di voce.
Né io né lei siamo del tutto coscienti di ciò che stiamo facendo, complice il vino, forse?
O forse il vino è solo una scusa.
Forse dentro di noi, in un angolo recondito che abbiamo sempre cercato di sopprimere, questo desiderio viveva prepotentemente."Devo fa strada io?"
Sabrina smorza la tensione facendomi sorridere, mentre si libera dai tacchi che lascia cadere sul pavimento.
Ci ricomponiamo per pochi attimi e prendendola per mano, cercando di non inciampare, attraversiamo il corridoio che porta alla mia camera da letto."Scusami per il disordine"
Dico con un po' di vergogna notando il letto disfatto e l'accappatoio ancora sulla poltrona."Statte zitta"
Sorride lei, spingendomi con forza verso il materasso, sul quale cado di schiena. Neanche il tempo di accorgermene e me la ritrovo a cavalcioni sul mio ventre.
Fa scivolare delicatamente i miei occhiali dal viso e inizia a sbottonare la mia camicia.
Sento il cuore pulsare come mai prima, la pelle d'oca che vibra sotto il
suo tocco.
Chiudo gli occhi, cercando di staccare la spina da ogni pensiero e lasciandomi trasportare da quello che sta succedendo.
Le sue labbra si fanno strada sul mio collo, per poi scendere sulla scollatura e ancora sul ventre.Ho voglia di lei, voglia di noi. Intreccio le mie mani tra i suoi lunghi capelli scuri ed in un gesto veloce, inverto le nostre posizioni.
La spoglio dai vestiti che ancora la coprivano, lasciandomi alla vista di un bikini in pizzo nero che su di lei risulta la cosa più sensuale che io abbia mai visto."'O sapevo io che te piace comandà"
Sussurra con un mezzo sorriso che sa di vino e tabacco.
La bacio nuovamente, prendendole il viso tra le mani, per poi spostarmi verso l'orecchio sinistro che lecco sotto i suoi sospiri profondi.
"Mi stai facendo impazzire"
sussurro mentre la sento armeggiare con la cintura dei miei pantaloni.
La aiuto, abbassando la cerniera, finendo di sbottonare la camicia e gettando sul pavimento i miei vestiti.Ci ritroviamo in intimo una accanto all'altra sotto un leggerissimo lenzuolo bianco con il quale ci nascondiamo, quasi come se ci fosse qualcuno pronto a scoprirci.
Sabrina si avvicina al mio corpo, e dopo aver slacciato il mio reggiseno si fa strada con una mano fra le mie gambe. Schiudo leggermente le labbra, lasciandomi andare ad un sospiro.
"A Marì, ce sta er Tevere qui sotto"
Arrossisco di colpo mentre lei scoppia a ridere cercando di soffocare la sua battuta nell'incavo del mio collo dove nasconde il viso.
"Sei proprio scema..."
Rispondo facendo eco alla sua risata, ma ritorniamo subito serie e mentre sbottono anche il suo reggiseno, con due dita sposta il cotone dei miei slip, entrando dentro me.
Afferro con una mano il suo seno mentre muovo i fianchi a ritmo incessante.
"Marì te prego, te voglio. Ora."
Ansima arrossendo.
Vorrei vivere in questo momento per sempre, con lei nuda accanto a me, immerse nel mistero della notte a regalarci il piacere migliore che possa esistere al mondo."Dimmi se ti faccio male"
Gemo, mentre copio il suo stesso movimento con le mie dita.
Sosteniamo i nostri corpi a vicenda, corpi che danzano all'unisono. Una dentro l'altra."Guardami"
Sussurro al limite del piacere afferrandole il viso con la mano che rimane libera.I nostri respiri affannati si fondono, occhi negli occhi, mentre le dita assumono una forza e una velocità sempre più intense.
"Marì, Maria..."
"Sabrina, Dio mio, non ti fermare"
Le nostre lingue si scontrano ancora e ancora, ed in pochi secondi raggiungiamo il climax, in un urlo soffocato che ci lega indissolubilmente.
Nella mia camera che ormai profuma di noi, ci addormentiamo in un incastro perfetto. Corpo contro corpo.La mattina seguente, un leggero fascio di luce filtra dalla finestra della camera da letto, illuminando i nostri corpi, ancora abbracciati.
Schiudo lentamente gli occhi sentendo la mia testa pulsare, ma la visione che ho davanti mi fa sentire improvvisamente meglio.
È successo davvero. Sabrina ancora dorme, ma è qui con me. Mi fermo ad osservarla per qualche minuto, per poi muovermi piano, cercando di non svegliarla.
Raccolgo da terra la camicia che indossavo ieri e mi copro parzialmente per raggiungere il bagno.
Sento lo stomaco sottosopra e la testa pesante, ma dentro di me non potrei essere più felice. Mentre osservo il mio riflesso allo specchio un urlo di Sabrina mi riporta violentemente alla realtà."Dio mio, Marì! Marì! 'Ndo stai?!"
"Sono qui! Che succede?"
Preoccupata la raggiungo e sorrido mentre noto che cerca di coprirsi in ogni modo."Marì, nun me dì che..."
Continua squadrandomi dalla testa ai piedi mentre si stringe tra le coperte.
Mi limito ad annuire provando a leggere fra le sue espressioni se si sia già pentita di quello che è successo fra noi.
La felicità che prima mi aveva assalito, sembra sfumare."Porca troia, allora la fan c'aveva ragione... Marì ma avemo scopato proprio potente?! Nun me ricordo 'ncazzo... oddio mio... guarda come so conciata e... li mortacci, quante chiamate de mi marito!"
Queste parole mi bruciano dentro.
Mi siedo ai piedi del letto, e nonostante io sia distrutta dal fatto che probabilmente per lei la nostra notte non abbia significato nulla, cerco di tranquillizzarla."Sabrina, ti prego, calmati.
Abbiamo bevuto, eravamo sul divano e... sì, insomma. Neanche io ricordo tutti i dettagli, ma sì, l'abbiamo fatto. E tu, io, voglio dire... lo desideravamo entrambe... ed è stato bellissimo"Una lacrima mi solca il viso, e non riesco a frenarla.
"Maria... io..."
Si alza di scatto portando con sé il lenzuolo ed i vestiti."Scusami Marì... perdonami.
Io devo proprio andare."
Dice con voce rotta.
La vedo sparire dalla porta della mia stanza e dopo pochi minuti sento il portone di ingresso chiudersi.Quello che sembrava fino a poco fa un sogno meraviglioso si è appena trasformato nel peggiore degli incubi.
Spazio dell'autrice:
Hey there!
Lo so, lo so... mi farò perdonare.
Un po' di drama era necessario!!
Intanto, aspetto i vostri pareri e spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto. 🌹
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nei giardini che nessuno sa - deferilli
FanfictionDal compleanno di Maria, l'evoluzione di un legame magico. Eventi e situazioni sono INTERAMENTE frutto della mia IMMAGINAZIONE.