noi interessate in prima persona

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"Marì... Mery!"
Sbadiglio, ancora immersa nel sonno sul divano, sentendo la voce di Sabrina richiamarmi più volte.

"Amò dai, s'è fatto tardi, dobbiamo andare a registrà"

Schiudo lentamente gli occhi, rendendomi conto che la notte prima ci siamo addormentate in sala.
Mi alzo piano sentendo un forte dolore alla schiena.

"Ma sei già pronta? Mi potevi chiamare prima..."
Sabrina si trova in piedi davanti a me, indossa un jeans a zampa, una t-shirt con una stampa floreale e delle sneakers di almeno due numeri più grandi.

"Non ti volevo svegliare, si vedeva che c'avevi bisogno de riposà..."

Mi si siede un attimo accanto dandomi un piccolo bacio sulle labbra.

"Non mi sento molto bene, vediamo se riesco a spostare le registrazioni di qualche ora..."
Ammetto, provando a spostarmi di poco, ma sento ancor di più quella maledetta fitta alla schiena.
"Me lo passi il telefono?"

L'espressione di Sabrina si fa leggermente cupa, so già cosa sta pensando.

"Questo perché nun te controlli mai! C'avemo na certa età, Marì!
E che diamine... quante volte te lo devo dì?!"

Ecco, appunto. Lo sapevo. Compongo il numero dei miei assistenti di produzione e chiedo di rinviare il tutto al tardo pomeriggio. Non ho intenzione di mancare, ma sento proprio il bisogno di riposarmi un po' di più.

"Che t'hanno detto?"

"Registriamo dalle 18:30... penso che finiremo non prima delle 21:00"

"Non è possibile Marì, nun ce sto"

Osservo Sabrina con un'espressione interrogativa.

"In che senso non ci sei?"

Abbassa lo sguardo mangiucchiandosi nervosamente il pollice.

"E nun ce sto, Marì! Te l'avevo detto che stasera dovevo uscì co la Grimalda per parlare della nuova stagione di "Gloria"!"

"Sabri, ma che stai dicendo? Non me ne hai mai parlato... poi, voglio dire, le puoi sempre spiegare che c'è stato un contrattempo a lavoro e che non puoi stasera..."

"Non lo so, Marì, pure lei lavora...
Sta in tournée, nun è che posso sempre rimandà... comunque mo vediamo!
Piuttosto, sdraiate sul letto de camera mia che sto divano non è tutta sta comodità, pur'io me so svegliata mezza 'ncriccata"

Mi aiuta ad alzarmi per poi sistemarmi in camera tra cuscini morbidi e lenzuola.

"Vado in bagno e arrivo, intanto chiama la dottoressa... vedi un po' se te serve qualcosa che vado a prenderla"

Annuisco dandole un bacio e la seguo con lo sguardo fino a quando non chiude la porta del bagno che ha in camera da letto.
Afferro il mio cellulare dal comodino, quando sottecchi, noto quello di Sabrina vibrare. Distrattamente, l'ha lasciato sul cuscino. Butto uno sguardo e mi stranisco, quando sullo schermo leggo il nome di Teo.
La mia gelosia non mi dà pace e decido di leggere.

"Sabri, buongiorno.
Posso chiamarti?"

Il sangue mi ribolle nelle vene quando scopro di una cena che avrebbero dovuto fare insieme proprio la scorsa sera.
Perché non me ne ha parlato? E soprattutto, da quando si sentono?

Sento il rumore dello scarico e di colpo lascio cadere il cellulare sul materasso, provando a nascondere il fiume di nervosismo che mi scorre nelle vene.

"Allora? Hai chiamato la dottoressa?"

Sabrina mi si avvicina, sdraiandosi al mio fianco e mi limito a fare di "no" con la testa.

nei giardini che nessuno sa - deferilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora