"Allora? Te sei ammutolita?"Maria inverte velocemente le nostre posizioni facendomi sdraiare sul sedile, mentre col corpo fa per coprirmi.
"Che stai a fa, Marì?"
Chiedo con voce tremante quando la sento armeggiare con qualcosa fino a percepire il tessuto del mio vestito a contatto con la mia pelle nuda."Copriti... non voglio che qualcuno possa vederci qui"
Risponde lei con tono serio. Mi rivesto in tempi velocissimi e a braccia conserte mi rimetto a sedere nel posto del passeggero."Portami a casa"
"Sabrina..."
"Se non puoi, chiamo un taxi"
Sbotto tirando fuori il cellulare."Non chiamare nessuno, ti riaccompagno io"
Maria mette in moto ed il tragitto si svolge nel silenzio più totale. Osservo la città fuori dal finestrino, ormai abbracciata dal buio della notte, mentre mi sento avvolta da un senso di inquietudine. Non mi aspettavo di certo una reazione del genere, soprattutto dopo essermi esposta così.
Trascorsi circa venti minuti, ci ritroviamo parcheggiate proprio a pochi passi dal portone della mia abitazione. Resto ferma, fissando il vuoto, fino a che una domanda da parte della bionda rompe il silenzio.
"Posso salire?"
"Come ti pare"
Rispondo abbassando lo sguardo con tono decisamente abbattuto.
Raggiungiamo senza rivolgerci parola il pianerottolo, prendo le chiavi dalla borsa e finalmente entro in casa."Ascolta, forse è meglio che tu vada"
Sussurro sul ciglio della porta mentre lascio scivolare i tacchi sul parquet."Sabrina... non penserai mica che io ti abbia rifiutato..."
Maria sorpassa la mia figura e accosta il portone di ingresso, ignorando la mia richiesta di andarsene."È quello che hai fatto"
Rispondo deglutendo, ancora scossa per quella sua reazione in macchina.
"Ma... amore... io volevo solo evitare che qualcuno ci vedesse... ti vedesse, soprattutto. Anche se quello è un garage privato ci sono le telecamere di sorveglianza... non potrei mai rifiutarti"
Mi si avvicina stringendo le sue braccia intorno alla mia vita e attirandomi a sé.
Una patina lucida mi copre gli occhi che socchiudo sperando, miseramente, che non se ne sia accorta.
La sento sorridere lievemente, mentre fa per abbracciarmi e lasciarmi un lieve un bacio sulla testa."E questi lucciconi? Quanto sei scema..."
"Marì, dai, ho bisogno di un attimo"
Sussurro tra le sue braccia cercando di liberarmi. Inizio a respirare in maniera irregolare, affannata."Sabri... dai, ti prego... non fare così. Non posso vederti stare male, lo sai"
Maria mi raggiunge alle spalle e le sue mani sfiorano delicatamente i miei fianchi."Ascolta, tu devi dirmi la verità"
Mi volto di scatto verso di lei con gli occhi pieni di lacrime e le braccia conserte sul petto."Sab-"
"Sabrina niente! Adesso m'ascolti!"
La interrompo con la voce rotta dal pianto, quando sobbalzo al sentire un lampo squarciare il cielo."So giorni che per un motivo o per un altro nun me sento veramente desiderata... sì, abbiamo fatto sesso, ma io te vedo diversa.
Se me fossi messa nuda a cavalcioni in macchina qualche mese fa, te ne saresti sbattuta delle telecamere, de quello che ce poteva vedè, de possibili paparazzi! E mo?!"Le guance vengono invase dalle lacrime mentre sento il cuore pulsare a velocità incessante.
"Che è, nun te vado più bene? Sto invecchiando male? Dimme!"
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nei giardini che nessuno sa - deferilli
FanficDal compleanno di Maria, l'evoluzione di un legame magico. Eventi e situazioni sono INTERAMENTE frutto della mia IMMAGINAZIONE.