È passato poco più di un mese da quando io e Sabrina ci siamo lasciate, o meglio, mi ha lasciato lei e ad essere sincera, credo abbia fatto bene.
Eravamo arrivate ad un punto di non ritorno, fatto di continui litigi, stress ed insoddisfazione.
E poi quei giorni a Milano sono stati la ciliegina sulla torta.
So di aver sbagliato, ma so anche che in quel momento mi sentivo così al limite da non riuscire a trattenere la mia gelosia che, come sempre, mi ha portato a costruire inutili film mentali che stavolta, hanno rovinato tutto.
Sabrina mi manca, come potrei dire il contrario?
Sono dimagrita tanto, sono sempre nervosa, triste, fatico a dormire.
Adesso che la stagione televisiva si è conclusa, mi sono trasferita con i miei cani in Toscana e questa casa mi sembra così vuota, soprattutto ricordando quando sullo stesso divano in cui sono sdraiata adesso, poche settimane fa, stavamo facendo l'amore.
Oggi, inoltre, è un giorno particolare e forse per questo, sto più male del solito.
È il compleanno di Sabrina e non uno qualsiasi.
Oggi compie sessant'anni e a volte, prima di andare a dormire, con la sua solita solarità, fantasticava sulla grande festa che avrebbe voluto organizzare e sul viaggio per il quale sarebbe voluta partire poco dopo insieme a me.
"Me piacerebbe qualcosa di esotico, una spiaggia bianca e l'acqua cristallina. Io e te in un luogo così sperduto,
che pure Dio s'è dimenticato!"
Mi risuonano in testa le sue parole e un lieve sorriso mi appare sul volto.
Continuo a fissare il mare e la confusione mi divora.
Cosa devo fare? Vorrà sentirmi?
È il caso che io la chiami o le mandi un messaggio?
Rientro in casa e sedendomi nuovamente sul divano, fisso nervosa il cellulare.
"Che dici? La chiamo?"
Chiedo al mio cane che mi risponde abbaiando come a dire "che ci aspetti, scema?".
Forse ha ragione, tanto cosa ho da perdere? Il peggio è già accaduto.Mi armo di coraggio e compongo il suo numero che ormai conosco a memoria. Squilla. Una, due, tre, quattro volte.
"Sì, pronto? Chi è?"
Mi si ferma il cuore quando sento la sua voce, e allo stesso tempo mi sento travolta da una profonda tristezza.
In che senso "chi è?". Questa domanda significa solo una cosa: ha cancellato il mio numero."Ciao Sabrina, tanti auguri"
Mi limito a dire, deglutendo.
Dall'altra parte, il silenzio.
"Mi senti?" Chiedo dopo qualche minuto.
"Sì. Sì, ti sento. Grazie"
"Capisco che tu non ti aspettassi una mia telefonata, ma non volevo che passasse questo giorno senza farti gli auguri... spero di non averti disturbato"
"Cosa vuoi, Maria?"
Aggrotto le sopracciglia ed inizio a camminare confusa per il salotto.
"Che vuoi dire?"
"Maria, noi non stiamo più insieme.
Mi hai fatto soffrire come nessun altro, perché mi hai chiamato come se nulla fosse? Non lo capisci che è peggio?"
Sento nella sua voce un misto di rabbia e tristezza e non posso che sentire il cuore spezzarsi ancor di più.
"Scusami, pensavo potesse comunque farti piacere... allora ti lascio ai tuoi festeggiamenti. Auguri ancora"
Cerco di trattenere le lacrime, singhiozzando tra una parola e un'altra, mentre di tutta risposta la sento riattaccare.
Realizzare ancor di più che per lei sia tutto finito, mi distrugge.
Accendo una sigaretta, mentre avverto un attacco di panico sopraggiungere all'improvviso.
Mi siedo, provando a regolare il respiro. Le braccia e le gambe tremano come foglie al vento. I battiti sono accelerati, vedo tutto offuscato.
Chiudo gli occhi e porto una mano sulla fronte.
Perché? Perché doveva finire così?
Non mi do pace, non ci riesco.Crollo in un sonno profondo che non so esattamente per quanto dura.
So solo che mi sveglio che fuori sta tramontando.
Afferro il mio cellulare dal comodino e noto cinque chiamate perse, tutte da un numero sconosciuto.
Sposto una ciocca di capelli dagli occhi e faccio per richiamare."Maria?"
Mi stiracchio, mettendomi a sedere.
"Mi scusi, con chi parlo?"
Una voce femminile che mi sembra familiare, ma non riesco a riconoscere, risponde al primo squillo.
"Maria, sono Emanuela. Emanuela Fanelli.
Scusami, ti ho chiamato tante volte, immagino fossi impegnata..."
Sgrano gli occhi ed ogni forma di stanchezza sembra abbandonarmi.
"Emanuela... ciao. No, figurati, non disturbi. Dimmi"
"Sarò sincera con te, come potrai ben immaginare, non mi ha fatto piacere quanto successo a Milano, ma non ho voglia di discutere. Ti ho chiamato per Sabrina.
Sono passata prima da lei per farle gli auguri e l'ho trovata in un mare di lacrime subito dopo la tua telefonata..."
Ottimo, mancava questa.
"Mmh, ho capito. Guarda Emanuela, non cosa dirti.
Io l'ho chiamata per farle gli auguri, ma lei mi ha fatto chiaramente capire che non vuole sapere più niente di me... ha pure riagganciato"
Affermo cercando di capire dove voglia andare a parare.
"Maria, secondo te perché lo ha fatto? Santo cielo!
Non lo capisci che è ferita a morte?!
La dovresti conoscere molto più di me... lei vorrebbe una reazione concreta, non dei semplici auguri per telefono. Soprattutto dopo tutto quello che è successo.
Non sei la conoscente che le fa la semplice telefonata.
Hai idea di quanto lei ti ami? Di quanto abbia lottato per te, per voi! E in questo che è il suo giorno, nonostante tutto, anche se non vuole ammetterlo, so che ha bisogno di te""E secondo te io non la amo?
Non mi conosci bene, lo capisco, e probabilmente mi odi, ma ti posso assicurare che io sono stata malissimo in questo ultimo mese.
È la donna della mia vita, smuoverei le montagne per lei, ma adesso non so più cosa fare, non so neanche dove sia, non so se abbia realmente voglia di vedermi. E forse è meglio così, perché da quando abbiamo iniziato questa relazione ci sono stati sempre infiniti problemi. Lei si merita di meglio"Le rispondo con foga, non voglio che passi il messaggio che a me non importi nulla. Nessuno deve permettersi di mettere in dubbio il sentimento che provo per Sabrina.
"E allora dimostraglielo, Maria.
Te lo dico da amica che le è stata accanto per tutto questo tempo e so quanto diamine abbia sofferto e stia ancora soffrendo!
Dalle 21:30 saremo tutti in un locale di Roma per festeggiarla, ti invio per whatsapp l'indirizzo.
Cerca di non mancare"Controllo l'orario dalla sveglia che ho sul mio comodino,
sono le 18:30. Devo letteralmente volare per arrivare a Roma per tempo, ma ce la devo, ce la voglio fare."Va bene, Emanuela, ti ringrazio.
Non appena sono sul posto ti avverto, ma già ti dico che non vorrei fare un'entrata plateale sapendo che lei non è a conoscenza del mio arrivo. Non ci vediamo da più di un mese... penso sia giusto che mi veda in disparte e che decida se io possa o meno trattenermi"Roma, 21:15
Fortunatamente sono arrivata a Roma appena in tempo.
Sono anche passata da casa per farmi una doccia e rendermi presentabile.
Ho indossato un tailleur smanicato con gilet e pantaloni color crema e delle décolleté nere abbinate alla borsa dentro la quale inserisco una busta in carta perlata, che contiene il mio regalo per Sabrina. L'avevo pronto da circa due mesi e fortunatamente, nonostante tutto, non l'ho buttato via.
Chiamo di fretta un taxi indicando la via del locale, ma prima mi fermo dal mio fioraio di fiducia dove ho ordinato un bouquet composto da sessanta rose rosse. Mi sento così agitata che nemmeno la presentazione al Festival di Sanremo si potrebbe paragonare.
"Maria a che punto sei?"
Ricevo un messaggio da parte di Emanuela, chi lo avrebbe mai detto che ci saremmo trovate complici ad organizzare una cosa simile.
"Due minuti e sono lì. Aspettami all'uscita laterale, per favore"Intravedo dal finestrino un sacco di gente sia dello spettacolo che non, entrare nel locale. Ci sono anche i nostri colleghi di "Tú si que vales" e attori con i quali ha collaborato nella sua lunga carriera. Spero di non dare troppo nell'occhio e che le cose vadano per il meglio. Lascio la macchina e mi avvicino quasi in punta di piedi all'entrata laterale, dopo aver lasciato uno squillo ad Emanuela.
Vedo il portone lentamente aprirsi e la bionda tirarmi dentro per la mano.
Ci ritroviamo in una stanzetta semi buia che collega alla sala principale dove si svolgeranno i festeggiamenti.
"Sei molto elegante, complimenti"
Le dico, osservandola. Indossa un abito blu scuro ed i capelli sono legati in uno chignon.
"Anche tu" mi risponde con un sorriso.
"Sono molto nervosa, forse è il caso che io me ne vada"
Mormoro, voltandomi verso la porta.
"Maria, ti prego, non fare stronzate"
Mi riacchiappa dal braccio, fissandomi come a volermi fulminare.
"Vado a chiamarla. Lei non sa nulla, ovviamente, ma ho cercato di capire se avesse o meno voluto vederti oggi..."
"E?"
Chiedo quasi rassegnata.
"E mi ha detto che stasera si sarebbe divertita con tutti i suoi amici, ma che comunque senza di te ci sarebbe stato un vuoto.
Morale della storia: non rompere!"
Ora capisco perché Sabrina ci è tanto amica! Tutte e due hanno proprio un bel caratterino.
Senza nemmeno darmi il tempo di rispondere, si dilegua e da quel momento, la mia ansia si triplica.
Sento il cuore salirmi in gola ed un brivido scorrermi su tutta la spina dorsale.
"Che devo fa, Emanuè? Lo sai che nun c'ho voglia de niente stasera..."
Non si torna indietro, ormai è andata.
Mi nascondo in un angolo in penombra, quando intravedo Sabrina entrare nella piccola stanza e rimango letteralmente senza fiato.
È avvolta in un lungo abito nero tempestato da Swarovski che mette in luce tutte le sue bellissime forme.
I capelli scendono morbidi sulla schiena e quel profumo che è solo suo, in pochi secondi inonda lo spazio che ci circonda.
Mi faccio coraggio e dopo un respiro profondo, coperta dal voluminoso bouquet, la raggiungo.Spazio dell'autrice:
Innanzitutto, ci tenevo a ringraziarvi tantissimo per tutti i complimenti per la nuova storia, "Proibito".
(Per chi non l'avesse ancora letta e ne ha il piacere, è sul mio profilo e sempre a tema DeFerilli ❤️)
Questa parte, da come potete intuire, sarà divisa in due capitoli che spero vi piacciano.
Vedrò di organizzarmi per poter pubblicare due volte alla settimana ed aggiornare così entrambe le storie.
A presto! 🌹
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nei giardini che nessuno sa - deferilli
FanfictionDal compleanno di Maria, l'evoluzione di un legame magico. Eventi e situazioni sono INTERAMENTE frutto della mia IMMAGINAZIONE.