fammi tua

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"Ti voglio"
Sussurro, appoggiando le labbra sul suo collo.
Non sono mai stata attratta da una donna prima d'ora, e non so spiegare esattamente cosa sento in questo momento. Forse è un miscuglio di cose; dalla paura di perderla, a qualcosa di fisico, ad anni e anni di ciò che abbiamo condiviso. Una cosa è sicura: lei è il mio punto debole. Lo è sempre stata. Non riesco a dire di no a Maria. È l'unico tassello dove potrebbe succedere di tutto. Nessuno ha il potere su di me che ha lei e c'è una chimica che ci lega che non ho mai avuto con anima viva. Quando ho capito che stavamo per perderci, mi sono resa conto che non potevamo permetterci di rinunciare a tutto questo. Che sarebbe stato da pazzi. Nella mia testa ha sempre regnato il caos più totale, e tuttora è così, ma so che in questo momento il mio posto è qui con lei.
Maria inclina la testa sulla mia spalla chiudendo gli occhi e afferra la mia mano appoggiandola sopra gli slip sul centro della clitoride. Poi di scatto si volta verso di me, le sue labbra a pochi millimetri dalle mie, gli occhi impauriti.
"Perché lo stai facendo? Ne sei sicura?"
Mi chiede con un filo di voce. Chissà cosa starà pensando. Dopo quella mattina in cui me ne sono scappata da casa sua senza nemmeno degnarla di uno sguardo, immagino abbia mille dubbi e ne avrei anch'io, al posto suo. Voglio rassicurarla, voglio farle capire che sono qui per lei.
"Perché è ciò che sento.
Ti desidero. Ti voglio, Maria"
rispondo senza esitazione.
Le accarezzo il viso e inizio a baciarla, prima dolcemente, poi sempre con più passione. "Tu non hai idea di quanta paura ho avuto di perderti" continuo, cercando di farle capire quanto io sia sincera e nel dirglielo una piccola lacrima mi riga il viso.
"Scema... non fare così" con piccoli baci mi asciuga la guancia per poi cingermi i fianchi, facendo passare le mani subito sotto la mia felpa. Sussulto per il contatto con la sua pelle fredda, ma è una sensazione che mi dona subito piacere.
"Scusami, avrei dovuto riscaldarle prima..." sorride lasciando un morsetto sul mio labbro inferiore.
Sposto l'attenzione sul collo leccandolo e baciandolo, mentre sbottono con impazienza parte del suo pigiama. La sento gemere sotto il mio tocco e mai suono fu più piacevole. Libero l'ultimo bottoncino e dalle spalle lascio che la maglietta cada per terra, rivelando il suo ventre, le sue clavicole, il suo seno nudo. La osservo, muovendo delicatamente le mie mani sulla sua pelle morbida. La guardo con tutta l'attenzione possibile, non voglio perdermi un dettaglio di lei.
"Perché mi fissi così...?" Sussurra Maria arrossendo e distogliendo lo sguardo.
"Scusa... non te volevo mettere a disagio. È che stavolta voglio essere sicura de ricordarmi proprio tutto"
La pioggia diventa sempre più violenta contro quella finestra davanti alla quale ci stiamo concedendo l'una all'altra. Mi sembra di vivere in uno di quei film così indimenticabili ed intensi che fatico a realizzare che stia succedendo davvero.
Mi inginocchio davanti a lei mentre con una mano le stringo parte del suo seno. Con l'altra faccio scivolare giù i pantaloni e l'unica cosa che rimane a coprirla è uno slip di cotone nero, che già noto essere parzialmente bagnato. Mi ci avvicino con le labbra ed inizio a stuzzicarla con il mio respiro caldo verso il suo centro. Non sono certa che possa piacerle, non ho mai fatto sesso con una donna prima d'ora. O meglio, l'abbiamo fatto io e lei, ma purtroppo di quella notte ho ricordi estremamente sbiaditi.
"Sabrina, ti prego"
Le piace. Le piace ciò che sto facendo ed impazzisco a sentirla pronunciare il mio nome con questo tono, così tanto da sentire bruciare il mio ventre fino a giù, tra le mie gambe.
Con i denti le strappo via gli slip e afferro il suo sedere con entrambe le mani.
"Fammi tua, adesso"
mi implora, stringendo i miei capelli tra le sue dita facendomi scontrare violentemente verso il suo centro pulsante.
Inizio a leccare la sua apertura assaporandola e ripetendo senza mai fermarmi questo movimento.
La sento gemere sotto il mio tocco, urlare continuamente il mio nome, come nessuno aveva fatto mai.
Le sue cosce tremano così tanto che ho paura possa crollare da un momento all'altro.
"Non ti fermare, ci sono quasi"
Mi supplica, divaricando di poco ancora le gambe, movimento che mi permette di inserire due dita mentre continuo a leccare la sua parte più sensibile.
Sono un pezzo d'acqua, sento il cuore battermi a tremila al minuto, la mia intimità bruciare desiderando ciò che io sto facendo a lei.
Inizio a sentire un po' di dolore alle ginocchia, però mi faccio forza e resisto quei pochi minuti ancora che servono a farle raggiungere l'orgasmo.
"S-Sabrina. Dio mio"
Viene in me, completamente, e di questo sapore così nuovo, ne vado già pazza.
Maria si accascia piano fino a raggiungermi sul pavimento, dove prende il mio viso tra le mani e mi bacia intensamente così da poterci gustare a vicenda.
"Sono pazza di te" sussurra tra le mie labbra che sfioro con le mie. Lentamente ci alziamo, sorreggendoci a vicenda. L'aiuto a rivestirsi, anche se so che servirà a poco dato che probabilmente la spoglierò nuovamente nel giro di pochi minuti.
"Andiamo di là che è più comodo, spero di essere brava come te"
Sorrido solo all'idea di continuare a vivere questa folle notte con lei, lasciandoci andare al desiderio più prepotente.
La seguo silenziosa entrando nella sua camera da letto, che da subito sento come rifugio.
Qui dove nessuno ci vede, qui dove possiamo essere noi stesse, qui dove possiamo scoprirci da ogni paura, disagio, cattivo pensiero.
"Stavo pensando che potresti inaugurare quel gingillo che t'ho regalato"
Sussurro maliziosa, scostandole una ciocca dell'orecchio. Maria sorride mordendosi il labbro inferiore.
"Signorina Ferilli, ne è proprio sicura? Stanotte non ho limiti..."
Risponde seducente strappandomi da dosso la felpa e riprendendo a baciarmi con foga.
"Voglio proprio vedere, signorina De Filippi."

Spazio dell'autrice:
Un po' di passione per inaugurare il 2024!
Mi auguro vi piaccia 🌹

nei giardini che nessuno sa - deferilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora