dolce vendetta - parte 1

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"Sono duecentocinque euro, signora De Filippi, grazie per averci scelto"

Passo la carta di credito sul lettore e ringraziando il fioraio torno in macchina con un fascio di cinquanta rose rosse. Sto impazzendo? Probabile. Ne varrà la pena?
Sì, perché è ciò che sento di fare in questo momento.
Ripeto all'autista l'indirizzo di Sabrina e aspetto nervosamente di arrivare. Ho deciso di farle una sorpresa, non esclusivamente con i fiori, ma ho indossato il tailleur che avevo nell'ultima puntata di "Amici", dato che a quanto pare, le è piaciuto così tanto.
Mi sento un po' in ansia perché sono appena le 17:00 e le vie di Roma sono abbastanza affollate. Temo che qualche giornalista in incognito possa far uscire qualche scoop, ma non la vedevo da troppo tempo per declinare l'invito.

"Grazie, buona serata"

Mi copro la testa col cappuccio del giubbotto e dopo aver indossato anche un paio di occhiali scuri ed una mascherina, raggiungo il portone della casa di Sabrina.
"Dai, rispondi..."
Mormoro agitata dopo aver citofonato. Mi guardo attorno con la coda dell'occhio, ho sempre la sensazione di essere osservata, ma non mi sembra di vedere qualcuno.
"Sì, chi è?"
"Era ora... sono io"
"Marì, non iniziare a rompere li coglioni, sali"

Ecco, adesso sì che mi sento meglio. Sorrido sotto la mascherina ed entro nell'androne dell'edificio, cercando di sistemarmi al meglio.
Mi guardo allo specchio e aggiusto un po' i capelli, tolgo gli occhiali e mi dirigo verso l'ascensore.
Arrivata sul pianerottolo, appoggio per terra la mia borsa ed il giubbotto e mi nascondo dietro il fascio di rose.
Suono.

"Nun ce posso crede..."
Con il suo solito accento romano e quel sorriso che percepisco anche senza averla ancora vista, Sabrina apre la porta.
Abbasso leggermente il mazzo di fiori, giusto per rivelare il mio viso.

"Per farmi perdonare..."
Dico a bassa voce arrossendo, mentre lei con gli occhi che le brillano, chiude la porta dietro le mie spalle.
Rimaniamo per un attimo imbambolate a fissarci senza dire assolutamente nulla, fino a che le porgo i fiori e faccio una mezza piroette per mostrare anche il mio completo.

"Certo che per averla lasciato senza parole, signora Ferilli, dovrei vincere un premio"

Sorrido guardandola.
Come può essere ancor più bella nella sua totale semplicità? Quando è a casa, in tuta, struccata e con i capelli arruffati.

"Te sei matta pe davero... ce l'avrai er premio... ce l'avrai... grazie, sono bellissime" annusa le rose, mettendole subito dentro un grande vaso di porcellana bianca e torna da me.
Non ci vediamo da tanti giorni, ed un po' di imbarazzo credo sia normale. Me ne sto lì impalata, aspettando qualche altra reazione da parte sua.

"Te sei messa il completino del tradimento... che disgraziata"

Sorride avvicinandosi pericolosamente al mio viso. Mi squadra dalla testa ai piedi, strisciando lentamente un dito sul colletto della mia camicia.
Quando fa così non capisco mai se sia un buon segno.

"Prima la crostata"
Sussurra lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
Socchiudo gli occhi sperando che si soffermasse di più, e riaprendoli la vedo incamminarsi verso la cucina.

Sfilo i tacchi che già mi hanno stancato e a piedi nudi, la seguo.
"Ecco qua, la crostata migliore del mondo cucinata da queste manine d'oro"
Si compiace porgendomi un piattino di ceramica con una fetta del dolce.
"Che siano d'oro, lo posso confermare"
Rispondo sedendomi vicino al tavolo al centro della stanza facendole un occhiolino.
"Me mancava la porno Mery che c'è in te"
Sorride sedendosi sulle mie gambe.
Un brivido mi attraversa la schiena, le cingo la vita con un braccio, mentre con l'altra mano, prendo la fetta di crostata per assaggiarla.
"Allora? Nun te senti in paradiso?"
Mi chiede non dandomi neanche il tempo di deglutire.
"Ao! Parla!"
Mi lascia un morsetto sul collo facendomi trasalire.
"È buonissima, riconfermo che hai le mani d'oro. Io non ne sarei capace"
Le rispondo abbassando lo sguardo che automaticamente si sofferma sulla sua scollatura.
"Questo lo so... sei capace a far altro però"
Con il pollice mi sfiora le labbra non mollando per un attimo il mio sguardo.
"Ti avrei voluto con me durante le vacanze..."
Trovo il coraggio di dire, anche se so che forse è ancora troppo presto per pretendere di avere più tempo con lei.
"Marì lo sai quanto è dura per me... ma ti prometto che riusciremo a ritagliarci dei momenti per noi.
Ora però nun ce voglio pensà"
Noto che il suo corpo si irrigidisce e che il suo tono è sconfortato, quasi triste. Faccio dei movimenti circolari sul suo fondoschiena, cercando di tranquillizzarla.
"Sabri io ti capisco, lo sai, e non pretendo che tu lo lasci... né tantomeno voglio metterti casino in casa, però..."

"Però che?"

Deglutisco cercando di trovare la forza di parlare.

"Lo so che siamo state insieme pochissimo, e penso che tu lo sappia, ma io non te l'ho mai detto"
Continuo impacciata, io che in tv sembro sempre così spedita e sicura.

"Marì nun ce sto a capì n'cazzo.
Che me voi dì?"
Inarca le sopracciglia accomodandosi meglio sulle mie gambe.

"Io ti a-"

"Amore e queste rose? Chi te le ha regalate?"

Sabrina si alza di scatto, mentre io inizio ad andare in panico sentendo il portone aprirsi e un attimo dopo, la voce di suo marito.

"Flà, ma che ce fai qui? Non dovevi sistemare delle cose in ufficio?"

Rimango come congelata in cucina non sapendo cosa fare, mentre Sabrina accosta la porta andandogli incontro, forse per distrarlo.

"Sì, ma sono stanco di dover dedicare sempre tutto questo al lavoro. Ti sto trascurando, non mi va più bene. Ho lasciato le scartoffie ad un mio collega."

Ascolto involontariamente la discussione tra i due e mi sento sempre più a disagio, fuori luogo. Cosa mi aspettavo venendo qui, esattamente?! E soprattutto, come vado via?

Mi avvicino alla porta aprendola lentamente e con la coda dell'occhio provo a vedere cosa sta succedendo.
Sabrina gli accarezza il viso e lo bacia, mentre lui la prende in braccio ed inizia a spogliarla.
No. Questo proprio voglio evitare di vederlo.
Non appena noto che si stanno dileguando verso la camera da letto, velocemente mi infilo i tacchi, il giubbotto, e vado via, chiudendo con delicatezza il portone, nonostante avrei preferito prenderlo a calci.
Scappo per le scale con il cuore che mi va a tremila e gli occhi lucidi.
Prendo il primo taxi per tornare a casa e decido che basta, io non ce la faccio più a vivere così.

Perché l'ha fatto sapendo che io fossi lì? Perché non ha trovato un modo diverso per distrarlo, sapendo che io avrei potuto vederli?
Perché sembra che non gliene importi nulla dei miei sentimenti?

Mi spoglio rimanendo in intimo e mi fiondo sotto le coperte.
Il mio cane si accoccola accanto a me, lo accarezzo, cercando di tranquillizzarmi.
Ci sono delle volte che mi sento così sola. Le persone hanno sempre avuto l'idea che io fossi quella indistruttibile, priva di qualsiasi fragilità, ma non è così.

"Sì, pronto"
rispondo al cellulare che squilla tenendo gli occhi socchiusi, ho pianto così tanto che mi pizzicano e non riesco a tenerli totalmente aperti.

"Buonasera, signora De Filippi, la disturbo?"

Ascolto quella voce ed un leggero sorriso mi appare in volto.

"Maestra, come stai? Macché... sono qui a casa, nessun disturbo"

Alessandra è una cara amica e improvvisamente mi viene in mente un'idea, so che sarebbe disposta ad aiutarmi.

"Io tutto bene, sola come un cane!
Ti volevo chiedere se ti andava di uscire... Magari un aperitivo"
Mi risponde con una risata.

"Ma che aperitivo, Ale.
Andiamo a cena, ti porto in un posto delizioso. È da un po' che non trascorriamo una serata insieme, mi fa piacere"

Mi alzo dal letto come se improvvisamente avessi trovato una nuova energia.

"Uuuh, la Maria nazionale è in vena di fare serata, mi piace. Ma fammi indovinare... cena a parte, c'è forse un'altra stronza che devi fare ingelosire?"

Spazio dell'autrice:
Eccomi! Innanzitutto, ci tenevo a ringraziarvi per i commenti e tutto l'affetto che state dimostrando per questa storia.
Questa parte verrà divisa in due capitoli e come vi avevo anticipato, tornano un po' di drama e un po' di pepe!
Spero vi piacciano 🌹

nei giardini che nessuno sa - deferilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora