drammi notturni

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Rimango per un attimo ferma con il telefono tra le mani, fisso il vuoto non sapendo esattamente cosa fare, né tantomeno, cosa rispondere.

"Sabrina, ci sei?"
Sento Rudy chiamarmi, ma il suono è come ovattato, distante.
Mi sento come in un frullatore, una vita che sembra volermi mettere costantemente sotto torchio e alla prova.
Un continuo lottare, cercare di resistere, sfidare dei limiti che non pensavo nemmeno esistessero.
Sono così stanca ed esasperata, vorrei poter avere una bacchetta magica pronta a risolvere tutto in un batter d'occhio.

"Cosa dovrei fare, Rudy?
Scappare da lei per poi sentimme urlà contro le peggiori parole?
Tu hai idea de come me sento io?!
Te l'ha detto Maria, tra le tante cose, che ogni due per tre trova un motivo per interrompere questa relazione?
Te l'ha detto che ha lasciato casa mia ed è sparita solo perché una mia amica m'ha mandato un mazzo de fiori e m'è stata vicino quando nessuno c'era?!"

Mi ricollego alla realtà, urlando con le lacrime agli occhi.

"Te l'ha per caso detto che mentre stavamo ad Ansedonia è impazzita perché ancora non avevo parlato con mi marito e m'ha fatto avvelenà pure Sanremo?!
Te l'ha detto quante scenate de gelosia m'ha fatto sorbì?!
Tutte 'ste cose te le ha mai dette?"

Continuo a sfogarmi, con rabbia mista a dolore.

"E ora se sente male per due foto de merda dove sto a passeggià con Emanuela che me stava semplicemente consolando per tutto lo schifo che c'ho dentro!
E indovina perché sta così?!
Perché in quella testolina che se ritrova, già ha iniziato a farse film mentali de io che la tradisco!
Ma dimme, posso vive così?!
Posso sta così ogni due per tre?!
Te pare normale?!"

Lascio fluire tutto quello che ho dentro senza frenarmi e nonostante mi faccia male, mi sento più leggera.

"Mi dispiace, Sabri. Io ti ho chiamato solo perché mi sembrava giusto che lo sapessi, ma non voglio mettermi tra di voi,
ci mancherebbe.
Fai ciò che ritieni giusto fare"

Mi alzo dal letto tirando fuori dall'armadio i vestiti che avevo appena messo via.

"Sto arrivando"

"Ma in che senso stai arrivando?
Dalle tue parole mi sembr-"
Non gli do nemmeno il tempo di finire la frase che riattacco a parlare come una furia, mentre allaccio nervosamente le scarpe.
"Te sembrava bene, Rudy!
So incazzata nera, ma posso mai starmene a casa sapendo che quella 'sta in non so che condizioni?!"
Lo sento soffocare una risata dall'altra parte, mancava solo questa per farmi esplodere del tutto.

"Senti bello mio, nun c'è proprio 'n cazzo da ride! Piuttosto, dì all'amichetta tua de darse 'na regolata. A dopo!"
Chiudo la telefonata sbattendo il portone di ingresso e mi dirigo verso uno dei taxi parcheggiati sulla via principale.

Casa De Filippi, 3:30

Arrivo a fatica all'ultimo piano del palazzo dove abita Maria.
Sono così tanto fuori di me, che mi sono pure dimenticata che esistesse l'ascensore.
Cerco di recuperare il respiro e con la mano ancora sul petto per l'affanno, suono.

"'Ndo sta la moribonda?"
Fisso Rudy che viene ad aprirmi, alzando le sopracciglia ed arricciando le labbra, tipica espressione che mi appare in volto quando già immagino cosa mi aspetta.

"Ciao Sabri, lascia a me le borse, sta nella sua camera da letto"
Annuisco oltrepassando l'entrata e ringrazio il mio collega dandogli due baci sulle guance.

"Torna a casa, bello mio, s'è fatta 'na certa e non è giusto che te bruci tutta la nottata.
Nun te preoccupà, la bionda nun more!
Grazie per quello che hai fatto"
Ironizzo, dandogli una pacca sulla spalla. Sorride anche lui, scuotendo il capo.

nei giardini che nessuno sa - deferilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora