mi manchi

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Studi Mediaset, 16 dicembre, 12:30

"Buongiorno Maria, caffè?"

Arrivo di corsa e di cattivo umore agli studi, coprendo i miei occhi con un grosso paio di occhiali scuri.
Rudy mi si avvicina sorridente, e non voglio di certo risultare maleducata, ma oggi non è proprio giornata.

"Ciao Rudy, no, ti ringrazio, l'ho già preso poco fa."

Rispondo salutandolo con due baci sulle guance.

"Tutto bene? Ti vedo un po' triste..."

Continua, seguendomi mentre mi muovo di fretta verso il mio camerino.
"Sì, tutto bene. Sono solo un po' stanca. Scusami, devo scappare al trucco, ci vediamo in studio, ok?"

Cerco di sviare perché so che poi inizierei a cedere e non è assolutamente quello che mi serve poco prima di una registrazione.

"Certo, ci vediamo di là. Ah, Maria... è arrivato Giovanni, ti voleva parlare per capire come andrà il collegamento con Sabrina. È nel suo camerino,
in fondo a sinistra"

Giovanni è l'attore che interpreta Giovannino ed effettivamente non avevamo ancora deciso il momento della sua entrata. Avrei dovuto comunicarglielo ieri, ma ovviamente il cervello è da tutt'altra parte.

"Oddio, Rudy. Grazie mille per avermelo detto! Vado subito da lui.
A dopo"

Rudy mi saluta con un movimento della mano che ricambio con un mezzo sorriso. Raggiungo velocemente il camerino di Giovanni che sta finendo di essere ricoperto dal cerone blu da una delle truccatrici.
"Ciao, Maria! Come stai? Come vogliamo organizzarci per la registrazione?"
Mi stringe la mano con la sua solita solarità.

"Ciao Giovanni, devi scusarmi, avrei dovuto avvertirti ieri.
Ad ogni modo, il collegamento con la Ferilli partirà alle 14:00.
Ti farò chiamare poco prima"

"La Ferilli" penso tra me e me. Nemmeno con gli estranei mi sono mai riferita a Sabrina chiamandola per cognome. Noto infatti nello stesso volto di Giovanni una strana espressione, ma si limita ad annuire ringraziandomi. Mi defilo, raggiungendo finalmente il mio camerino dove mi aspettano parrucchiere e truccatore. Per la diretta di oggi ho scelto di indossare un tailleur fucsia, una t-shirt e delle sneakers.
Osservo il mio riflesso allo specchio, gli occhi stanchi e spenti, le labbra corrugate, la testa altrove. Vorrei che questa giornata finisse subito. Vorrei poter annullare il collegamento con Sabrina, ma allo stesso tempo sento il bisogno di vederla, forse per l'ultima volta.

"Dieci minuti!"
Mi alzo di scatto spezzando i miei pensieri per attraversare il corridoio che porta al centro studio.
Inizia la registrazione.
I ragazzi si esibiscono, il pubblico applaude, io cerco di non perdere il controllo. Passa circa un'ora che mi sembra infinita.
"Pausa! Tra 15 minuti si riprende"
Corro nel mio camerino per ritoccare il trucco e decido di prendermi un attimo da sola, forse è una delle prime volte in anni di carriera che sono così agitata. Sfilo gli occhiali dal viso e inizio a massaggiare delicatamente le tempie, la testa mi sta scoppiando. Ripenso alla nostra telefonata di ieri, alle cose che ci siamo urlate senza porci un limite, fino ad arrivare alla drastica decisione di chiudere il nostro rapporto dopo quest'ultimo collegamento.
Bevo un po' d'acqua, deglutisco una caramella al limone e a passo pesante raggiungo nuovamente il centro studio.
Dopo poco inizia la musichetta che fa presagire l'ingresso di Giovannino, tutti ridono, applaudono, si divertono mentre tra passi di danza e battute mette in scena il suo show.
"Senti, io te l'ho cercata... dovrebbe collegarsi con noi..."
Lo guardo, cercando di evitare lo schermo dove a breve apparirà in diretta da casa sua.
"Addirittura..."
Risponde estasiato.
"Addirittura"
Un attimo ed il sangue mi si gela nelle vene. Sento quella voce, appare la sua immagine. Sabrina indossa una camicia scura, ha i capelli sempre perfettamente in ordine ed il mio sguardo non può che ricadere sulla pianta che le ho regalato, posta proprio alle sue spalle.
"Senti, sei già in versione natalizia, a casa, vedo"
Non so neanch'io come sia riuscita a rivolgerle la parola, ma va bene così.
"Certo, tesoro! Ho sistemato tutto questo per voi e per il tuo studio"
'Tesoro'... a che gioco sta giocando?
"Facci vedere cosa hai messo là dietro."
"Là dietro dove?"
Noto nei suoi occhi un attimo di sorpresa e preoccupazione, vuole giocare? E giochiamo, allora.
"Dietro di te. C'hai una stella di Natale, che la riconoscerei... la riconosco."
Mentre pronuncio quest'ultima frase noto in lei un mezzo sorrisetto come a dire "ho capito dove vuoi arrivare".
"E invece là?"
Continuo indicando l'altro angolo.
"Ho messo dei mandarini e delle castagne però erano quelle cotte che me stavo a magnà"
Non posso trattenermi e scoppio a ridere, è proprio scema.
Segue un breve momento tra lei e Giovannino tra le risate divertite di tutto il pubblico, che si conclude con il solito botto che stavolta mi coglie di sorpresa. Sono già passati i famosi cinque minuti e l'idea di salutarla mi provoca una forte tensione, ma devo.
"Grazie per aver risposto all'appello di Giovanni"
"Ma sì... io do un bacio a tutti, buon lavoro, forza ragazzi e ciao"
"Ciao Sabri"
Rispondo facendo seguire tanti baci, non so nemmeno perché io l'abbia fatto.
"Ciao Mery!"
Quel suo "ciao", quasi a chiusura di un capitolo della mia vita, mi brucia dritto in petto.
"Ciao" ripeto con voce strozzata dalla commozione.

La registrazione si conclude in serata, e dopo essermi cambiata velocemente, chiamo subito un taxi per tornare a casa.
È una notte fredda qui a Roma, inizia anche a diluviare, e devo dire che questo clima rappresenta pienamente ciò che ho dentro. Non riesco a smettere di pensare a lei, non riesco a realizzare che sia tutto finito.
"Scusi, può fermarsi qui?"
Chiedo al conducente quando vedo che passa dalla via in cui abita Sabrina.
Non so cosa mi sia saltato in mente, ma qualunque cosa sia, seguo il mio istinto.
Pago il tassista e dopo essermi ben coperta sotto il cappuccio del mio giubbotto corro da una parte all'altra della strada, raggiungendo il suo portone.
Fisso il citofono, e senza riflettere suono.

"Sì, chi è?"
Una voce maschile risponde, dall'accento deduco sia il marito. Magari stavano facendo l'amore, magari si stavano raccontando la giornata. Impazzisco solo all'idea.
"Chi è?"
Ripete non sentendo nessuno dall'altra parte.
"Aò, se può sapere chi è a quest'ora?"
Sento un rumore forte dall'altra parte, e poi la sua voce. Sicuramente con la sua solita delicatezza gli avrà strappato il telefono dalle mani. Per un attimo un mezzo sorriso mi colora il viso, ma dura ben poco.
"Lascia perdere amò, saranno i soliti stronzi che se divertono a fa scherzi."

Sabrina riattacca e mi sento un'imbecille. Un'imbecille a stare qui sotto la pioggia nel cuore della notte a sperare chissà cosa.
Lei è sposata, ha una vita e probabilmente in questa non sono più inclusa io.
Che cazzo ho nella testa? Mi odio.
Chiamo nuovamente il tassista e mi faccio accompagnare a casa.
Sono fradicia ed il gelo mi è entrato nelle ossa. Saluto Saki, verso dei croccantini nella sua ciotola e vado a riempire la vasca da bagno con dell'acqua bollente. Ho bisogno di un momento per me, per riprendermi, per rilassarmi. Mi spoglio di tutti quegli abiti ormai inutilizzabili e nuda, mi lascio avvolgere dal tepore, ma non prima di aver fatto l'ennesima cazzata. Prendo il cellulare che avevo appoggiato sul tappetino vicino alla vasca e le mando un messaggio.
"Eri bellissima, mi manchi."

Spazio dell'autrice:
Eccomi tornata!
Spero abbiate trascorso delle bellissime feste e mi auguro che anche questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
A presto con queste due pazzerelle 🌹

nei giardini che nessuno sa - deferilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora