Amo tutto di lui

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Bellatrix: Amo tutto di lui


Quando finalmente i materializzai al Quartier Generale, ero talmente contenta di rivederlo che quasi mi misi a correre per i corridoi cercandolo. Impiegai anche un bel po' di tempo, oppure mi sembrò tale perché il desiderio di stare ancora con lui era davvero tanto.

Quando finalmente lo vidi, stava parlando proprio con Avery. Fu lui a notarmi per primo e io lo salutai con un cenno del capo.

Vidi che diede un leggero colpo col gomito al braccio del mio maestro e mi indicò con lo sguardo.

Quando Lord Voldemort si voltò verso di me, lui gli si accostò per parlargli.

Ero troppo lontana per capire quelle frasi ovviamente, ma capii benissimo che stessero parlando di me.

Mi fermai dov'ero per non disturbarli, ma mi fece un cenno per farmi avvicinare e così feci.

Li salutai gentilmente.

"So che mi devi comunicare delle novità."

Rimasi sorpresa e guardai Avery, non capivo se gli avesse già detto qualcosa.

"Sapete già tutto, mio Signore?"

Lui non smise di guardarmi.

"Non so nulla, Bella, raccontami."

Si voltò un momento verso il suo amico, si scambiavano diversi sguardi e io iniziai a sentirmi un po' a disagio.

Avrei preferito stare sola con lui, ma dovevo adattarmi, per cui buttai subito lì una frase importante.

"Ho finalmente capito quale sia il mio elemento, maestro."

Alzò il mento in segno di soddisfazione, fu un gesto beffardo che mi fece un enorme piacere.

"Ebbene?"

Sorrisi.

"Il fuoco è il mio elemento, sono una strega di fuoco."

Ci guardammo.

Lui taceva.

"Voi lo sapevate già, non è vero, mio maestro?"

A quella domanda mi sorrise, non mi degnò di una risposta.

"Cos'altro?"

Abbassai lo sguardo; era giunto il momento che più mi infastidiva affrontare. Non ne capivo il motivo, ma mi sentivo in imbarazzo.

Mi aveva chiesto lui di farlo, avevo semplicemente ubbidito ad un suo volere, eppure...

Buttai lì la frase di colpo, giusto per non pensarci più.

"Ho sposato Rodolphus."

Mi tremò la voce.

Ci fu silenzio, un silenzio pesante che aleggiò tra tutti e tre. Io guardai lui e notai subito che anche Avery lo guardò.

Rimase serio, non fece trapelare nulla.

"Bene, era ciò che ti avevo chiesto di fare e l'hai fatto. Ora potremo controllare più persone influenti del mondo magico."

Non risposi.

Lentamente vidi che avvicinò la sua mano alla mia, me la prese e girò lentamente il palmo verso l'alto.

Sfiorò la ferita con le sue dita, aveva un tocco leggero e sfuggente.

"Questa è la cicatrice della promessa?"

Annuii. Lo guardai a lungo mentre lui la sfiorava, cercai di capire cosa stesse pensando, ma era, come sempre, insondabile.

Mi emozionò comunque tantissimo con quel gesto di prendere la mia mano tra le sue.

Il Maestro di Arti OscureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora