Rodolphus: Rivale in amore
Parlai con mio fratello e chiesi sinceramente che mi aiutasse.
Gli spiegai cosa era successo tra Alecto e Bella. Gli dissi che Bella mi aveva chiesto di vendicarla, dicendomi che lei aveva altre cose a cui pensare.
Gli spiegai che, per entrare tra i Mangiamorte, avevo pensato ad una prova per lui e, questa prova, prevedeva di usare una maledizione senza perdono contro Alecto. Tentai di fargli capire che così avremmo preso vari piccioni con una fava: vendicare Bella e farla contenta, superare la prova, non mettermi in imbarazzo davanti a Lord Voldemort ed entrare a far parte dei Mangiamorte senza problemi.
Rabastan non voleva.
Dopo la scena a cui avevamo assistito di nascosto, giorni prima, non voleva avere più nulla a che fare con il Signore Oscuro.
Non voleva fare del male ad Alecto, non voleva fare nessuna prova e non voleva più entrare nei Mangiamorte.
Era impazzito, peggio di così non poteva andare. Gli nascosi che mi stava venendo solo voglia di piangere.
Lo pregai letteralmente di ragionare.
Gli feci capire che Lord Voldemort l'avrebbe come minimo ammazzato per l'eventuale voltafaccia. Gli feci capire che Bellatrix non avrebbe mai capito, probabilmente lo avrebbe ammazzato lei, se non lo avesse fatto l'altro.
Insistei su Bella, perché sapevo quanto la amava e sapevo che non avrebbe sopportato il suo disprezzo.
Mi andò bene: dopo giorni di discussioni, litigate, riappacificazioni e spiegazioni, suo malgrado, decise di accondiscendere alla mia richiesta.
Una volta deciso, agì con una rapidità incredibile e così il mio piano andò in porto. Avevamo vendicato Bella e avevamo superato quella maledetta prova.
Ci eravamo inimicati i Carrow, ma a parer mio, se lo meritavano anche.
Rab, in seguito, rimase chiuso in camera per giorni, non volle parlarmi, non volle vedere nessuno, ma sapevo che non ce l'aveva con me, forse era arrabbiato solo con se stesso. Anche lui aveva fatto tutto quasi per gioco, e per fare bella figura con Bellarix, senza capire davvero a cosa sarebbe andato incontro, forse come avevo fatto anche io, a pensarci.
Almeno lui, però, poteva starsene tranquillo, chiuso in camera sua, ancora per qualche tempo.
Io, invece, dovevo parlare e rendicontare tutto a Lord Voldemort e, sinceramente, avevo paura.
Non volevo vederlo, ma dovevo, non potevo evitare.
Mi sentivo soffocare, ero disperato, preso in trappola.
Attesi fino all'ultimo, poi mi costrinsi ad andare, fingendo che tutto fosse come sempre.
Entrai al Quartier Generale, notai altri Mangiamorte in attesa e mi sedetti con loro.
Eravamo in quattro a fare anticamera per essere accolti davanti al Signore Oscuro.
Già quello era umiliante.
Una volta entrato, comunque, sperai di sbrigare tutto molto velocemente, invece lo trovai insieme a Nott, uno dei fedelissimi, che naturalmente si prese tutta la sua attenzione.
Capii che dovevo attendere ancora, restai però in quella stanza, nell'attesa mi soffermai ad osservare più attentamente ciò che lo riguardava.
Per la prima volta, mi impegnai a osservarlo e studiarlo sotto una diversa prospettiva.
Non era più solo il Signore Oscuro per me, era diventato il mio rivale in amore, colui che voleva la mia donna.
Osservai quella stanza senza farmi notare dai due.
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Il Maestro di Arti Oscure
Fanfiction*** Completa *** Rabastan è ossessionato dalla sua Bellatrix. Alecto è invidiosa dell'unica ragazza del gruppo, Bellatrix. Rodolphus è l'unico che può possedere Bellatrix, la sua anima gemella. Lei, Bellatrix, è innamorata dell'unico irraggiungibile...