Rabastan: Non ha nessun difetto quest'uomo
Avevo promesso ad Alecto di andare a prenderla a quello che tutti chiamavano il Quartier Generale, per poi accompagnarla ad uno dei tanti balli di quel periodo.
Avevo accettato il suo invito solo per fare un'incursione in quel luogo dove si ritrovavano tutti e da cui io ovviamente ero spesso escluso.
Entrai velocemente e la cercai, salutando i pochi maghi che mi capitava di incontrare in quel luogo nascosto alla maggior parte del Mondo Magico.
Non frequentavo molto il Quartier Generale, ma con mio fratello che si era fatto tatuare il marchio e molti amici che avevano fatto la stessa cosa, mi muovevo abbastanza bene tra i Mangiamorte.
Solo lui, il famoso maestro di arti oscure, mi metteva ancora molta inquietudine e soggezione e questo non sarebbe mai cambiato per me, nemmeno col passare degli anni.
Era molto diverso da tutti noi, sembrava appartenere ad un altro universo, troppo distante per comprenderne a pieno i segnali.
Cercavo sempre di evitarlo.
Non capivo perché, forse era troppo intelligente, troppo intuitivo e manipolatore.
Aveva troppa esperienza rispetto a noi, io lo capivo e mi sentivo a disagio.
Era anche contraddittorio: diceva di stare dalla parte dei Purosangue, ma era tutto meno che uno di noi, e in fondo gli piaceva anche distinguersi: lo faceva negli atteggiamenti, nel modo di parlare, negli abiti e nelle abitudini.
Diceva che il gruppo dei Mangiamorte era una famiglia, ma spadroneggiava come più gli piaceva, mostrando la sua superiorità senza ritegno.
Alecto mi venne incontro distogliendomi dalle mie riflessioni.
"Sono qui, Rab, sono già pronta."
Feci un semplice cenno con la mano e, appena mi fu a fianco, ci avviammo verso l'uscita.
Volevo andarmene il più presto possibile per non incappare nel Signore Oscuro, ma dal parco erboso fuori dallo stabile principale, sentii provenire dei rumori e alcune grida.
Sostai per un momento e mi misi a guardare.
Per la prima volta vedevo la mia Bella allenarsi col suo maestro. Non saprei dire bene perché, ma quell'immagine mi incantò totalmente.
Anche volendo non riuscivo a staccarmi da quel posto, le mie gambe non si muovevano, i miei occhi erano fermi su di lei, il mio cuore batteva forte ad ogni suo movimento, incapace di reagire alla realtà che mi circondava.
Alecto mi distrasse.
"Piace anche a te Bellatrix?"
Certo che piaceva anche me Bellatrix, ma non dissi nulla.
Più la guardavo e più mi piaceva.
Odiavo ammetterlo, ma il maestro di arti oscure già lasciava intravedere la sua influenza su di lei.
Lui, uomo, la stava rendendo più donna, mentre noi eravamo tutti ragazzini innocenti a suo confronto.
"Allora? Ti ho chiesto se ti piace Bellatrix Black, perché non mi rispondi?"
Alecto insisteva, ma la zittii semplicemente con un cenno della mano. Volevo guardarla in pace, anche solo per pochi attimi.
Lui cercavo di non guardarlo, perché mi faceva sentire troppo una nullità.
Però lo sentivo.
"Tieni più saldo quello scudo, mantieni più fermo il polso, cambia l'impugnatura della bacchetta poco prima di alzarlo."
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Il Maestro di Arti Oscure
Fanfiction*** Completa *** Rabastan è ossessionato dalla sua Bellatrix. Alecto è invidiosa dell'unica ragazza del gruppo, Bellatrix. Rodolphus è l'unico che può possedere Bellatrix, la sua anima gemella. Lei, Bellatrix, è innamorata dell'unico irraggiungibile...