Bellatrix: "Mi piace provocarti sempre"
"Non mi toccare."
Mi disse così, ma io nemmeno capii cosa intendesse e lo guardai sorpresa, senza lasciarlo.
Anche lui mi guardò negli occhi, con una durezza mia vista prima.
"Non mi devi toccare, non ti devi neanche avvicinare, non devi mai interferire quando voglio stare da solo."
Mi spinse lontano con una cattiveria che non aveva ragione di avere, mi appoggiai al tavolo evitando ulteriori danni.
Si fece un silenzio di tomba.
Gli altri lo guardavano, ma non dissero né fecero nulla.
Anche io lo guardavo attonita.
Eppure non si fermò lì.
"Non ti ho chiesto niente. Le cose le faccio da solo, hai capito?"
Sembrava una rabbia fredda e impietosa, poi però prese un piatto a portata di mano e lo infranse sul pavimento tra me e lui.
"Quando dico una cosa, voglio che la esegui, non che fai quel che vuoi tu, a tuo piacimento."
Afferrò il tavolo e lo sbatté a terra. Indietreggiammo tutti per evitare cocci che volarono ovunque.
Sapevo di dovere dire qualcosa per calmarlo, ma non sapevo cosa.
"E se ti dico che mi arrangio da solo, vuol dire che non ti voglio vicina. Mettitelo bene in testa."
Poi mi si mise accanto.
Si strinse lo stomaco perché evidentemente la fitta era tornata, strinse gli occhi per non piangere dal dolore, lo capii benissimo proprio perché mi stava vicinissimo.
"Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, ricordatelo. Neanche del tuo, non ti montare la testa per due parole dolci che ti ho detto."
Lo guardai e annuii.
Alla fine mi decisi a dire qualcosa.
"Ho capito, maestro."
Non mi disse altro, voleva sfogarsi ancora, ma non mi urlò più addosso, se la prese con il trio.
Si diede il tempo di tirare qualche respiro e alzò lo sguardo verso di loro.
"E voi altri fatevi gli affari vostri e non provate a dire nulla delle vostre inutili cazzate."
Li guardai un attimo per capirne la reazione, notai che semplicemente annuirono senza parlare, poi lui andò via sbattendo la porta.
Restò tutto fermo ed in silenzio, i tre che erano nella stanza non parlarono, sicuramente aspettavano la mia reazione, che non tardò ad arrivare perché mi esplose la tensione tutto in un momento.
Le guance mi si rigarono di lacrime.
Volevo evitare quella scena davanti a loro, ma non ci riuscii. Asciugai subito gli occhi, ma se ne accorsero lo stesso.
Non mi dissero comunque nulla.
Fu Nott il primo a rompere quel silenzio assordante.
"Rimetto a posto con un incantesimo, poi conviene uscire a mangiare."
Gli altri furono d'accordo. Mi voltai a guardarli, io ero disperata e loro volevano uscire a cena.
Fu Avery a consolarmi come poteva.
"Dai Bella, non fare quella faccia, ti avevamo avvertita che ci sarebbero stati momenti più brutti. Non è successo nulla, solo, se ti dice che non vuole aiuto, non insistere."
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Il Maestro di Arti Oscure
Fanfiction*** Completa *** Rabastan è ossessionato dalla sua Bellatrix. Alecto è invidiosa dell'unica ragazza del gruppo, Bellatrix. Rodolphus è l'unico che può possedere Bellatrix, la sua anima gemella. Lei, Bellatrix, è innamorata dell'unico irraggiungibile...