Epilogo

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Epilogo


Impegnarsi sempre fino in fondo, al limite delle proprie capacità, per imparare tutti gli insegnamenti delle arti oscure.

La prima regola che mi aveva insegnato: la sentivo forte nella mente. La seguivo sempre senza stancarmi mai.

Non aver paura di oltrepassare, anzi, sbaragliare i limiti imposti alla magia tradizionale.

La seconda regola: anche lei era impressa in tutta me stessa, l'avrei sempre perseguita e mai tradita.

Non innamorarsi mai...

Eccola, la terza regola.

Quella a me più estranea, più complicata, decisamente la più difficile da realizzare. Penetrava nel mio cervello e mi faceva battere il cuore, scuotendo tutte le membra e dandomi una sensazione di vertigine.

Non l'avevo mai fatta mia.

Come avrei potuto non innamorarmi?

Come avrei potuto, se già era successo?

E quell'amore, durante il momento che stavo vivendo, non faceva che esplodere ancora più prepotente di prima, dentro tutta me stessa.

Mentre la magia del vento mi accarezzava continuamente, con una sensualità che sembrava umana.

Non innamorarsi mai...

Come potevo non innamorarmi, se lui era l'uomo che avevo sempre sentito di conoscere dentro di me?

E che, di conseguenza, avevo sempre cercato e desiderato?

Ora che era con me, come potevo non innamorarmi?

Così affascinante, così potente e intelligente.

Così violentemente forte e deciso.

Mi stringeva tra sé e quel muro di pietra freddo, che mi graffiava la schiena, non mi lasciava quasi respirare.

Mi procurava un dolore eccitante, un brivido mai provato prima.

Come potevo non innamorarmi, dopo i suoi sguardi sensuali e vogliosi di me?

Accanto a lui fremevo, qualsiasi cosa facesse. I suoi occhi nei miei, la sua lingua, i suoi denti e il suo sapore, tutto mi faceva impazzire.

Nella penombra della notte, continuava a baciarmi e leccarmi e mordermi, lungamente e appassionatamente. Quando si allontanava di poco, io lo stringevo di nuovo e lo riavvicinavo a me, implorando col mio corpo di continuare, di non fermarsi mai, non potevo sopportare di stargli lontana nemmeno un attimo. Era un bisogno fisico e mentale che avevo, era estremo e totale.

Non mi rendevo conto del tempo che passava, non mi rendevo conto di nulla di ciò che mi circondava.

Non innamorarsi mai...

Quando per l'ennesima volta abbandonò le mie labbra, per dirigersi sul seno, lo leccò e lo succhio' ampiamente e a lungo, gemetti più volte dal piacere. Desideravo stare così per sempre.

Poi, in un momento, con la sua lingua calda, leccò il mio capezzolo, poi l'altro, poi il mio petto e su, fino al collo e poi la bocca, per tornare di nuovo a baciarmi sulle labbra.

A lungo, ancora dolcemente, con quella dolcezza strana per lui, ingannevole, ma che sapeva attrarmi senza remore. Poi, improvvisamente, si scostò leggermente, mi guardò e attese per un istante.

Avevamo entrambi i respiri affannati, concitati.

"Ti sei innamorata di me?"

Mi fece quella domanda posando il suo sguardo nel mio.

Quelle parole risuonarono nella mente più volte.

Cercai il suo sguardo, ma non mi aiutò, quegli occhi, infatti, i suoi occhi, che poco prima mi avevano guardato così desiderosi, in quell'istante erano diventati impenetrabili.

Selvaggi e pericolosi come la morte.

Sentii il cuore battermi ancora di più forte nel petto, sentii di nuovo quella paura forte e intensa, quella meravigliosa paura che solo lui sapeva suscitare in me, quel sentimento che mi creava un brivido di eccitazione ineguagliabile.

Non innamorarsi mai.

Era la terza regola, la più importante. Tutto era iniziato da lì e io lo sapevo molto bene.

In quel momento però, durante quella notte, dopo tutte quelle sensazioni che mi aveva fatto provare, avrei voluto solo abbandonarmi al vento che mi accarezzava i capelli, la pelle e le labbra.

Desideravo solo abbandonarmi a lui e baciarlo e farci l'amore insieme, tante e tante volte.

Scordarmi quindi completamente che l'amore non esisteva.

Invece mi faceva quella domanda chiara, quasi brutale.

Voleva capire se i suoi insegnamenti erano davvero andati tutti a buon termine, oppure no.

Aveva gli occhi che ti violavano l'anima, sempre, non potevi mentire a Lord Voldemort, mai.

E io, per l'ennesima volta davanti a lui, non seppi davvero cosa rispondere.

***

Note, ringraziamenti e appuntamenti:

Con questo epilogo siamo arrivati alla fine!

Finale quanto mai aperto, perché, come le cose si evolveranno, si saprà nel seguito, cioè nella fic Il Veleno del Serpente (edizione speciale), presto online😁, per cui, se siete arrivati fino a qui e vi è piaciuta la fic, vi aspetto anche là.

Vi ringrazio tantissimo sia chi ha seguito, letto, preferito, ma soprattutto ringrazio chi ha commentato, permettendomi di capire come andava la storia e ovviamente perché un commento fa sempre piacere riceverlo💙!

È sempre bello finire una fic... e dare appuntamento alla prossima!

Ciao

Circe

Il Maestro di Arti OscureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora